Visualizzazione post con etichetta In Mille parole. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta In Mille parole. Mostra tutti i post

lunedì 20 luglio 2020

Concorso letterario: In mille parole #9 - Tema: ESTATE IN 100 PAROLE... il vincitore è....

Buongiorno a tutti! Il 24 Ottobre 2019 è partito un concorso letterario, indirizzato a tutti gli autori che avevano voglia di mettersi alla prova e che erano pronti a cogliere ogni occasione per scrivere e farsi leggere. Alex Astrid (piccola creatura ma con un pozzo di idee) del blog "Vuoi conoscere un casino" ha deciso infatti di organizzare un concorso per racconti brevi a tema, al quale possono partecipare autori emergenti e scrittori dilettanti. Io, Alex e Francesca del blog Libri, libretti e libracci siamo i giudici! Se volete saperne di più leggete fino in fondo dove troverete anche il link per sapere come funziona, perché il concorso è ancora in atto e ogni mese ci sarà un tema differente.
Il tema di questo mese è stato

"ESTATE IN 100 PAROLE"

il vincitore è:

1. Alessandro Ricci, con Prima missione
2. Maddi Magnolia, con Arrivai puntuale
3. Alessandro Gnani, con L’estate zero


I racconti

1. Prima missione di Alessandro Ricci

Erro solitario, oppresso dal caldo. Sabbia ovunque. Corpi ammassati, urla disumane, odori nauseabondi. Sono Benjamin Stroke, Cacciatore di Mostri. È la mia prima missione, non so se ne uscirò vivo. Tormentato da insetti famelici, avanzo carponi in mezzo a trappole scavate da piccoli demoni. Assalito da unti barbari che inseguono una sfera colorata, trovo riparo dietro una vecchia struttura lignea. Trasecolo, assalito da Gremlins rosa e seminudi. Acute urla di guerra e bombe d’acqua. Ecco il mio obiettivo! Cosa? Una distesa di acqua salata? Mare? Io cercavo delle bare! Lo sapevo dovevo segnarmelo. Ma allora cos’è questo incubo senza fine?


lunedì 22 giugno 2020

Concorso letterario: In mille parole #8 - Tema: LA TORTA IN FORNO... il vincitore è....

Buongiorno a tutti! Il 24 Ottobre 2019 è partito un concorso letterario, indirizzato a tutti gli autori che avevano voglia di mettersi alla prova e che erano pronti a cogliere ogni occasione per scrivere e farsi leggere. Alex Astrid (piccola creatura ma con un pozzo di idee) del blog "Vuoi conoscere un casino" ha deciso infatti di organizzare un concorso per racconti brevi a tema, al quale possono partecipare autori emergenti e scrittori dilettanti. Io, Alex e Francesca del blog Libri, libretti e libracci siamo i giudici! Se volete saperne di più leggete fino in fondo dove troverete anche il link per sapere come funziona, perché il concorso è ancora in atto e ogni mese ci sarà un tema differente.
Il tema di questo mese è stato "LA TORTA IN FORNO" e il vincitore è:

Antonio Di Cesare

con

La libertà in una torta

La torta nel forno era quasi pronta, e lei non la perdeva mai di vista.
Era concentrata come quando studiava, senza mai alcuna apparente distrazione, come se non esistesse più alcuna realtà a cui tornare.
Quando non guardava il termometro sul vetro, controllava la riserva di legna e carbone, i ceppi, il deposito della cenere. Ogni tanto, si concedeva uno sguardo fuori, oltre la finestra. Lo faceva senza reale attenzione, lo sguardo vuoto di una bambina che guarda, ma non sa cosa vede. Una pausa inconscia, Un gesto automatico forse per verificare che il mondo fosse ancora lí.
Poi tornava in sè, a guardare il termometro, o a chiedersi se l’umidità fosse quella giusta.
La torta di mele era la sua preferita, fin da bambina.
Una spessa base di frolla per sorreggere il peso di una bella fetta, ripieno compreso. Perché andava mangiata rigorosamente con le mani, e non poteva certo rompersi sul più bello.
Una crosta decisa ma non troppo, croccante per rompersi facilmente sotto i denti, ma sufficientemente robusta per proteggere il cuore dal fuoco e trattenere così, al riparo sotto il suo manto, la linfa vitale del gusto.


mercoledì 20 maggio 2020

Concorso letterario: In mille parole #7 - Tema: ERA LA FINE DEL 1943... il vincitore è....

Buongiorno a tutti! Il 24 Ottobre 2019 è partito un concorso letterario, indirizzato a tutti gli autori che avevano voglia di mettersi alla prova e che erano pronti a cogliere ogni occasione per scrivere e farsi leggere. Alex Astrid (piccola creatura ma con un pozzo di idee) del blog "Vuoi conoscere un casino" ha deciso infatti di organizzare un concorso per racconti brevi a tema, al quale possono partecipare autori emergenti e scrittori dilettanti. Io, Alex e Francesca del blog Libri, libretti e libracci siamo i giudici! Se volete saperne di più leggete fino in fondo dove troverete anche il link per sapere come funziona, perché il concorso è ancora in atto e ogni mese ci sarà un tema differente.
Il tema di questo mese è stato "ERA LA FINE DEL 1943" e il vincitore è:

Alessandro Ricci

con

Il racconto di Nonno Lugubre

“Era la fine del 1943, il cielo era cupo e Francesca stava percorrendo svelta il sentiero: doveva raggiungere Pasquale il prima possibile...”
“Ehi fermi tutti, cos’è questa storia?”
“E’ una storia di quando ero giovane, perché?”
“Non intendevo questo. Volevo dire, perché stai parlando tu?”
“Ogni mese racconti una storia, questo mese volevo farlo anche io.”
“Non se parla nemmeno, Nonno Lugubre. Questo non è uno spazio libero, è lo spazio dei Cacciatori della Luna. I lettori ci tengono.”
“Sono sicuro che i lettori apprezzeranno anche le mie storie, Benjamin.”
“No, no e no. Ormai è un appuntamento fisso, con i suoi rituali. L’incipit per esempio! È il nostro marchio di fabbrica, piace a tutti.”
“Piace a tutti? Io ho sentito dire comincia ad essere noioso. Poi cos’è tutto questo pessimismo? Odio questo, non mi piace quello. Perché per una volta non cerchi di essere positivo? Potresti dire: Mi chiamo Benjamin Stroke e amo alla follia le biciclette col cestino...”
“Biciclette col cestino? Ma che assurdità! Questa è una serie sui cacciatori di mostri, abbiamo una reputazione da difendere. Comunque, che storia vorresti raccontare?”
“E’ la storia di come ho conosciuto il mio amore.”
“Amore? Scordatelo, la puntata di San Valentino è già stata fatta. Poi chi sarebbe questa Francesca? Nonna Lugubre non si chiama Elvira?”
“Non mi parlare di quella strega, io voglio raccontare del mio primo amore quello con la P e la A maiuscole. Si chiamava Francesca, era dolce e bella. Un raggio di sole che illuminava un mondo buio e burrascoso. Io ero un giovane soldato, poco più che un fanciullo...”
“Poi cos’è successo, Nonno Lugubre?”
“Luna, non ti ci mettere anche tu eh? Siamo già in ritardo con la nostra storia.”
“Squiiit, squiiitt.”

martedì 21 aprile 2020

Concorso letterario: In mille parole #6 - Tema FATECI RIDERE... il vincitore è....

Buongiorno a tutti! Il 24 Ottobre è partito un concorso letterario, indirizzato a tutti gli autori che avevano voglia di mettersi alla prova e che erano pronti a cogliere ogni occasione per scrivere e farsi leggere. Alex Astrid (piccola creatura ma con un pozzo di idee) del blog "Vuoi conoscere un casino" ha deciso infatti di organizzare un concorso per racconti brevi a tema, al quale possono partecipare autori emergenti e scrittori dilettanti. Io, Alex e Francesca del blog Libri, libretti e libracci siamo i giudici! Se volete saperne di più leggete fino in fondo dove troverete anche il link per sapere come funziona, perché il concorso è ancora in atto e ogni mese ci sarà un tema differente.
Il tema di questo mese è stato "FATECI RIDERE" e il vincitore è:

Alessandro Ricci

con

Le megere lagnone

Mi chiamo Benjamin Stroke e non amo ridere.
Per un Cacciatore di Mostri le occasioni per ridere sono più rare di un licantropo con l’alopecia e, secondo il mio modesto parere, più inutili di un negozio di cappelli a Sleepy Hollow.
Non c’è molto da star allegri se il tuo lavoro è dare la caccia a esseri terribili, pronti a sbranarti alla minima esitazione. Forse non lo sapevate ma il detto “il riso fa buon sangue” l’ha inventato Dracula.
Noi Stroke non siamo dei bontemponi, le uniche battute di spirito che ci interessano sono le ricerche di fantasmi nei cimiteri sconsacrati. Non ridiamo mai, nemmeno in foto.
Ricordo con tenerezza quel povero fotografo che si mise in testa di scattarci un’allegra foto di famiglia: al suo ennesimo invito a sorridere, mia sorella Evelyn, detta la Musona, gli scagliò contro una forma di pecorino. Il poveretto non si è più ripreso, si scoprì che era allergico al lattosio.
Non mi sarei mai aspettato di dover usare l’ironia per risolvere un caso.
Ma questo è successo dopo che sono passato nell’Aldiqua e ho incontrato quel piccolo esserino luminoso che risponde al nome di Luna.
La storia di stanotte è senza dubbio la più spassosa che sentirete raccontare da un fantasma e si intitola “le megere lagnone.”

***

Era una notte come tante a Villa Lugubre, mi ero appena svegliato ed ero di pessimo umore.
Pernacchia, Disastro e Sberleffo avevano scoperto la loro vena musicale e si erano procurati alcuni vecchi strumenti. Da qualche tempo avevano deciso di torturare le mie povere orecchie con note dissonanti, tamburi fuori tempo e strimpelli stonati.
“Non lo capirò mai il Jazz” dissi a Mr. Jingles mentre lo raggiungevo in cantina, alla ricerca di un po’ di pace.
“Squiiiit, squit!”
“Si hai ragione, per fortuna non ho le orecchie. Altrimenti impazzirei” risposi stropicciandomi gli occhi, che non avevo. “Tu stai mangiando, come al solito?”
Mr. Jingles alzò il musetto dal libro, sulla copertina in bianco e nero sorrideva una bella ragazza, ingenua e maliziosa allo stesso tempo, il titolo recitava “Colazione da Tiffany”.
“Squiiiit”
“Si lo so che è il pasto più importante della giornata. Ma vacci piano con quella roba americana, è molto calorica.”
“Squit, squiiiit?” domandò il ratto, cercando di cambiare discorso.
“Non so se verrà stanotte, è qualche giorno che non si vede. Vuol dire che le cose vanno bene.”
Come a volermi contraddire, una luce si accese nella notte e ondeggiando imboccò il sentiero sulla collina. Era la torcia che le avevo regalato dopo che per poco non era caduta, inciampando nello scheletro di Nonno Lugubre. Quel vegliardo aveva il cranio pieno di bacarozzi e dimenticava ovunque i suoi femori.
Dopo pochi minuti la riunione delle Sentinelle era nel vivo.

“Stanno avvenendo dei fatti insoliti all’orfanotrofio” disse la bambina sfogliando il suo taccuino.
“Hai fatto delle indagini?”
“Si, sono giorni che tengo d’occhio la situazione. Tutto è iniziato con i segnalibri. Quando qualcuno all’orfanotrofio decide di rilassarsi leggendo un po’ trova il segnalibro in un punto diverso da dove lo aveva lasciato. Anche molte pagine avanti, così magari prima di accorgersene legge qualche riga, rovinandosi la sorpresa.”
“Terribile! Continua.”
“Poi c’è questa cosa dei calzini: ogni volta che si fa il bucato un calzino sparisce, lasciandone uno solitario e inutilizzabile. Ma la cosa più strana succede all’ora del bagno, non appena ci si spoglia ci si infila nella vasca bella calda… qualcuno bussa alla porta, costringendoti ad uscire. Succede sempre. Non mi lavo da giorni ormai.”
“Squiiit…”
“Si hai ragione Mr Jingles” aggiunsi. “Meno male che non ho neppure il naso.”
“Senza ombra di dubbio si tratta di un maleficio” disse Luna. “Potrebbero essere stati i Poltergeist?”
“Impossibile, hanno un alibi di ferro. E rumoroso per giunta. L’unico maleficio che hanno fatto in questi giorni è stato contro la musica.”
“Squiiiit.”
“Hai visto dei movimenti strani nel bosco, Mr. Jingles? Allora che aspettiamo? Andiamo.”

Bosco Lugubre era un ammasso di alberi scuri e morenti che aveva preso il nome dalla Villa. Era stato chiamato così perché i proprietari non avevano una gran voglia di perdere tempo a inventare nomi per i boschi.
Non dovemmo cercare molto prima di trovare una traccia, eravamo cacciatori provetti ormai e l’odore di zuppa marcia era un indizio forte.
L’afrore di cavolo bollito e rospo schiacciato ci portò in una radura, al centro ribolliva un grosso calderone nero. Attorno alla mefitica sbobba , tre vecchie coperte di stracci borbottavano.
“Cosa state facendo qua?” dissi in tono autoritario.
“Che domande! Facciamo dei sortilegi” rispose la prima delle tre.
“Allora siete voi che state creando tutti quei disordini all’orfanotrofio” le accusò Luna facendo un passo avanti.
“Squiiit?”
“Ha ragione Mr. Jingles, perché lo fate?”
“Un’altra domanda stupida” intervenne la seconda. “Siamo le Sorelle Fatali, facciamo sortilegi da seicento anni. Inoltre ci tira su il morale quando siamo tristi.”
“Perché siete tristi?”
Il tono di Luna si era fatto più calmo. Nonostante fosse un’implacabile cacciatrice di mostri non mancava mai di preoccuparsi dei sentimenti altrui.
“Beh, difficile da dire” rispose la terza. “Prima abitavamo in una tragedia, immagino che ci sia rimasto il magone.”
“Adesso però siete in una favola, dovreste essere felici.”
Le tre sorelle confabularono tra di loro per qualche minuto, poi risposero in coro.
“Se siamo veramente in una favola, provatelo. Fateci ridere.”
“Sapete qual è il colmo per un vampiro?” dissi prendendo l’iniziativa. “Non essere in vena”
La prima megera fece un timido sorrisino ma le altre due mantennero la loro espressione imbronciata e rugosa.
  “Sapete qual è il colmo per una strega?” provò Luna. “Smettere di fare fatture per non pagare l’IVA.”
La prima e la seconda strega sghignazzarono divertite, dalla terza nemmeno un sussulto.
“Squiiit, squitt? Squittt!” le incalzò Mr. Jingles.
Le streghe tacquero per qualche secondo, prima di scoppiare in una fragorosa risata. Una si teneva la pancia, un’altra si rotolava a terra e l’ultima addirittura lacrimava per il gran ridere.
Stavano ancora sghignazzando quando ce ne tornammo a Villa Lugubre.

***

Fu così che le streghe divennero nostre buone amiche e risolvemmo il problema dei malefici: facendole ridere. Roba da non credere.
Come dite? Volete sapere cosa ha raccontato Mr. Jingles?
Ma dai, non mi dite che non l’avete capita.

L'Autore

Salve a tutti, per chi non mi conoscesse, io mi chiamo Alessandro Ricci.
Amo raccontare storie e favole e ho creato questa pagina per chiunque avesse voglia di leggerle o proporne delle sue.
Sono nato il 15 Dicembre 1981, me lo ricordo benissimo era Martedì, non che cambi qualcosa ma è sempre meglio che nascere di Lunedì. Il Lunedì non piace a nessuno. Sono stato uno studente pigro e indolente e sinceramente ancora non mi spiego come ho fatto a terminare il Liceo Scientifico senza mai essere bocciato. E con questo termina tutta la mia carriera accademica, con un esame di maturità passato per rotta di collo e un orale da miracolato.
Per mantenermi lavoro come impiegato in un’azienda farmaceutica dalle 08:00 alle 17:00, dopo l’ufficio inizia il mio secondo lavoro da Personal Trainer e Istruttore di Fitness Musicale, questo per 5 giorni a settimana, il weekend di solito riesco a scrivere e a leggere, passioni che mi hanno sempre accompagnato fin da piccolo.
Infatti nonostante il poco amore per lo studio sono sempre stato un lettore vorace e appassionato, ricordo ancora il mio primo libro, letto dal Maestro Marco in seconda elementare. Si intitolava “le Streghe” e l’autore era Roald Dahl. Da quel giorno l’amore per la letteratura per ragazzi non mi ha mai lasciato, portandomi alla scoperta degli altri autori da Anotine de Saint Exupery a Rodari; che considero i principali colpevoli del mio istinto a viaggiare continuamente per mondi fantastici e ad avere scarse capacità di concentrazione. A loro devo anche la mia voglia di scrivere e di raccontare alle persone quello che scopro nei miei viaggi e magari a riuscire a portarli un po’ con me. Tutto sommato più che uno scrittore sono una guida turistica.
Ho avuto la grande fortuna di veder pubblicato il mio primo romanzo per ragazzi dal titolo “Il Fabbricante di Suoni” per la casa editrice Arpeggio Libero, un mio racconto è apparso di recente nell’antologia Fantasy “Bestie d’Italia” per NPS Edizioni e nel 2020 uscirà il mio secondo romanzo sempre per NPS Edizioni.
Spero di aver detto tutto.

Podio

1. Alessandro Ricci, con "Le megere lagnone"

2. Monica Giovanni Binotto, con "Ridere per non piangere" e Alessandro Gnani, con "L'amnesia"

3.  Giovanni Ponzone, con "Despacho" e Mariele Rosina, con "Scoperto il rimedio del secolo"
Se siete interessati QUI trovate le regole

venerdì 20 marzo 2020

Concorso letterario: In mille parole #5 - Tema GENITORIALITA'... il vincitore è....

Buongiorno a tutti! Il 24 Ottobre è partito un concorso letterario, indirizzato a tutti gli autori che avevano voglia di mettersi alla prova e che erano pronti a cogliere ogni occasione per scrivere e farsi leggere. Alex Astrid (piccola creatura ma con un pozzo di idee) del blog "Vuoi conoscere un casino" ha deciso infatti di organizzare un concorso per racconti brevi a tema, al quale possono partecipare autori emergenti e scrittori dilettanti. Io, Alex e Francesca del blog Libri, libretti e libracci siamo i giudici! Se volete saperne di più leggete fino in fondo dove troverete anche il link per sapere come funziona, perché il concorso è ancora in atto e ogni mese ci sarà un tema differente.
Il tema di questo mese è stato la GENITORIALITA' e il vincitore è:

Adelaide Pellitteri

con

BUM BUM BUM

Dice che sono arrivato nella sua vita solo per distruggerle il mondo meraviglioso che aveva intorno.
Dice che sono il suo dolore, la sua rabbia, la sua disperazione.
Dice che provvederà, e tutto tornerà come prima.

Non sa che, quando ho fatto la mia corsa dentro di lei, il suo mondo era già distrutto.
Non sa che ciò che vedeva, di quel mondo, era solo un riflesso dei suoi desideri.
Non sa che come posso amarla io, non potrebbe farlo nessun altro essere umano.

Marcello non amava lei ma i suoi seni, perché poteva succhiarli come caramelle.
Marcello non rispettava il silenzio sulla loro intimità, amava raccontare ogni cosa agli amici.
Marcello non era un buon compagno, non sarebbe stato nemmeno un buon padre.

Daniela era sua amica perché, insieme, in discoteca le notavano tutti.
Daniela era sincera e si è visto, quando le ha detto: se lo tieni, uscirò con Manuela.
Daniela era sua “sorella”, ma la sfruttava come uno specchio, così la popolarità toccava anche lei.

Fremo perché la vita trova la sua strada sempre e comunque, anche quando i due non la cercano.
Fremo perché già che ci sono mi piacerebbe sentire come si sta tra le braccia di una madre.
Fremo perché non sono ancora niente eppure ho già un cuore che batte: Bum, bum, bum.

mercoledì 12 febbraio 2020

Concorso letterario: In mille parole #4 - Tema SAN VALENTINO... il vincitore è....

Buongiorno a tutti! Il 24 Ottobre è partito un concorso letterario, indirizzato a tutti gli autori che avevano voglia di mettersi alla prova e che erano pronti a cogliere ogni occasione per scrivere e farsi leggere. Alex Astrid (piccola creatura ma con un pozzo di idee) del blog "Vuoi conoscere un casino" ha deciso infatti di organizzare un concorso per racconti brevi a tema, al quale possono partecipare autori emergenti e scrittori dilettanti. Io, Alex e Francesca del blog Libri, libretti e libracci siamo i giudici! Se volete saperne di più leggete fino in fondo dove troverete anche il link per sapere come funziona, perché il concorso è ancora in atto e ogni mese ci sarà un tema differente.
Il tema di questo mese è stato SAN VALENTINO e il vincitore è:

Mariele Rosina

con

L'ultimo San Valentino

Arrivò a destinazione al tramonto, quando il freddo cominciava a farsi pungente e il cielo di una tersa giornata di febbraio tingeva di arancio le nubi che cominciavano ad addensarsi.
Dieci chilometri, scansando e scavalcando i cumuli di neve che si erano ammucchiati al bordo della strada. I piedi erano diventati di legno. Provò a riscaldare le mani col fiato. Invano: la nuvoletta di vapore che usciva dalla bocca era senza calore. Sfilò dalla tasca interna del cappotto il mazzolino di margherite. Le aveva protette col suo corpo: erano un po’ appassite, ma ancora presentabili. Chissà se avevano percepito i battiti del cuore che, pur malridotto, aveva retto alla fatica del lungo cammino?
Era arrivato, ma lì nessuno aveva spazzato i vialetti del giardino. Non c’era anima viva: solo il silenzio della neve.

***

Lei è là, immobile ad aspettarlo. Lui le siede accanto col fiato grosso e gli occhi umidi di freddo e di lacrime. Accarezza la sua faccia gelida e le mostra i fiori.
«Le margherite, le mie preferite, grazie!»
«Hanno il tuo nome e oggi è san Valentino; non potevo mancare!»
«Ma tutta quella strada… con la neve. Col rischio di buscarti un accidente!»
«Sei sempre la solita apprensiva. Non sei contenta che sia qui?»
«Hai ragione. Dopo tanto tempo senza vederti! Ti penso sempre, sai. Anche i figli e i nipoti vengono a trovarmi, ma non è la stessa cosa».
Un bacio le sfiora la guancia di vetro. Lei risponde dopo una lunga pausa: «Rammenti il nostro primo San Valentino?»

mercoledì 22 gennaio 2020

Concorso letterario: In mille parole #3 - Tema PAURA... il vincitore è....

Buongiorno a tutti! Il 24 Ottobre è partito un concorso letterario, indirizzato a tutti gli autori che avevano voglia di mettersi alla prova e che erano pronti a cogliere ogni occasione per scrivere e farsi leggere. Alex Astrid (piccola creatura ma con un pozzo di idee) del blog "Vuoi conoscere un casino" ha deciso infatti di organizzare un concorso per racconti brevi a tema, al quale possono partecipare autori emergenti e scrittori dilettanti. Io, Alex e Francesca del blog Libri, libretti e libracci siamo i giudici! Se volete saperne di più leggete fino in fondo dove troverete anche il link per sapere come funziona, perché il concorso è ancora in atto e ogni mese ci sarà un tema differente.
Il tema di questo mese è stato la PAURA e il vincitore è:

Noemi Villaruel

con

Quattro minuti

Sospirai, chiudendo a chiave il mio armadietto. Avevo appena terminato un turno di dodici ore al fast food e il mio unico desiderio era stiracchiarmi come un gatto sornione sul divano. Peccato che non avessi nessuna voglia di affrontare i miei genitori. Troppe ramanzine, strani fraintendimenti e mancati chiarimenti fra di noi. A soli diciannove anni avevo già compreso chiaramente quanto le persone fossero brave a giudicare la vita altrui, piuttosto che guardare il proprio percorso. Forse è una caratteristica insita nella natura umana, il desiderio irrefrenabile di osservare l’esistenza delle persone vicine, attendendo solo un piccolo sbaglio per puntare il dito aggredendoli, sgranocchiando immaginari popcorn come se si stesse godendo la visione della prima di un film. Ogni persona deve sempre annotare se l’erba del vicino è più alta della propria, in un paese in cui il prato è rigorosamente tagliato a 3,5 cm e l’unica vocazione è quella di regalare un cesto di frutta al nuovo arrivato nel quartiere. Bah, quanta ipocrisia.

Stavo per svoltare l’angolo che mi avrebbe condotto alla metropolitana, quando un brivido mi percorse la schiena. L’aria gelida di dicembre giustificava il freddo, ma quella sensazione era diversa, non aveva nulla a che vedere con il clima. Ruotai la testa in varie direzioni, cercando qualcosa. Non sapevo neppure io cosa stessi facendo, ma la sgradevole percezione che qualcosa non andasse penetrava fino alle ossa. Osservai con attenzione una coppietta che correva abbracciata, un anziano zoppicante col suo bastone, dei ragazzi bazzicare in un pub. E poi lo vidi. La sagoma di un uomo all’imbocco di un vicolo buio, una figura alta, longilinea ed inquietante. Non riuscivo a distinguere i lineamenti, il suo viso era simile ad un buco nero pronto a risucchiare la luce intorno a lui, persino i fari di un’auto che passò in quel momento non riuscirono ad illuminarlo, lo oltrepassarono solamente. Nessun movimento, nessuna parvenza di vita, eppure ero sicura che mi stesse osservando. Inghiottì a vuoto, strinsi la borsa al petto e feci un passo indietro. L’uomo ne fece uno in avanti. Il cuore perse un battito, i polmoni smisero di riempirsi d’aria, le mani cominciarono a tremare. Ogni mio passo indietro ne provocava uno in avanti da parte dello sconosciuto. Diedi una sbirciata alle mie spalle. Pochi metri e l’entrata della metropolitana sarebbe stata la mia salvezza. Potevo farcela. Dovevo farcela.Voltandomi, inciampai in una crepa del terreno, maledissi il governo londinese per non riparare le strade e corsi. Non ero un tipo atletico, ma impiegai tutte le mie forze in quello scatto di velocità. Saltai alcuni gradini delle scale e cercai come una forsennata la scheda dell’abbonamento. Sentivo il suo sguardo perforarmi la schiena. Non volevo voltarmi, non volevo scoprire cosa fosse alle mie spalle. Strisciai la card e oltrepassai disperatamente i controlli. Continuai a correre fino alla linea di delimitazione di sicurezza che separava i binari dalla panchina. Nessun vagone. Lo schermo indicava un’attesa di quattro minuti. No, ti prego. Il cervello era in panico, non riuscivo a riflettere lucidamente. La stazione era deserta, d’altronde erano le 2:23 di un monotono mercoledì.

mercoledì 11 dicembre 2019

Concorso letterario: In mille parole #2 - Tema NATALE... il vincitore è....

Buongiorno a tutti! Il 24 Ottobre è partito un concorso letterario, indirizzato a tutti gli autori che avevano voglia di mettersi alla prova e che erano pronti a cogliere ogni occasione per scrivere e farsi leggere. Alex Astrid (piccola creatura ma con un pozzo di idee) del blog "Vuoi conoscere un casino" ha deciso infatti di organizzare un concorso per racconti brevi a tema, al quale possono partecipare autori emergenti e scrittori dilettanti. Io, Alex e Francesca del blog Libri, libretti e libracci siamo i giudici! Se volete saperne di più leggete fino in fondo dove troverete anche il link per sapere come funziona, perché il concorso è ancora in atto e ogni mese ci sarà un tema differente.
Il tema di questo mese è stato il NATALE e il vincitore è:

Tania Anastasi

con

Il mio Natale

Ancora mi rivedo. Ero una bimba credulona, credevo a tutto, anche alla storiella che i bambini nascevano sotto un cavolo. Certo, non mi spiegavo come avesse fatto mia sorella, più piccola di me, a procurarsi un cavolo e nascerci sotto, visto che stavamo in città, ma ci credevo. Anche alla fata del dentino, a Babbo Natale e alla Befana credevo. Poi si sa, crescendo si perde l’innocenza dei bambini e il mondo cambia. Non è una perdita improvvisa. Un giorno perdi la fata del dentino, perché vedi tua madre posare le monete e prendere il dentino. Poi perdi la Befana, perché noti che sotto quegli stracci rattoppati vi è la stessa gonna di tua madre, che risulta assente nella stanza. Ma Babbo Natale no. Ancora ci credi, anche se hai perso l’innocenza, anche se sai che non esiste. Lasci l’uomo, non lo spirito di ciò che rappresenta. Quell’atmosfera la senti, la cerchi nelle decorazioni che vedi per strada, nei presepi che vai a visitare. Quando per strada o nei supermercati vedi un uomo vestito da Babbo Natale, lo associ alla tua vita da bambina, a quando lui ti prendeva sulle sue gambe e con il viso si avvicinava a te. Allora tu sorridevi perché la barba ti faceva il solletico e lui lo faceva apposta, muovendo la testa da un lato all’altro e contento ti chiedeva quale fosse il tuo desiderio. E tu, tutta eccitata, certa che venisse esaudito, glielo sussurravi all’orecchio. Quanto sarebbe bello farlo pure ora! Potrei sussurrare di desiderare di diventare madre, di svuotare tutto quel bene che vorrei dare e donarlo a un figlio. Quel sussurro sarebbe come un vento caldo sul suo viso. Ma questo desiderio posso solo custodirlo nel mio cuore, perché sono cresciuta, perché so che lui non c’è più: scomparso con la mia età da adulta. Anzi a dirla tutta, sono pure infastidita di vedere sul viso degli altri quella felicità che ora non ho. Quella corazza che indosso è perfetta: nessuno vede oltre, nessuno si accorge del mio dolore.
Fino a quando non sento mio marito parlare di riprovarci.

giovedì 14 novembre 2019

Concorso letterario: In mille parole #1 - Tema INFANZIA... il vincitore è....

Buongiorno a tutti! Il 24 Ottobre è partito un concorso letterario, indirizzato a tutti gli autori che avevano voglia di mettersi alla prova e che erano pronti a cogliere ogni occasione per scrivere e farsi leggere. Alex Astrid (piccola creatura ma con un pozzo di idee) del blog "Vuoi conoscere un casino" ha deciso infatti di organizzare un concorso per racconti brevi a tema, al quale possono partecipare autori emergenti e scrittori dilettanti. Io, Alex e Francesca del blog Libri, libretti e libracci eravamo i giudici! Se volete saperne di più leggete fino in fondo, perché il concorso è ancora in atto e ogni mese ci sarà un tema differente.
Il tema di questo mese era  l'infanzia e il vincitore è:

Alessandro Ricci

con

Il Mostro Goloso

Mi chiamo Benjamin Stroke e sono un cacciatore di mostri.
O meglio lo ero, adesso sono solamenteuno spirito nella soffitta di una banalissima casa stregata.
Non ricordo bene come sono diventato un ectoplasma, sono passati anni ormai e la vita da trapassato è piuttosto monotona.
Qui a Villa Lugubre non c’è mai molto da fare, le persone se ne tengono alla larga. Come biasimarle!Oltre a fare piuttosto paura, è una catapecchia pericolante e rosa dagli anni, il cui mistero più grande sta nel motivo per cui nessuno l’abbia ancora demolita.
Sono stato assegnato a questa villa dopo che il fantasma precedente se ne era andato  a infestare un albergo ai Caraibi , l’annuncio diceva Impiego stimolante per fantasma amante della compagnia in rinomata villa infestata. Splendida vista su cimitero, termo-autonoma, giardino e posto auto. Chiamare ore pasti. Così ho risposto e misono fatto fregare. E dire che quando ero in vita nessuno riusciva a farmi fesso.
La compagnia sbandierata dall’annuncio non è altro che un branco di puzzolenti e maleducati Poltergeist che passano l’intera giornata a sghignazzare e rompere cose, ho provato a farci amicizia, purtroppo sembra che parlino solo con grugniti e pernacchie.
Quando ho voglia di fare due chiacchiere vado in cantina da Mr. Jingles, il grosso ratto che vive laggiù. Nonostante curi poco la sua igiene e si nutra di schifezze rubate nei cassonetti è un animale di grande cultura, amante dei libri. Dice che preferisce i classici, per via della stagionatura.
E’ stato durante una chiacchierata con Mr.Jingles che ho incontrato Luna. E’ una storia buffa e un giorno sicuramente ve la racconterò.
 Ma oggi vorrei parlarvi di quando io e lei abbiamo sconfitto il Mostro Goloso.