Oggi vi scrivo da Saronno yeahhhhh e tra poche ore raggiungerò la fiera del libro a Torino! Colazione fatta... pochi minuti e via col treno, non vedo l'ora! Ma nonostante tutto eccomi qui con una recensione, piccola ma spero intensa...
La giovane insegnante Lucy Stewart è un’assidua lettrice nonché fan di Agatha Christie. È suo desiderio conoscerla e fa di tutto per incontrarla. E così, visto che sognare non costa nulla e che talvolta ciò che si vuole si realizza, si addentra nella campagna inglese alla ricerca della dimora dell’autrice. Quando, finalmente, trova la casa, Agatha le offre il tè, bevanda tanto cara agli inglesi. Ed è proprio di fronte a una confortante tazza calda che entrambe si confidano e conversano amichevolmente.
Il tè è mediatore e ponte in tutto il romanzo. Crea un’atmosfera invitante, magica. Come pure l’amicizia. I ricordi di Agatha sono affascinanti, toccanti, divertenti: la vita in Inghilterra e in Iraq, i viaggi tra l’Occidente e l’Oriente sull’Orient Express fino ad Istanbul, gli incontri, le amicizie sincere, i soggiorni all’Hotel Pera Galata Palas con vista sul Corno d’Oro, stimolano la curiosità e toccano l’animo di Lucy che, anni dopo la scomparsa dell’amata scrittrice, visita Istanbul e la stanza 411 dell’Hotel dove era di casa e dove il tempo pare essersi fermato.