lunedì 7 giugno 2021

Anteprima - "Il ragazzo delle api" di Cristiano Pedrini, uscirà il 10 giugno!

Titolo: Il ragazzo delle api
Autore: Cristiano Pedrini
Genere: Narrativa
Pagine: 192
Editore: Self
Data di uscita: 10 giugno 2021


Ethan  è  stato un  giornalista  di  successo,  ma  da tempo sembra aver perso lo smalto, passando dalla notorietà  alla  mediocrità,  confermata dai  suoi ultimi  servizi  giornalistici. L’alternativa offerta  dal suo  direttore  è  chiara:  o  tornare  a  scrivere decentemente o fare spazio ad altri. 
Quale sarà l’arma del suo riscatto? Forse la  storia di  quel ragazzo, di nome Jeremy che, all’angolo di una affollata strada della cittadina canadese di Red Deer, si ostina a vendere il miele prodotto dalle sue amate api? 
Il  loro  primo  incontro  susciterà  in  Ethan  il desiderio  sopito  di  scoprire  tutto  su  di  lui, mostrandogli  che il  riscatto  che  cerca  è  poca  cosa paragonato al  vissuto che il  giovane  apicoltore, tiene celato nel suo cuore. Tenterà ogni espediente per riuscire a comprenderlo, imparando che, come l’ape raccoglie il nettare dei fiori, lasciandoli intatti, anche  Jeremy  può  cogliere  quello  che  di  più prezioso sa offrire chi gli sta accanto… 

Estratto

Il prossimo inizio dell’inverno, che portava con sé anche l’arrivo delle feste, non era un momento di felicità e speranza per Ethan… Al contrario, negli ultimi anni, era diventato del tutto indifferente a questo momento e poco importava se si trattasse di tradizioni o di riti  e  imposizioni  legate  al  consumo  sfrenato,  ammantato  da  quell’ipocrisia soffusa che rendeva quei giorni quasi insopportabili.   
  Camminando lungo il viale si fermò davanti alla  vetrina di un negozio. Si trattava di un’agenzia di viaggi che mostrava un ricco repertorio di offerte per trascorrere un periodo di  riposo  in  località  calde  e  invitanti.    Non  aveva  mai  pensato  di  andarsene  in  vacanza  in quel periodo, forse sarebbe stata una buona occasione per evadere da quei giorni di festa. 
Riposare, lontano migliaia di chilometri dai primi freddi che avevano archiviato l’estate. 
  Entrò nell’agenzia, valutò le varie proposte che gli presentò una zelante donna di mezza  età  mostrandogli  un  numero  imprecisato  di  dépliant  e  cataloghi.  Si  chiamava Odette,  doveva  ammettere  che  invidiava  la  sua  vitalità.  Una  cinquantenne  dava  lezioni  di voglia  di  vivere  a  un  ventottenne  che  da  tempo  sentiva  la  sua  vita  trascinarsi  giorno  per giorno senza concedersi nessuna spinta a infrangere quella condizione di apatia.   
La  donna  di  colore si sistemò lo scialle fermato da una vistosa spilla d’oro  di  forma circolare con al centro una pietra rossa, e lo fissò. 
  «È molto bella» osservò Ethan indicandola. «Sembra antica.» 
  Odette la toccò con la mano annuendo. «Era di mia nonna, me la lasciò in eredità. La pietra è una ametista. Adoro questo suo colore così intenso.» 
  Il  giovane  la  fissò  per  diversi  attimi  prima  di  tornare  a  sfogliare  il  catalogo  delle offerte.  
«Bene, Ethan, dimmi, hai già un’idea della meta? Caraibi, Hawaii… Sud America, Europa?» 
domandò la donna versandosi del thè da una teiera elettrica che aveva dietro la scrivania.  
«Sinceramente no, vorrei solo passare qualche giorno al caldo»  rispose Ethan indicando la vetrina dell’agenzia  dalla quale si potevano scorgere i nugoli della prima neve accatastata ai bordi delle strade. «Quindi cosa mi consiglia?» 
  «Il  caldo.  Beh,  perché  non  i  Caraibi.  St.  John  è  incantevole,  una  delle  Isole  Vergini Americane,  dove  poter  fare  ogni  genere  di  escursioni  o  semplicemente  rilassarsi  sulla spiaggia» rispose la donna porgendogli una nuova brochure. 
  Lo sguardo del giovane si posò all’istante sulle immagini, sicuramente ricercate e scelte  per  colpire  i  potenziali turisti ed effettivamente erano molto invitanti. «C’è una promozione per le coppie. Un prezzo davvero invitante.» 
  L’espressione di Ethan non riuscì a celare qualche istante di imbarazzo. Richiuse il dépliant  e  lo  allungò  verso  la  donna.  «Veramente  pensavo di  andarci  da  solo»  ammise  e sfuggì al suo sorrisetto osservando in direzione della vetrina. Solo allora si accorse di una persona  che  se  ne  stava  davanti  a  essa.  Guardava  verso  la  strada,  alternando  lo  sguardo all’interno dell’agenzia, come se cercasse  qualcuno  o  qualcosa.  Più  di  una  volta  lo  vide portarsi le mani, coperte dai guanti, verso la bocca alitandovi sopra per riscaldarle. Sotto il berretto  di  lana  blu,  dello  stesso  colore  dei  guanti,  delle  lunghe  ciocche  di  capelli  castani davano un tocco di colore a quel volto pallido. 
  «Le interessa, quindi?» domandò Odette. 
  «Ci  penserò  qualche  giorno»  rispose  Ethan  tenendo  lo  sguardo  fisso  sulla  vetrata. 
«Penso che accetterò la sua proposta.» 
  «Quel ragazzo è dannatamente cocciuto! Ma in fondo è una brava persona» disse la donna accompagnando quell’affermazione con un lieve colpo  di  tosse. «E  il  suo  miele  è davvero eccezionale.» 
  Ethan si voltò perplesso. «Miele ha detto?» 
  Odette aprì lo sportello dell’armadio che aveva alle spalle e tolse un barattolo da una busta di plastica. «Questo l’ho acquistato oggi. Forza, lo provi» lo  invitò.  Svitò  il coperchio e poi allungò il contenitore per fargli annusare l’intenso profumo che emanava. 
  Il  giovane  si  sentì  un  poco  in  imbarazzo  ma  volle  accontentarla.  Si  sporse  lungo  la scrivania e odorò il contenuto dorato. Doveva ammettere, era intenso e diverso dal miele che  aveva  gustato.  In  realtà  non  ne  era  un  grande  consumatore,  da  piccolo  sua  nonna glielo dava spesso con del latte, ma crescendo lo aveva assaggiato ben poche volte. 
  «Sembra davvero invitante» ammise Ethan indietreggiando. «È lui a venderlo?» 
  Odette richiuse il barattolo riponendolo di nuovo nell’armadio. «Si presenta qui da diverse settimane. Ora, tornando alla sua vacanza, attenderò la sua risposta, ma non perda tempo perché questo pacchetto ha posti limitati.» 
  Dopo aver salutato la donna, Ethan uscì in strada. Aveva ancora alcune commissioni da sbrigare prima di ritornare a casa, ma non riuscì a resistere all’impulso di avvicinarsi a quel  ragazzo  che se  ne stava  accanto  a  un  tavolinetto  ripiegabile  sul  quale  erano  posati diversi vasetti di miele… «Miele in soffitta» lesse chinandosi sui vasetti.  
  «Le  assicuro  che  è  un  miele  ottimo,  costa  solo  quattro  dollari»  non  perse  tempo  il ragazzo avvicinandosi, con le mani infilate nel giaccone canadese che indossava. 
  «Quattro  dollari…»    ripeté  Ethan.  Ne  prese  uno,  osservandolo  con  una  certa attenzione. «Lo produci tu?» 
  «Sì… oh beh, ovviamente è il frutto del lavoro delle mie api» sorrise imbarazzato guardando  una  coppia  che  si  era  avvicinata  al  banchetto.  Li  saluto  e  si  rivolse  loro chiedendo se volessero provarlo. 
  Ethan  posò  il  vasetto  osservando  il  ragazzo.  Il  suo  sorriso  sembrava  contagiare chiunque avesse attorno, con lo sguardo, forse complici gli occhi castani così vivaci e quel modo gentile ma risoluto.  Lo  vide conversare amabilmente con quella coppia di persone anziane che si allontanarono poco dopo con due barattoli. 
  «Credo  che  ne  acquisterò  uno  anche  io,  lo  voglio  regalare»  disse  prendendo  di nuovo  quel vasetto  e  porgendolo  al  ragazzo.  «Grazie.  Purtroppo,  non  ho  della  carta  da regalo.» 

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