Buongiorno miei cari readers!
Oggi voglio parlarvi di un libro molto particolare, un libro crudo e violento con all'interno una storia d'amore... Gaston Levrè.
Dopo averlo finito ho scoperto che questo personaggio era già stato nominato in una precedente dilogia "Narcos", scritta sempre dalla stessa autrice ovviamente, di cui io non ne sapevo l'esistenza.
Fortunatamente questo volume è assestante, quindi se qualcun'altro come me non ha letto i due precedenti, può stare tranquillo e godersi la lettura!
Titolo: Gastone Levrè. Le tortionnaire
Autore: Alessia Cucè
Genere: Romance criminale
Pagine: 300
Data di uscita: 3 Ottobre 2018
Sono esattamente tanto spietato e crudele quanto delicato e gentile. Un perfetto bilanciamento tra Yin e Yang, tra oscuro e luce, tra demoni e dèi, che devono pesare ugualmente sulla bilancia della mia vita perché io rimanga tranquillo.
In un uomo come Gaston Levrè gli equilibri sono tutto, ma dopo il cambio di rotta dei suoi amici narcotrafficanti decide di rimettersi in gioco e puntare sul commercio di qualcosa che lui ha sempre amato: i diamanti.
Ma l'Africa è un paese insanguinato, pieno di pericoli insidiosi e di ricordi ancora più pericolosi, capaci di far riaffiorare le paure di un uomo che ha sempre avuto due personalità contrastanti dentro: da un lato un perfetto gentiluomo, dall'altro un torturatore spietato e assetato di sangue.
Ma quella stessa terra così piena di morte custodisce anche l'unico diamante prezioso e inestimabile che le tortionnaire abbia mai desiderato: Khoeli.
Gaston Levrè vive in un lussuoso appartamento a Cannes; è molto ricco, bello e affascinante; è nato in Africa e oltre ad essere narcotrafficante, colleziona strumenti antichi per la tortura, perchè Gaston è “Le tortionnaire” (Il torturatore).
Su commissione, estorce dalle sue vittime informazioni, infierendo loro dolore e sangue. Gaston si nutre di quel sangue, gli da energia e si compiace dell’odore ferroso che quel liquido emana. E’ un uomo molto colto e non si lascia sfuggire gli interessi d’affari che lo portano in Africa dove conoscerà Khoeli, una donna ribelle che viaggia armata, assoldata per far lavorare gli schiavi in pessime condizioni nelle miniere per l’estrazione di diamanti.
“E’ inutile dire che è un uomo bellissimo e attraente, capace di rapirti con quello sguardo, che ogni volta che incrocio, è in grado di mettermi a tappeto….ha la stessa influenza di un serpente che si muove elegante e pericoloso e tu non puoi fare a meno di guardarlo e lasciarti rapire…”
Anche Khoeli come tanti altri in Africa, ha perso tutto, fa la dura con il fucile, ma poi salva vite innocenti. La storia di Khoeli però va oltre, ha subito maltrattamenti e violenze che lasciano il segno; è coraggiosa e ha una vitalità non indifferente. Tra i due nasce un legame profondo, sono due persone che hanno sofferto ma soprattutto, sono i loro ricordi che fanno male.
“Lei è uno spirito libero, battagliero, bisognoso di giustizia. E’ disposta a vivere in mezzo alla morte, sotto pioggie di proiettili, pur di non abbandonare questa terra insanguinata”
Ma Gaston può tornare a essere un uomo onesto? Khoeli può essere una donna normale, prendere per mano Gaston e camminare verso quella libertà senza essere colpiti nuovamente?
L’inizio di questo romanzo è stato molto forte, si è capito subito che la storia era violenta, ma ho continuato per capire il personaggio di Gaston; come dal nulla si è creato una vita agiata, dopo aver lasciato l’Africa, sua terra d’origine e dove ha imparato a uccidere e torturare.
Anche il personaggio di Khoeli con la sua bellezza e la sua storia molto toccante, cattura il lettore, sicuramente è il personaggio che preferisco. Mentre leggevo, mi è tornata in mente l’Africa dei romanzi di Wilbur Smith, con la saga di una famiglia ambientata in una miniera di diamanti.
L’Africa non è solo safari e bestie affascinanti da visitare, purtroppo ancora oggi è teatro di violenza, e allora ho visto passare davanti ai miei occhi, come in un film, immagini terribili già immaginate, che non risparmiano nessuno, nemmeno i protagonisti di questo romanzo.
Non nascondo la commozione provata quando Gaston adotta Abejide, un bambino di 10 anni, strappato agli uomini violenti e poi ancora Khoeli, l’attrazione che sente per Gaston è inatteso… lei non conosce la parte oscura di Gaston e lui teme quel momento.
Tante emozioni, tante scene molto belle tra i due protagonisti, tanti brividi, tanti argomenti non sempre semplici da leggere.
Storia intensa, scrittura scorrevole, ma con descrizioni di atti violenti, quindi suggerisco una particolare attenzione a chi è molto sensibile.
Sono stata molto presa da questi personaggi, li ho amati tutti... Khoeli, indimenticabile eroina e Gaston che fa la parte del leone ma poi?... Si ho amato anche lui per come si è comportato con Khoeli…con Abejide….e con l’Africa…. nulla più da aggiungere, solo leggetelo!
Ciao,ottima recensione!
RispondiEliminaUn libro dai risvolti controversi ma mi sembra interessante. Complimenti per l'accurata recensione
RispondiEliminaAvevo notato questo romanzo che rientra nei miei gusti e quindi dopo questa bella recensione non mi resta altro che prenderlo e ....leggerlo
RispondiEliminaBeh di certo complimenti alla Cucè per aver scelto un tema tanto crudo e averlo saputo levigare con gli ambienti della costa azzurra.
RispondiEliminaBrava, la tua recensione mi è piaciuta!
RispondiEliminaLa cover è fantastica! Potrei leggerlo anche solo per questo XD
RispondiEliminaBella recensione, voglio provare a leggerlo ;)
Molto interessante!
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