Editore: Giraldi Editore
Data di uscita: 6 ottobre 2025
AMAZON
Un legal thriller ambientato in Italia, tra giustizia, mafia e potere deviato. Nel secondo volume della Serie Degli Esclusi, Salvatore Savasta costruisce un intreccio teso e credibile, dove la verità processuale diventa terreno di scontro tra Stato, media e memoria privata. Un testimone scomodo, un’indagine che riapre vecchie ferite e il rischio costante che la legge venga piegata ai giochi di potere.
La Serie degli Esclusi conferma la sua capacità di tenere il
lettore inchiodato alle pagine. Salvatore Savasta riesce, ancora una volta, a
sorprendermi. I protagonisti principali li abbiamo già conosciuti ne “Il
marchio di Medusa” se ne aggiungono pochi altri. La storia si svolge su vari
piani temporali e si articola tra Milano, Roma e Palermo.
È una storia di mafia, di giochi di potere che sovrastano la
quotidianità delle persone “normali” che quando ci si trovano in mezzo non
possono che esserne travolti. Eleonora e Andrea con la piccola Anna vedono,
infatti la loro vita andare a rotoli senza nemmeno capire cosa sta succedendo.
Anche il lettore si trova in difficoltà a far combaciare
tutti i tasselli forniti dall’autore con estrema parsimonia. È come se si
stessero componendo tre puzzle che alla fine vengono racchiusi in un’unica
cornice.
È molto difficile scrivere su questo libro senza spoilerare
la storia, e non voglio assolutamente farlo. Savasta riesce a mostrarti lo
stesso personaggio sotto luci diverse. Ed è normale, quindi, trovarsi a provare
sentimenti diversi nei loro confronti. Chiedersi perché di certi comportamenti.
Trovarli assolutamente incomprensibili. E poi quando arriva l’ultimo tassellino
capire ogni cosa e vedere tutto l’insieme sotto una luce diversa.
I personaggi vengono caratterizzati in modo tale da
renderceli famigliari, per quello ci aspettiamo da loro certe azioni o certi
ragionamenti e rimaniamo delusi quando invece ne attivano altri. Ma la
spiegazione c’è sempre. Alla fine.
Così come le emozioni e i sentimenti non mancano mai di
essere resi talmente bene da farceli sentire sottopelle, come se li stessimo
provando noi. Come ho detto prima non intendo scrivere nulla che possa farvi
capire la trama ma ci tengo a dirvi che alla fine del libro mi sono trovata a
provare contemporaneamente un gran sollievo e una arrabbiatura fotonica con
l’autore per avermi causato tanto malessere con questa storia.
È un libro marcatamente maschile, a differenza del
precedente, e le donne vengono lasciate a fare un po’ da tappezzeria. Non vedo
l’ora, a questo punto, di leggere il prossimo. Il mio personaggio preferito si
conferma essere Rita, che ancora una volta ha lanciato messaggi equivocabili, e
voglio proprio vedere cosa si inventerà per lei Savasta.
Scrittura scorrevole e corretta, capitoli brevi, ottime
citazioni in apertura di ogni capitolo, unica perplessità sull’età indicata di
uno dei personaggi nuovi che mi sembra troppo giovane per aver fatto così tante
cose ma, mai dire mai.
Bravo Savasta, sei riuscito a tenermi col fiato sospeso anche
questa volta. Avanti così.
Ti assegno cinque belle stelle per quanto mi ha fatto
arrabbiare non aver capito nulla fino alla fine. Così si fa.
Buona lettura.





Nessun commento:
Posta un commento
I vostri commenti alimentano il mio blog!
Se quello che ho scritto ti è piaciuto, lascia un segno del tuo passaggio. Te ne sarò grata.