lunedì 28 marzo 2022

Recensione - "O tu o lui" di Giuseppe Di Piazza

Buon lunedì! Ricomincia la settimana e con essa il solito tran tran, però siamo anche a fine mese e il prossimo tante belle cose tra cui il mio compleanno e saranno ben 45 anni che sarò su questa terra :P
Mamma mia come passa il tempo!!!! Aiuto!!!! 
Comunque, tornando a oggi, Monica ci parlerà di un thriller della HarperCollins che però non l'ha convinta... troppe domande in sospeso e troppi avvenimenti fuori dall'immaginario.
Titolo:
 O tu o lui
Autore: Giuseppe Di Piazza
Genere: Thriller
Pagine: 288
Editore: HarperCollins
Data di uscita: 17 marzo 2022

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Rosario De Luca, detto Sari, non ha conosciuto la sua famiglia. I suoi genitori sono morti in un incidente, ed è stato cresciuto da una famiglia lombarda che l’ha amato, cresciuto, regalandogli una vita felice, ottimi studi grazie ai quali è diventato un importante manager editoriale. Ma il passato l’ha seguito. Suo nonno era un importante boss della mafia: i nuovi padroni avevano bisogno dell’aiuto di Sari e contavano di ottenerlo, con il richiamo del sangue o con le minacce.
Sari, però, è riuscito a sconfiggere il suo persecutore e lo ha ucciso. Ma con il boss è morta Valeria, il grande amore di Sari. Ora che si sveglia, in ospedale, protetto dalle forze dell’ordine ma senza più la sua vita, sa che la mafia è pronta a fargli pagare il prezzo della vendetta.
Per scongiurarla intraprenderà un viaggio verso Palermo, prima, e poi verso New York, alla ricerca delle proprie radici e della propria salvezza, accompagnato da Stella, misteriosa e bellissima fotografa conosciuta in Sicilia.
Era diverso tempo che non leggevo un thriller, genere che un tempo divoravo. Devo dire che anche questo me lo sono bevuto tutto d’un fiato anche grazie a qualche giorno di malattia. 
Che dire, libro scritto ed editato molto bene e storia ben strutturata. Però, ve lo aspettavate il però, vero?
Non sono riuscita a empatizzare col protagonista e questo è già qualcosa che non va bene, almeno per me. Mi piace identificarmi coi personaggi dei libri che leggo. Le cosiddette “Anime di inchiostro” che poi ricordo e mi piace anche ritrovare in altri libri dello stesso autore. Mi riferisco al romanzo d’esordio di Marco Chiaravalle dal titolo “Dietro Anime di Inchiostro”.

Non sentirò invece la mancanza di Sari, il protagonista di  questo libro, che prima si fa coinvolgere in affari poco chiari, e poi si fa tirar dentro dalla sua “famiglia” d’origine per capire, solo dopo la morte di Valeria, la sua compagna, che non è così che voleva che andasse. E allora si trasforma in un angelo vendicatore e, accecato dalla sete di vendetta, non si cura di mettere in pericolo la sua vera famiglia con le sue azioni. Poi, e questo ha davvero dell’incredibile, decide di andare a dire al Boss, cui ha ucciso il fratello, che ora sono pari e la cosa deve finire lì.
La mafia funziona così, lo sappiamo tutti. O no?

Ecco, devo dirvi che a questo punto ero sufficientemente basita ma ho proseguito nella lettura certa che ci sarebbe stato un risvolto, un colpo di scena, insomma un qualcosa di tosto. Un libro così ben scritto doveva avere delle intuizioni particolari!
E poi ecco che Sari, cercando le sue origini a Palermo, scopre che la “famiglia” è comandata da qualcuno che è invece a New York e quindi decide di andare da lui a dirgli che è ora di smetterla di litigare e di riprendere a vivere ignorandosi vicendevolmente come hanno fatto per molti anni fino ad ora. 
Ma la mafia può perdonare uno sgarro?

A far compagnia a Sari, una bellissima agente dei Servizi che deve usarlo per sgominare tutta la banda. La sorpresa può forse essere che nei Servizi c’è un traditore? Non direi. 

Nel frattempo succedono cose e se ne fanno intendere altre che incuriosiscono e tengono alta la tensione. Fino alla scena madre finale dove tutti i cattivi sono in campo ma non tutti avranno la stessa sorte. 
Troppe domande sono rimaste senza risposte a libro finito. Come se ti invitassero a pranzo e ti presentassero un unico piatto presentato benissimo ma con porzione alla Cracco. Ti resta una fame enorme. Mi viene da pensare che si lasci un finale così aperto perché sia previsto un sequel. Non so se sia davvero così.
Il libro si fa leggere perché è ben scritto ci tengo a ripeterlo, ma a me, personalmente, piacciono i misteri che si svelano un po’ alla volta e qui le carte erano praticamente tutte in tavola dall’inizio, e non mi piacciono le domande lasciate senza risposta. Devono esserci degli indizi che portano via via a combinare tutti i tasselli. Ripeto che questa è la mia opinione personale, magari non mi era mai capitato uno stile di questo tipo. Comunque per questo mi sento di assegnare tre stelle e vi invito alla lettura per poi poterci confrontare. Non sono certo in possesso della verità assoluta e so di avere molto da imparare.
Buona lettura.

Recensione di

2 commenti:

  1. Uhm.. i thriller non fanno per me; grazie per la recensione

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  2. Questo lo puoi leggere perché le carte sono tutte in tavola e non ho trovato suspance...ciao e grazie a te del commento

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