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domenica 20 marzo 2022

Concorso letterario: In mille parole #19 - Tema: "Il mare oggi era così calmo che... [INCIPIT]"... il vincitore è.... .

Buongiorno a tutti! Eccomi con una nuova edizione del Concorso letterario: In mille parole!
Iniziamo con una carica in più e anche qualche autore nuovo che ha voluto cimentarsi e mettersi in gioco scrivendo racconti di 1000 parole secondo un tema prestabilito.

Tutto è iniziato il 24 Ottobre 2019, quando è partito il concorso letterario, indirizzato a tutti gli autori che avevano voglia di mettersi alla prova e che erano pronti a cogliere ogni occasione per scrivere e farsi leggere. Alex Astrid del blog "Vuoi conoscere un casino" ha deciso infatti di organizzare un concorso per racconti brevi a tema, al quale possono partecipare autori emergenti e scrittori dilettanti. Alex e io siamo le organizzatrici e giudici, con l'aiuto di altri 4.
Se volete saperne di più leggete fino in fondo dove troverete anche il link per sapere come funziona, perché il concorso è ancora in atto e ogni due mesi ci sarà un tema differente.
Il tema di questo mese è stato

"Il mare oggi era così calmo che... [INCIPIT]"

ed ecco la classifica con i primi tre!

1. "L’infinito dentro" di Alessandro Gnani
...
2. "
Mio nonno viene dal mare" di Alex Isa Rigoni
e
"Talassofobia" di Anna Maria Scampone
...
3. "Ricordi" di Giorgia Lucca


Il racconto vincitore 

 "L'infinito dentro" di Alessandro Gnani

Il mare oggi era così calmo che pareva coperto d’olio. Dicevi sempre così quando tornavi dalla spiaggia. Il cavalletto a tracolla. Non avevi combinato nulla, ma sorridevi. La tela bianca sottobraccio parlava una lingua muta alle mie orecchie, mentre ascoltavo il tuo sorriso. Qua da noi il mare è di poca acqua e troppa sabbia. Sabbia bianca. Così tanta che ci puoi camminare per infiniti metri senza bagnarti l’ombelico. Non l’ho mai fatto. Le ruote di Bianchina non sono tanto amiche della sabbia. Dicono che s’infoppano e ci muoiono dentro. Morire dentro la sabbia è peggio che morire dentro l’acqua, dicevi, dentro la sabbia muori chiuso come gli insetti, mica sei parte dell’infinito. La storia dell’infinito non l’ho mai capita bene. Ma chi ero io per smentirti. Chi ero, da sempre costretta nel piccolo di Bianchina. Tornavi dalla spiaggia e mi spingevi sulla passarella. Le ruote di Bianchina scivolavano leggere sulle tavole di legno scuro. L’infinito ce l’avevo dietro di me ed ero felice. Tu volevi avercelo dentro. Ma chi ero io per rivelarti che t’illudevi. Lo so, meglio sognare tutta la vita che morire da insetti. Io voglio una vita tutta azzurra, dicevi, l’infinito ha il colore dell’azzurro. Ti chinavi un po’, come a ricordarmi la mia seduta su Bianchina. Quanto odiavo il tuo abbassarti al mio livello. E puntavi il dito laggiù. L’infinito è l’assenza di orizzonte, dicevi, quando mare e cielo si incontrano in un tutt’uno d’azzurro. Da principio hai tentato di fissare l’infinito da questa sabbia bianca. Montavi il cavalletto e vi poggiavi la tela. Il pennello, in mano per ore, non toccava mai. Tesoro mio, anche oggi non sono riuscito a cogliere l’infinito, dicevi, andiamo che s’è fatto tardi. Cento metri di passarella e già eravamo sulla veranda di casa. Avrei potuto vederti anche da qui, ma amavo starti più vicino possibile. Non te l’ho mai detto, ma l’ultima tavola della passarella è sempre stata la mia preferita, quasi una seconda casa, solo di me e di Bianchina. Il tuo mare di poca acqua t’ha portato via. Tu neghi, dici che è stato l’infinito, che meglio sempre morire dentro l’acqua. Ancora oggi questa storia non la capisco bene, ma non importa, non preoccuparti, il mio limite non deve essere il tuo. Così hai iniziato ad andare più e più avanti per la sabbia. A mala pena riuscivo a scorgerti, laggiù dentro il mare piatto come olio. Devo essere dentro l’infinito se voglio riuscire a rappresentarlo, dicevi. Per giorni lunghi di bonaccia rimanevi un puntino nero, troppo piccolo per sopravvivere al tuo falso infinito. T’aspettavamo, io e Bianchina, e tu tornavi sempre. La tela sottobraccio la vedevo ancora bianca, ma non smettevi di sorridermi. Anche oggi non sono riuscito, tesoro, continuavo a vedere la riga divisoria dell’orizzonte. Quella riga ha diviso noi. Ma non ci badavo, non preoccuparti, il tuo sorriso era il mio infinito. Il mare oggi è così calmo che pare volerti restituire da un momento all’altro. Come sempre lo guardo dall’ultima tavola della passarella. Da anni rincaso con Bianchina e non ci sei più tu a portarci sulla veranda. Ma non importa, non preoccuparti, il tuo infinito lo porterò sempre dentro.

Bio vincitore

Ho 49 anni e scrivo per hobby (anche se ultimamente molto meno). Mi piace spaziare tra generi vari e sperimentare. Ho scritto – o almeno ci ho provato – un giallo (ll processo Siberia), un romanzo di narrativa generale (La vita semplice) e un romanzo distopico (Il mare di Wuh). Qualche racconto è ancora chiuso nella memoria di questo pc. Chissà che prima o poi non trovi la porta d’uscita.

Il racconto che ho preferito

 "Mio nonno viene dal mare" di Alex Rigoni

Il mare oggi era così calmo che Sergio sarebbe rimasto ore immobile a fissarlo. Amava il mare calmo di notte. Non gli piaceva troppo dover andare a casa di suo nonno per vedere il mare. Intendiamoci, Sergio amava molto suo nonno. Il punto era che suo nonno gli aveva sempre raccontato moltissime storie inverosimili sulla sua giovinezza. La storia più ricorrente era quella secondo la quale lui viveva in una città in fondo al mare. A un bambino piace sentire storie assurde e fantasiose, ma Sergio ormai aveva 14 anni. Era un ragazzo magro, con gli occhiali e i capelli neri. A scuola era il migliore in scienze. Il suo sogno era diventare un uomo di scienza. Amava la razionalità e gli piaceva trovare sempre una spiegazione logica a tutto. Questo suo atteggiamento, gli rendeva davvero difficile sopportare le storie del nonno senza ribattere sottolineando le inesattezze dei suoi racconti. Aveva resistito a lungo, in passato, ma aveva deciso che, qualora in questo suo soggiorno a casa del nonno si fosse presentata l’occasione, avrebbe usato tutta la diplomazia necessaria per spiegargli per quali ragioni non credeva a una sola parola delle sue storie. Il nonno non era pazzo, semplicemente aveva una grande fantasia, dote che una persona pratica e razionale come Sergio non poteva apprezzare. Inoltre, si sa, 14 anni è l’età della ribellione, no? L’età in cui si smette di ascoltare gli adulti in silenzio. Era lì fermo a fissare il mare, quando il nonno lo raggiunse a piedi. “E’ una notte bellissima, non è vero?” “Si” rispose Sergio fissando il mare “questa notte c’è davvero una bella aria. Si sta benissimo.” “Ai miei tempi il mare era così diverso. Ti sarebbe piaciuto molto!” Sergio alzò gli occhi al cielo, sbuffando. “Per quale motivo sbuffi, ragazzo? “ “Nonno, senza offesa, mi racconti sempre le stesse storie, ma non sono credibili!” “Per quale ragione non sarebbero credibili?” “Nonno, suvvia, mi dispiace dirti questo, ma non credo più alle favole. A volte dici che il mare era diverso, altre volte che vivevi nel fondo del mare.” “Tu non mi ascolti ragazzo. Il mare era diverso ma non ho mai vissuto nel fondo del mare” “E allora che intendi dire quando dici che era diverso?” “Era diverso in molte cose. Era trasparente. Potevi vedere il fondo. Potevi vedere i pesci. Potevi nuotare e rifrescarti nella sua acqua.” Sergio alzò ancora gli occhi e sbuffò. “Nonno, non è possibile che ci fossero dei pesci nel mare. Il mare è troppo acido. Nessuna forma di vita può sopravvivere a contatto con il mare più di un minuto. Quindi è impossibile farci il bagno e, soprattutto, che ci sia qualche fantomatica città nel fondale. Il solo modo per avere acqua per bere o lavarsi è usare i depuratori.” “Ti dico che una volta era così. Le cose sono cambiate.” “No, nonno. Le cose non cambiano così tanto nel giro di poco tempo.” “Ma che ne sai tu ragazzo? Ma che ti insegnano a scuola?” chiese il nonno scocciato. Sergio, vedendo che il nonno si stava irritando, cercò di essere più diplomatico. “Nonno, a scuola ci insegnano come funziona il mondo. E ci insegnano che è sempre stato così. Le cose che dici tu sono frutto di folklore e fantasia. Vedi, è come quando dici che ai tuoi tempi il mondo era pieno di animali e di uccelli che si aggiravano liberi di giorno e di notte.” “Certo. È proprio così!” disse il nonno. “Ma nonno, lo sai che non è possibile. Il sole è troppo forte perché qualcuno possa sopravvivere ai suoi raggi per più di qualche minuto. Per questo possiamo uscire solo di notte. Per non parlare dell’aria poi. L’aria è tossica. Possiamo respirare solo con le mascherine e per non più di un paio d’ore. Gli animali non indossano mascherine. E non esistono nemmeno tutti gli animali che dici tu. Esistono solo mucche, maiali, galline e conigli. E possono vivere solo chiusi nei capannoni di cemento con i filtri dell’aria, nel buio totale.” “Non è sempre stato così, ragazzo. Credimi, una volta non era così.” “Nonno, è sempre stato tutto così. Non dirmi che sostieni quella leggenda secondo la quale il mondo era pieno di alberi e acqua pulita e poi tutto è finito così per colpa dell’inquinamento? È falso. Come sarebbe possibile cambiare un intero pianeta in un modo simile soltanto inquinando? La temperatura media è di 45 gradi. Con questa temperatura e con questo sole, gli alberi in giro per il mondo sono pochissimi. Il solo modo per avere ossigeno è produrlo artificialmente, lo sai bene.” Il nonno scosse la testa: “Ah, dunque non credi che l’uomo possa aver provocato simili disastri?” “Ma assolutamente no, nonno. Il mondo è sempre stato semi desertico, con un’aria irrespirabile e un’acqua tossica. È proprio grazie a queste difficoltà che l’uomo ha saputo svilupparsi in armonia con il pianeta.” “Ah tu la chiami armonia? Ma se il luogo in cui sono nato è laggiù?” disse il nonno, indicando il mare. “Ah, nonno. Ancora con questa storia dell’innalzamento dei mari. Nonno, la quantità d’acqua nel mondo non può aumentare. Come potrebbe essere esistita una città di nome Mantova e poi essere affondata nel mare assieme a mezzo mondo? Per caso gli alieni hanno portato altra acqua? “ disse Sergio, facendo una battuta per alleggerire la tensione. “A Mantova non c’era il mare. Ora è sommersa. E qui a Trento non c’era il mare. Ora c’è la spiaggia. I mari si sono innalzati, come puoi non capirlo?” “Lascia perdere nonno. Le tue teorie non possono convincermi. Ora andiamo che le 2 ore stanno finendo e tra poco non respireremo più!” disse Sergio dirigendosi verso casa. Il nonno lo seguì. Era molto deluso. Ma era questo che insegnavano oggi: non c’era stato alcun disastro ambientale, nessun innalzamento nei mari, nessun buco nell’ozono. L’uomo aveva devastato il mondo e doveva nascondere tutto per la vergogna. Ma in fondo l’uomo è sempre stato bravo a dimenticare.

Temi passati


Se siete interessati QUI trovate le regole

giovedì 20 gennaio 2022

Concorso letterario: In mille parole #18 - Tema: "L'ultima notte della mia vita"... il vincitore è....

Buongiorno a tutti! Eccomi con una nuova edizione del Concorso letterario: In mille parole!
Iniziamo con una carica in più e anche qualche autore nuovo che ha voluto cimentarsi e mettersi in gioco scrivendo racconti di 1000 parole secondo un tema prestabilito.

Tutto è iniziato il 24 Ottobre 2019, quando è partito il concorso letterario, indirizzato a tutti gli autori che avevano voglia di mettersi alla prova e che erano pronti a cogliere ogni occasione per scrivere e farsi leggere. Alex Astrid del blog "Vuoi conoscere un casino" ha deciso infatti di organizzare un concorso per racconti brevi a tema, al quale possono partecipare autori emergenti e scrittori dilettanti. Io, Alex e Alessandro siamo i giudici indiscussi, con l'aiuto di un quarto giudice che cambierà a rotazione.
Se volete saperne di più leggete fino in fondo dove troverete anche il link per sapere come funziona, perché il concorso è ancora in atto e ogni due mesi ci sarà un tema differente.
Il tema di questo mese è stato

"L'ultima notte della mia vita"

ed ecco la classifica con i primi tre!

1. "Vincenzo Di Fazio… " di Adelaide J. Pellitteri
...
2. 
"L'ultima mattina della sua vita" di Alessandro Gnani
...
3. "Il carillon" di Massimiliano Agarico


Il racconto vincitore 
(che coincide anche con il mio preferito)

 "Vincenzo Di Fazio" di Adelaide J. Pellitteri

Arrivo con armi e bagagli, qui non mi mancherà nulla, così come niente mancò mai a mio nonno.
Da quassù, il paese sembra sia a un tiro di schioppo, ma è alla giusta distanza. Finirà che mi chiameranno l’eremita. Mio nonno lo chiamavano così.
Lui qui c’è nato e c’è anche morto.
Non volle mai scendere in paese e nemmeno in città, neppure per venire a vedere come era rinata Palermo distrutta dai bombardamenti.
“In questo fortino - mi raccontava mio padre – il nonno ha accolto e sfamato partigiani e sfollati durante la guerra”. Poi concludeva “In paese dovrebbero fargli una statua d’oro”; mentre mia madre lo prendeva in giro dicendo “non si allontanava mai da lì per non lasciare incustodito il tesoro”, e io giù a ridere con lei. Alludeva alla Cascina che non era certo una baita, e che nonno non dotò mai di alcun confort.
Ero stato io a battezzarla “il fortino” negli anni in cui lì ci giocavo agli indiani. E fortino era rimasto il suo nome per sempre.
Sono il nipote di un eroe e, quanto prima, mi sono ripromesso di andare a parlare con il sindaco per provare a sondare il terreno circa la possibilità di far dedicare a mio nonno almeno una strada. Magari il corso principale che porta ancora il nome dei Principi Trupìa. Blasonati di scarsa nobiltà.
Quale motivazione migliore per dedicare quel corso a mio nonno se non l’aiuto dato a tanti compaesani? Che senso ha mantenere il nome di un casato che invece ha imposto per secoli la sua signoria sfruttatrice?
Ho mille progetti e domani arriverà l’architetto con la squadra per far diventare questo tugurio il mio rifugio di montagna. Sono stanco della città, dei suoi vizi, la sua anima è irrecuperabile, voglio allontanarmene definitivamente. Adesso che, grazie a cinque anni di scivolo, sono in pensione posso ritirarmi in questo pezzo di paradiso. Almeno è questo che conto di farlo diventare.
Ringrazio mio padre che ha tenuto in piedi questa baracca con un minimo di decenza, così, accomodati i bagagli comincio la mia perlustrazione.

sabato 20 novembre 2021

Concorso letterario: In mille parole #17 - Tema con incipit: "Mi chiamo Garion e sono uno stregone"... il vincitore è....

Buongiorno a tutti! Riprende dopo una pausa estiva, e una leggera riorganizzazione delle regole e delle procedure, il meraviglioso Concorso letterario: In mille parole!
Iniziamo con una carica in più e anche qualche autore nuovo che ha voluto cimentarsi e mettersi in gioco scrivendo racconti di 1000 parole secondo un tema prestabilito.

Tutto è iniziato il 24 Ottobre 2019, quando è partito il concorso letterario, indirizzato a tutti gli autori che avevano voglia di mettersi alla prova e che erano pronti a cogliere ogni occasione per scrivere e farsi leggere. Alex Astrid del blog "Vuoi conoscere un casino" ha deciso infatti di organizzare un concorso per racconti brevi a tema, al quale possono partecipare autori emergenti e scrittori dilettanti. Inizialmente Io, Alex e Francesca del blog Libri, libretti e libracci siamo state le giudici indiscusse, da questa edizione in avanti ci sarà un quarto giudice che cambierà a rotazione.
Se volete saperne di più leggete fino in fondo dove troverete anche il link per sapere come funziona, perché il concorso è ancora in atto e ogni due mesi ci sarà un tema differente.
Il tema di questo mese aveva un incipit obbligatorio

"Mi chiamo Garion e sono uno stregone"

ed ecco la classifica con i primi tre!

1. Alessandro Ricci, con "In me mago agere"
...
2. 
Antonio di Cesare, con "Fantasy na cippa"
...
3. Dario DG, con "Colloquio"


Il racconto vincitore
 "In me mago agere" di Alessandro Ricci

«Mi chiamo Garion e sono uno stregone.»

Ridono tutti quando lo dico e fanno bene, non dovrei dirlo a nessuno, è una cosa folle da credere, eppure è vera. Mi prendono in giro perché pensano che mi stia inventando tutto e perché non ho proprio l’aspetto di un maestro delle arti arcane. Avete presente, no? Cappello a cono e barba lunga. Il cappello non mi va proprio di indossarlo, è una cosa passata di moda e anche un po’ ridicola, la barba invece mi sembra importante,non mi viene in mente nemmeno uno stregone che ne sia sprovvisto. Ci ho provato a farla crescere, ma a quanto pare nessun incantesimo è cosi potente da far crescere anche il minimo peletto sulla faccia di un undicenne.

Garion non è il mio nome, quello vero lo devo nascondere per evitare di essere attaccato, è per questo che gli altri non dovrebbero saperlo. Ma a volte è così difficile mantenere il segreto. Sarebbe più facile che conoscessero il mio segreto piuttosto che credere che sia uno strambo. Ma sopporto tutto con pazienza, anche questo fa parte del mio addestramento, se sapessero che li tengo al sicuro dai cattivi mi tratterebbero come un eroe. Non è facile essere uno stregone.

lunedì 31 maggio 2021

Concorso letterario: In mille parole #16 - Tema: "4 giudici in cerca di autore"... il vincitore è....

Buongiorno a tutti! Benvenuti all'ultima edizione, almeno per adesso del concorso letterario "In mille parole". Ben 16 edizioni ci hanno accompagnati quasi ogni mese con racconti di tutti i generi. Ci siamo divertiti, ci siamo conosciuti... abbiamo tutti fatto esperienze positive che ci hanno migliorato!
Non tutti gli autori hanno seguito la scia, qualcuno ce lo siamo persi strada facendo, ma speriamo di recuperli tutti e anche di più quando dopo una bella pausa vogliamo provare a ricominciare con tante novità.
Tutto è iniziato il 24 Ottobre 2019, quando è partito il concorso letterario, indirizzato a tutti gli autori che avevano voglia di mettersi alla prova e che erano pronti a cogliere ogni occasione per scrivere e farsi leggere. Alex Astrid del blog "Vuoi conoscere un casino" ha deciso infatti di organizzare un concorso per racconti brevi a tema, al quale possono partecipare autori emergenti e scrittori dilettanti. Io, Alex e Francesca del blog Libri, libretti e libracci siamo i giudici! Se volete saperne di più leggete fino in fondo dove troverete anche il link per sapere come funziona, perché il concorso è ancora in atto e ogni mese ci sarà un tema differente.
Il tema di questo mese è stato

"4 giudici in cerca di autore"

il vincitore è:

1. Anna Maria Scampone, con "L'ultima sfida"
...
2. 
Monica Giovanna Binotto, con "Quattro giudici in cerca d' autore"
...
3.Adelaide J. Pellitteri, con "Lavoro su commissione"


Il racconto

«Allora, qual è il piano?»
La voce di Emme è un sussurro nel buio. (Ci vuole sempre uno sfondo scuro per una cospirazione e una luce fioca che illumini le tenebre e si rifletta sui visi dei cospiratori, trasformandole in maschere terrificanti.)
Simo lo guarda con un cipiglio che non promette nulla di buono.
«Fai sul serio, Emme?»
«E dai, sono venti volte che te lo spieghiamo» sospira Alex.
Francesca alza gli occhi verso il soffitto e, con uno sbuffo di insofferenza, apre una grande mappa. La stende con la mano su un tavolo di legno grezzo, pone dei sassi sulle estremità affinché non si arrotoli.
«Dunque...»
La pausa si protrae, mentre i quattro fissano il cerchietto rosso sulla carta. (In sottofondo non possono mancare lo sgocciolio d'acqua e lo squittire di una colonia di ratti).
«Tutto è iniziato qua» rompe il silenzio Simo. Punta l'indice sulla mappa, la fronte corrugata nello sforzo di restare calma.
«Ricordate la nostra prima volta?»
«E come dimenticarla? Eravamo così eccitati, così su di giri.»
«Emme, tu lo sei sempre già di tuo» sorride sarcastica Francesca. (Inquadratura sul ghigno di Emme, visibile pur se nascosto dal cappuccio della felpa... potenza della regia!)
«Ricordo l'emozione del primo approccio, il fiato appeso dell'attesa, il tremito dell'impazienza» sospira Alex.
«Andò bene no?»
L'inquietudine disegna ombre sfuggenti sul viso di Simo. La ragazza inghiotte l'ansia, nasconde i timori, finge una tranquillità che non prova.
«Andrà bene... anche stavolta» la rassicura Francesca.
«La prima edizione del contest fu un successone, ma i temi che proponemmo erano abbastanza facili» interviene Alex.
«Già, attirammo autori emergenti a frotte» ricorda Emme. (Qua ci piazzerei un bel flashback, pochi secondi per una panoramica generale sulle edizioni passate)
«Ad ogni nuova edizione però la lista dei partecipanti si è assottigliata» precisa Francesca.
«Fisiologico.» Alex è categorica a riguardo. «Non si poteva fare meglio e di più.»
«Sono rimasti i migliori...»
«... o i più coriacei.»
«E adesso...»
«E adesso?»

lunedì 12 aprile 2021

Concorso letterario: In mille parole #15 - Tema: "Lo spaghetto è scotto"... il vincitore è....

Buongiorno a tutti! Il 24 Ottobre 2019 è partito un concorso letterario, indirizzato a tutti gli autori che avevano voglia di mettersi alla prova e che erano pronti a cogliere ogni occasione per scrivere e farsi leggere. Alex Astrid (piccola creatura ma con un pozzo di idee) del blog "Vuoi conoscere un casino" ha deciso infatti di organizzare un concorso per racconti brevi a tema, al quale possono partecipare autori emergenti e scrittori dilettanti. Io, Alex e Francesca del blog Libri, libretti e libracci siamo i giudici! Se volete saperne di più leggete fino in fondo dove troverete anche il link per sapere come funziona, perché il concorso è ancora in atto e ogni mese ci sarà un tema differente.
Il tema di questo mese è stato

"Lo spaghetto è scotto"

il vincitore è:

1. Aedeone, con "Lo Scotto e l’Inghilese"
...
2. 
Antonio di Cesare, con "Per un pugno di pasta"
e
Adelaide J. Pellitteri, con "La strategia dello spaghetto"
...
3.Anna Maria Scampone, con "L'amatriciana"



Il racconto

A Tortiglioni, ridente cittadina costruita a forma troncoconica spiraliforme per via dei campi di pomodoro da ragù sparsi ovunque, l’intero paese è alle prese con un evento di proporzioni straordinarie: il torneo “primo pantagruelico”. La gara del mangione (come amano definirla per dispregio i paesi vicini, invidiosi per la portata planetaria dell’evento) si svolge ogni anno tra il 21 maggio e il 21 giugno e consiste in una serie di testa a testa ad eliminazione diretta tra i contendenti con l’obiettivo di mangiare quanti più primi piatti possibile (che vengono serviti senza sosta). “Eliminazione diretta” non è un eufemismo perché chi perde normalmente finisce in ospedale per sopraggiunti limiti gastrointestinali.
Oggi è il giorno della finale.

***

Tra le viuzze di Tortiglioni si aggira uno strano personaggio con indosso una veste rossa e per copricapo una corona d’alloro; di statura media e reso curvo dall’avanzare dell’età, la sua carnagione scura copre parzialmente i lineamenti spigolosi del lungo volto resi caricatura dal naso aquilino e dai grandi occhi. Nonostante l’incedere lento e stanco, emana un’aura di regalità e incute rispetto al solo guardarlo.
Lo strano personaggio si ferma perplesso ad un incrocio; avvicinandosi ad un uomo in uniforme che pare controllare lo sporadico andirivieni di veicoli, sbircia il nome sulla mostrina della divisa e domanda:
«Mi scusi agente Stroke, mi può indicare la strada per la piazza centrale del paese?»
«Certo buon uomo, ma tutti qui mi chiamano Benjamin…»
«Bene Benjamin, grazie. Dovrei recarmi in Piazza della Pasta.»
«Oh, è semplicissimo. Dopo questo incrocio giri per via Barilla, prosegue per due isolati e alla rotonda De Cecco si incanala alla quarta uscita, corso Voiello, poi sempre dritto per tre traverse (vicolo Rummo, viale Granoro e corso Divella) e alla successiva curva (denominata La Molisana) sbuca in Piazza della Pasta»
«Ehm… bene, grazie Benjamin, sono certo di avere la memoria mostruosa e ricorderò il tragitto. Buona giornata!»
Alla parola “mostruosa”, l’agente Stroke, trasecola, ma finge indifferenza e congeda il forestiero.

lunedì 8 marzo 2021

Concorso letterario: In mille parole #14 - Tema: "Single"... il vincitore è....

Buongiorno a tutti! Il 24 Ottobre 2019 è partito un concorso letterario, indirizzato a tutti gli autori che avevano voglia di mettersi alla prova e che erano pronti a cogliere ogni occasione per scrivere e farsi leggere. Alex Astrid (piccola creatura ma con un pozzo di idee) del blog "Vuoi conoscere un casino" ha deciso infatti di organizzare un concorso per racconti brevi a tema, al quale possono partecipare autori emergenti e scrittori dilettanti. Io, Alex e Francesca del blog Libri, libretti e libracci siamo i giudici! Se volete saperne di più leggete fino in fondo dove troverete anche il link per sapere come funziona, perché il concorso è ancora in atto e ogni mese ci sarà un tema differente.
Il tema di questo mese è stato

"Single"

il vincitore è:

1. Alessandro Ricci, con "Essere single non è una tragedia"
...
2. 
Anna Maria Scampone, con "Singletudine"

3.Tania Anastasi , con "Aspettando s. Faustino"
e
Erika Messina. con "L'importanza di imparare ad incollare vasetti"



Il racconto

Essere single non è una tragedia, me lo ripetono tutti.
Al giorno d'oggi sono tanti quelli che decidono di vivere da soli. Single per scelta si definiscono.
Io la rispetto, questa loro scelta, ma non la condivido. Come potrei? Io che sono single per un tragico scherzo del destino.
Si, lo so cosa state per dire, non c'è bisogno di essere in due per essere felici, doversi accoppiare per forza è un retaggio sociale antico e superato
E' una vostra opinione, se permettete.
Certo, avete ragione quando sostenete che un individuo può dirsi completo quando riesce ad autodeterminarsi, senza bisogno di un compagno o una compagna, a essere contento anche quando è solo. Soprattutto quando è solo.
Altrimenti la sua felicità non è che un'illusione, subordinata al fatto di essere in due.
Avete proprio ragione, ragione da vendere.
Io però da quando sono solo non sto affatto bene. Sono lo stesso di prima, ma è come se mi mancasse un pezzo. Ho perso una parte di me, che mi identificava.
Non ho più uno scopo nella vita, ho perduto il motivo stesso di esistere.
Credo di essere stato concepito per stare in coppia.

lunedì 25 gennaio 2021

Concorso letterario: In mille parole #13 - Tema: "La befana"... il vincitore è....

Buongiorno a tutti! Il 24 Ottobre 2019 è partito un concorso letterario, indirizzato a tutti gli autori che avevano voglia di mettersi alla prova e che erano pronti a cogliere ogni occasione per scrivere e farsi leggere. Alex Astrid (piccola creatura ma con un pozzo di idee) del blog "Vuoi conoscere un casino" ha deciso infatti di organizzare un concorso per racconti brevi a tema, al quale possono partecipare autori emergenti e scrittori dilettanti. Io, Alex e Francesca del blog Libri, libretti e libracci siamo i giudici! Se volete saperne di più leggete fino in fondo dove troverete anche il link per sapere come funziona, perché il concorso è ancora in atto e ogni mese ci sarà un tema differente.
Il tema di questo mese è stato

"La Befana"

il vincitore è:

1. Anna Maria Scampone, con "‘A Befana"
...
2. Antonio Di Cesare, con "Il vento che cambia"
3. Alessandro Ricci, con "Buoni o cattivi"

Il racconto

- La Befana vien di notte... Ecco, signor ispettore del lavoro illustrissimo, su sta cosa c'avrei da dì un par de cosette.
- Mi dica signora.
- Siccome che c'ho 'na certa età e so piena d'acciacchi, non è che me potete fa cambia' er turno de consegna? La notte è gelida, fijetto bello, l'umidità nun me fa bene.
- Mi spiace signora, ma secondo il contratto che lei ha sottoscritto tanti e tanti anni fa, il giro per la consegna dei regali deve farlo di notte. Vede, è scritto qui, nero su bianco.
- E che non ce lo so. Sarò vecchia, ma non rinco... però, siccome che so pure cecata, diventa un problema controlla' a scopetta. Pareva impazzita. Tetti, comignoli, spigoli... aho, ne avessi mancato uno. Certe sgnacchere che non sto qua a racconta'. So tutta un dolore, li mortacci loro, piena de lividi, contusioni e graffi.

lunedì 21 dicembre 2020

Anteprima - "In Mille Parole" di AA.VV. - Una raccolta di racconti, uscirà il 24 dicembre!

Buongiorno a tutti! Oggi un'anteprima davvero speciale... se mi seguite sapete che ogni mese pubblicavo i vincitori di un concorso amatoriale In Mille Parole dai temi più disparati... dai più seri ai più divertenti... e bene oggi ho il piacere di comunicarvi che abbiamo deciso di premiare il lavoro di tutti noi, dagli organizzatori agli autori stessi, pubblicando un e-book che raccoglie alcuni dei racconti, più precisamente quelli che si sono aggiudicati il podio. 
Dopo una nostra attenta e scrupolosa revisione, ecco qui il risultato, e son felice anche di specificare che il guadagno andrà interamente devoluto all'associazione Fondazione per la lettura.
Titolo: In Mille Parole
Autore: AA. VV.
Genere: Antologia di racconti
Pagine: 123
Editore: Self-Publishing
Data di uscita: 24 dicembre 2020

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IN MILLE PAROLE è un progetto nato nell'ottobre 2019, quando, per gioco e per divertimento, il team del blog letterario Vuoi conoscere un casino?, guidato dalla fondatrice Alex, ha dato il via a un'iniziativa per stimolare la scrittura creativa, in collaborazione con Simona de Il Mondo di SimiS e Francesca di Libri, libretti, libracci. Si trattava di un concorso letterario mensile per autori che volevano mettersi alla prova con temi e modalità scelti di volta in volta dai giudici, ovvero Alex, Simona e Francesca.
Una sfida, un gioco creativo che ha portato gli autori partecipanti a cimentarsi con ogni genere di racconto, dai più allegri e spensierati a quelli impegnati, dalle mille parole di limite per ogni racconto alle 100 di un'edizione speciale, un po' pigra, per poi tornare a mille con le tematiche più curiose e nostalgiche.
Un progetto che insomma ha dato il via a una catena di relazioni, collaborazioni e amicizie che hanno permesso ai partecipanti di migliorare nella loro scrittura, di confrontarsi con altri autori, di accettare critiche e complimenti con lo stesso entusiasmo e di provare ancora e ancora a creare, inventare e fantasticare.
Un progetto che è arrivato a novembre 2020 alla sua dodicesima edizione e, con ben 3 racconti vincitori per ogni edizione, si è rivelato il punto di partenza per creare questo libro.
Un'antologia, una raccolta di racconti capace di accompagnare il lettore nell'arco di un intero anno, per tematiche ed emozioni che rispondono al mood del periodo. Caratteri che seguono le stagioni, i ricordi che ogni mese e ogni tema portano con sé.
Un'opera dunque per ridere, divertirsi, ma anche lasciar sfuggire una lacrima, sentire il cuore in pezzi, lo stomaco in subbuglio, per poi concludere la lettura con un sorriso.
Un sorriso che Alex, Simona e Francesca, curatrici della raccolta, hanno pensato di regalare al prossimo, devolvendo l'intero ricavato della vendita all'associazione Fondazione per leggere, in accordo con gli autori dei 36 racconti che compongono l'antologia.

lunedì 30 novembre 2020

Concorso letterario: In mille parole #12 - Tema: "La chiocciola"... il vincitore è....

Buongiorno a tutti! Il 24 Ottobre 2019 è partito un concorso letterario, indirizzato a tutti gli autori che avevano voglia di mettersi alla prova e che erano pronti a cogliere ogni occasione per scrivere e farsi leggere. Alex Astrid (piccola creatura ma con un pozzo di idee) del blog "Vuoi conoscere un casino" ha deciso infatti di organizzare un concorso per racconti brevi a tema, al quale possono partecipare autori emergenti e scrittori dilettanti. Io, Alex e Francesca del blog Libri, libretti e libracci siamo i giudici! Se volete saperne di più leggete fino in fondo dove troverete anche il link per sapere come funziona, perché il concorso è ancora in atto e ogni mese ci sarà un tema differente.
Il tema di questo mese è stato

"LA CHIOCCIOLA"

il vincitore è:

1. Adelaide Pellitteri, con "La chiocciola terrona"
2. Alessandro Ricci, con "L'eccezione"
3. Antonio Di Cesare, con "Mi ancoro, dunque esisto"


Il racconto

Quando scaricarono la stiva e sentì quell’orribile accento trasalì.
Possibile fosse finita là? Possibile che la confusione degli ultimi tempi, e l’assunzione di gente inesperta – giacché tutti gli esperti erano a letto con il Covid – l’avesse destinata a quella misera pezzuola di terra a mollo?
Le vocali aperte, il volume della voce alta da offendere le orecchie, lo sbatacchiamento dei sacchi, gli ordini e i contrordini tipici dei luoghi mal gestiti, la gettarono nello sconforto più totale.
Era una escargot Helix Pomatia, quanto di meglio potesse esistere per il palato di un intenditore, mica una theba pisana, una di quelle chicciolacce campagnole che infestano la Sicilia!
Era destinata a una fine nobile, o meglio a una fine tra i nobili, e non certo in un’osteria di basso rango.
L’attendevano a Londra a Buckingham Palace, sarebbe stato il suo ultimo viaggio, il coronamento di una vita.
Per l’ora di cena avrebbe ricevuto i complimenti della Regina; avrebbe sparso il suo profumo dal piatto bordato d’oro, e assaporandola, la regina, avrebbe chiuso gli occhi.
Orsù come poteva rinunciare a tutto questo?

lunedì 2 novembre 2020

Concorso letterario: In mille parole #11 - Tema: "Autunno"... il vincitore è....

Buongiorno a tutti! Il 24 Ottobre 2019 è partito un concorso letterario, indirizzato a tutti gli autori che avevano voglia di mettersi alla prova e che erano pronti a cogliere ogni occasione per scrivere e farsi leggere. Alex Astrid (piccola creatura ma con un pozzo di idee) del blog "Vuoi conoscere un casino" ha deciso infatti di organizzare un concorso per racconti brevi a tema, al quale possono partecipare autori emergenti e scrittori dilettanti. Io, Alex e Francesca del blog Libri, libretti e libracci siamo i giudici! Se volete saperne di più leggete fino in fondo dove troverete anche il link per sapere come funziona, perché il concorso è ancora in atto e ogni mese ci sarà un tema differente.
Il tema di questo mese è stato

"AUTUNNO"

il vincitore è:

1. Silvia Benigno, con "L'autunno eri tu"
2. Adelaide Pellitteri, con "L'autunno"
3. Alessandro Gnoni, con "Una montagna di foglie"


Il racconto

Erano i funghi, le lumache o le castagne.
Erano i fiumi, finalmente abbandonati dai pescatori estivi, con i pesci da pescare e da portare a casa.
Erano i colori del gilet multitasche coordinato al capello, dei pantaloni di velluto e degli stivaloni da pesca o degli scarponi.
L’autunno eri tu.
Con l’età sei diventato del tutto somigliante all’autunno, senza però mai neanche avvicinarti alla sua pacatezza.
Hai infatti mantenuto fino all’ultimo dei tuoi giorni su questa terra, mutevole ma sempre uguale, il tuo sguardo fiammeggiante, il tuo carattere inscalfibile, il tuo profondo senso di giustizia, correttezza, onestà e conseguente immancabile frustrazione nel saperle calpestate, inascoltate, dimenticate.
Il tuo contatto con la natura, così profondo, quasi religioso, credo dipendesse anche dalla tua delusione da parte del genere umano, così spesso rappresentato da individui dubbi, opportunisti, abbietti.
La natura, con la sua schietta, ed a volte violenta sincerità, con i suoi colori, odori e forme, era più vicina alla tua indole, ai tuoi sinceri e trasparenti occhi verdi.
La natura autunnale ancora di più.

lunedì 28 settembre 2020

Concorso letterario: In mille parole #10 - Tema: "PRIMO GIORNO DI SCUOLA"... il vincitore è....

Buongiorno a tutti! Il 24 Ottobre 2019 è partito un concorso letterario, indirizzato a tutti gli autori che avevano voglia di mettersi alla prova e che erano pronti a cogliere ogni occasione per scrivere e farsi leggere. Alex Astrid (piccola creatura ma con un pozzo di idee) del blog "Vuoi conoscere un casino" ha deciso infatti di organizzare un concorso per racconti brevi a tema, al quale possono partecipare autori emergenti e scrittori dilettanti. Io, Alex e Francesca del blog Libri, libretti e libracci siamo i giudici! Se volete saperne di più leggete fino in fondo dove troverete anche il link per sapere come funziona, perché il concorso è ancora in atto e ogni mese ci sarà un tema differente.
Il tema di questo mese è stato

"PRIMO GIORNO DI SCUOLA"

il vincitore è:

1. Alessandro Ricci, con Fuga dalla scuola
2. Antonio Di Cesare, con M'illumino d'immenso
3. Aedeone, con Il primo giorno di scuola


Il racconto

Mi chiamo Benjamin Stroke e odio studiare.
Non è leggendo e facendo esercizi che mi sono guadagnato la fama di più grande cacciatore di mostri della storia.
Nei libri non troverete il fiato per inseguire un'Aracnobestia Irsuta né il coraggio per affrontare il famelico Bisciostriscio.
Per questo noi Stroke non andiamo a scuola. Mai.
Iniziamo da subito il nostro apprendistato. Mentre i mocciosi pasticciano sui quaderni e si ingozzano di merendine, noi Stroke siamo già alle prese con trappole per licantropi e balestre di precisione.
Certo la nostra famiglia non è priva di macchia, anche noi abbiamo avuto qualcuno che si è intestardito ad andare anche a scuola.
Era mio cugino, Isaac Stoke. Un tipo strano.
La sua brillante carriera accademica è terminata in seconda elementare, quando munito di matitone ha assalito il bidello Vladimiro Conti. 
Il poveruomo, colpevole solamente di avere un carnato pallido e un’intolleranza all’aglio, se l’è cavata con un grande spavento, ma il giovane Isaac fu espulso da tutte le scuole del regno.
La storia che vi racconto oggi è un mix di adrenalina e coraggio e l’ho intitolata “Fuga dalla Scuola”
   ***
“Che significa che non puoi venire?” gridai. “Sono mesi che indaghiamo sul porcello mannaro, e tu manchi proprio quando c’è luna piena?”
“Scusami Benjamin. Ma la Signorina ci ha detto di andare a letto presto perché domani inizia la scuola.”
“Scuola? Che assurdità! La scuola è per i mollaccioni. Noi dobbiamo agire. L'operazione Piede di porco ha la priorità”
Ero talmente arrabbiato che il mio colore stava migrando verso un rosso tenue. Luna era immobile nella sua maglietta di un paio di taglie più grande, lo sguardo fisso sulle scarpe e il labbro inferiore increspato.
“Squiiiit, squiiit.”
“Come? L'educazione è il pane dell'anima? L'avrà detta sicuramente qualche secchione sconosciuto. Comunque nel tuo caso direi che è più pane per lo stomaco visto che i libri te li mangi.”
“Nemmeno io vorrei andare” piagnucolò Luna. “ Ma credo di doverlo fare per forza. Tommaso mi ha detto che chi si rifiuta viene arrestato.”
La mia Luna arrestata? Questo era una prospettiva più spaventosa del un porcello mannaro a piede libero.
“Se le cose stanno così” risposi volandomi verso la grande finestra del salone che dava su Bosco Lugubre. “Non abbiamo altra scelta. Devi andare, io e Mr Jingles ci occuperemo del porcello.”
“Ma... Io...”
Luna non finì la frase, si precipitò fuori dalla villa, i grandi occhi velati dalla delusione. Poco dopo la vidi discendere la collina, non si voltò nemmeno una volta.
“Squiiit,?”
“No Mr. Jingles, non abbiamo tempo per andare a caccia. Dobbiamo elaborare un piano, domattina faremo evadere Luna da quel posto infernale che chiamano Scuola Elementare.”
Nonostante il cielo fosse sereno, un tuono oscuro rimbombò per la Villa facendo sobbalzare il povero Mr. Jingles.
***
La scuola in questione ,di elementare non aveva proprio nulla, era invece un complesso labirintico di edifici color marroncino.
“Quelle devono essere le celle dove tengono i bambini” sussurrai a Mr Jingles, indicando le molteplici finestre, tutte uguali, che riempivano le facciate.
Eravamo giunti fin li seguendo lo strano veicolo giallo, su cui erano stati caricati contro il loro volere i bambini dell'orfanotrofio.
“Squiiiit?”
“Ma certo che posso uscire di giorno. Non sono mica un vampiro. Noi spettri preferiamo la notte solamente per motivi di stile.”
Osservai l'edificio alla ricerca di un punto di accesso, c'era un'unica entrata al termine di una larga scalinata. Facilmente difendibile, sicuramente controllata dalle guardie nemiche.
Io sarei potuto entrare da una delle pareti, ma Mr. Jinles non era in grado di attraversare i muri, né di diventare invisibile.
Per fortuna il mio socio, anni prima, era stato invitato al catasto e aveva assaggiato un ottimo piatto dello strano nome di “Piano regolatore”, adesso aveva stampate nella mente tutte le piantine degli edifici della zona. O meglio ce li aveva nella pancia, che per lui era la stessa cosa.
Mr. Jingles mi guidò verso un edificio più piccolo, le cui finestre erano dipinte con strani disegni colorati dalla forma inquietante, sicuramente pitture rituali. Si intrufolò in una crepa del muro vicino a una porta con su scritto “Scuola Materna”. Lo seguii.
Ma qualcosa doveva essere cambiato dalla cena del mio amico, poichè ci ritrovammo in mezzo a un branco di strani animaletti.
“'polino” farfugliò uno di loro, dirigendosi verso Mr Jingles con un passo incerto da Zombie.
Il suo richiamo attirò l'attenzione degli altri. Decine di teste si girarono verso di noi, in pochi minuti fummo circondati da bocche sdentate con sorrisi sbavosi.
Manine appiccicose e impiastrate cercavano di afferrarci.
“Demonietti” gridai tornando visibile. “Hanno evocato dei demonietti per ostacolarci.”
Il mio aspetto battagliero, che terrorizzava anche i mostri più feroci, non sortì nessun effetto su quei mostriciattoli. Si avvicinavano sempre di più, lanciando grida acute e farfugliando parole senza senso che probabilmente servivano a evocare qualche incantesimo spaventoso.
Quando tutto sembrava perduto, il mio eroico compagno mi lanciò uno sguardo rassegnato e si gettò verso la selva di piccole dita malefiche.
“Racconterò a tutti del tuo gesto eroico, amico mio. Addio” dissi mentre guadagnavo l'uscita.
Trovai Luna nel corridoio successivo.
Con mio grande stupore non sembrava spaventata o triste. Anzi rideva in compagnia di altri bambini.
Le feci un cenno rimanendo nascosto nell'ombra, lei arrivò poco con un sorrisone.
“Ben”sussurrò. “Cosa ci fai qui?”
“Sono venuto a salvarti. Seguimi ti farò evadere. Mr Jingles purtroppo non ce l'ha fatta.”
“Salvarmi? Ma non ce n'è bisogno. Mi piace stare qua, ho conosciuto nuovi amici e ci sono tante cose che devo imparare. Noi possiamo sempre andare a caccia nel weekend. Torna alla Villa, passerò a trovarti stasera dopo cena.”
***
Così tornai a casa, un po' triste ma rincuorato. Anche Mr. Jingles tornò dopo qualche ora, con un fiocco sulla coda e delle mollette a forma di farfalla a entrambe le orecchie, ma non aveva grosse ferite. Se non contiamo quelle alla sua dignità, perlomeno.
Luna venne a trovarci, come aveva promesso, era felice e non stette zitta un momento. Ci raccontò di tutte le cose che aveva imparato e concluse dicendo che non vedeva l'ora di tornare a scuola il giorno successivo.
Dopo tutto sono felice che non sia come me e abbia deciso di andare a scuola, questo farà di lei una cacciatrice di mostri migliore
Come dite? In questa storia non ci sono mostri spaventosi?
Vi sbagliate di grosso, uno c'è. Ed è il più terribile di tutti.
Si chiama ignoranza.


Biografia

Salve a tutti, per chi non mi conoscesse, io mi chiamo Alessandro Ricci.
Amo raccontare storie e favole e ho creato questa pagina per chiunque avesse voglia di leggerle o proporne delle sue.
Sono nato il 15 Dicembre 1981, me lo ricordo benissimo era Martedì, non che cambi qualcosa ma è sempre meglio che nascere di Lunedì. Il Lunedì non piace a nessuno. Sono stato uno studente pigro e indolente e sinceramente ancora non mi spiego come ho fatto a terminare il Liceo Scientifico senza mai essere bocciato. E con questo termina tutta la mia carriera accademica, con un esame di maturità passato per rotta di collo e un orale da miracolato.
Per mantenermi lavoro come impiegato in un’azienda farmaceutica dalle 08:00 alle 17:00, dopo l’ufficio inizia il mio secondo lavoro da Personal Trainer e Istruttore di Fitness Musicale, questo per 5 giorni a settimana, il weekend di solito riesco a scrivere e a leggere, passioni che mi hanno sempre accompagnato fin da piccolo.
Infatti nonostante il poco amore per lo studio sono sempre stato un lettore vorace e appassionato, ricordo ancora il mio primo libro, letto dal Maestro Marco in seconda elementare. Si intitolava “le Streghe” e l’autore era Roald Dahl. Da quel giorno l’amore per la letteratura per ragazzi non mi ha mai lasciato, portandomi alla scoperta degli altri autori da Anotine de Saint Exupery a Rodari; che considero i principali colpevoli del mio istinto a viaggiare continuamente per mondi fantastici e ad avere scarse capacità di concentrazione. A loro devo anche la mia voglia di scrivere e di raccontare alle persone quello che scopro nei miei viaggi e magari a riuscire a portarli un po’ con me. Tutto sommato più che uno scrittore sono una guida turistica.
Ho avuto la grande fortuna di veder pubblicato il mio primo romanzo per ragazzi dal titolo “Il Fabbricante di Suoni” per la casa editrice Arpeggio Libero, un mio racconto è apparso di recente nell’antologia Fantasy “Bestie d’Italia” per NPS Edizioni e nel 2020 uscirà il mio secondo romanzo sempre per NPS Edizioni.
Spero di aver detto tutto.
Se siete interessati QUI trovate le regole