martedì 5 febbraio 2019

Review Party - Recensione "La città vuota" di Elia P. Ansaloni



Oggi il blog partecipa al Review Party organizzato dalla Delrai Edizioni per il debutto di  Elia P. Ansaloni con il thriller "La città vuota". 
Titolo: La città vuota
Autore: Elia P. Ansaloni
Genere: Thriller
Pagine: 368
Casa Editrice: Delrai Edizioni
Data di uscita: 30 Gennaio 2019


Modena, 2013. Il cadavere di una ragazza viene ritrovato in piena estate nei pressi del Parco Amendola, tra lo sconcerto e l’incredulità delle autorità e dei suoi vecchi compagni di liceo. Giada non aveva nemici, era una persona ordinaria, dalla vita altrettanto normale. Perciò la notizia passata in Tv sconvolge Lucrezia, subito contattata dagli amici di sempre per discutere insieme delle indagini in corso. Alessandro e Sergio, Ander e Matilde sembrano non essere indifferenti alla vicenda e alle dinamiche che stanno sconvolgendo la loro quotidianità. Mentre la città, afosa e soffocante d’umidità, non riesce a capacitarsi dell’accaduto, i ragazzi riflettono sul lontano 2008, su ciò che successe allora. Che la morte di Giada abbia qualche legame con quella di Federico, affogato per disgrazia la notte della festa dopo la maturità?

La città vuota è il primo libro di questo autore e diciamo che non se l'è cavata poi tanto male se non fosse che ha un po' deluso le mie aspettative. Ho voluto leggerlo per cambiare un po' genere, dopo tante storie romantiche e fantasy, volevo qualcosa di più attivo, qualcosa che mi tenesse in ansia... sulle spine, ma non è stato così purtroppo perché non è riuscito a tenere alta la mia attenzione.
Siamo a Modena nel 2013 e un gruppo di ex-compagni di liceo si ritroverà nuovamente insieme per il funerale di una loro amica, Giada, il cui corpo viene rinvenuto nel laghetto del parco della città. 
La storia si alterna tra il presente, anno in cui ormai i ragazzi stanno quasi per laurearsi, e il 2008 anno in cui dopo aver finito gli esami di maturità, si apprestano a festeggiare con una meritata vacanza al mare; purtroppo proprio l'ultimo giorno di questa vacanza, il loro compagno Federico morirà annegato senza che nessuno saprà darne una spiegazione.
La storia quindi si svilupperà raccontandoci alternativamente cosa è successo anni prima e quello che nel presente succede dopo che la notizia al telegiornale comunicherà per l'appunto che la loro ex-compagna Giada sarà trovata morta.
Nella prima parte del romanzo avremo modo di conoscere i vari personaggi, catapultandoci immediatamente nella loro vita. 
Avevamo davvero poche cose in comune, all'epoca. A pensarci bene, avevamo ancora poche cose in comune. Forse, però, era proprio quello a tenere unito il gruppo: nessuno era così vicino da escludere qualcun altro. C'era una distanza giusta per ogni cosa e loro l'avevano trovata per il loro gruppo.
Il libro è una sorta di giallo thriller che a poco a poco ci svelerà cosa è successo, purtroppo però ho trovato molte situazioni descritte superflue al contesto dei due decessi che mi hanno smorzato quell'aspetto adrenalinico tipico del genere.
Non sono riuscita nemmeno ad immedesimarmi in nessuno dei personaggi, che purtroppo non mi hanno lasciato nulla, credo che questo sia successo perché non ho trovato molte descrizioni su di loro, ma la storia viene raccontata come dall'esterno senza che mi sia mai sentita coinvolta, come se dall'alto io assistessi a tutto. Ovviamente voglio puntualizzare che questo è quello che ha trasmesso a me, e per tutta la lettura sono rimasta sempre molto distaccata. Forse l'unico personaggio che mi è piaciuto è proprio Federico, il ragazzo annegato nel lontano 2008; ho percepito di più il suo stato d'animo, o semplicemente ero io ad essere più interessata a comprenderlo. 
Il libro in ogni caso è scritto bene sia chiaro; non sono però una fan delle frasi scritte in dialetto, in questo caso modenese, anche se c'erano le note a fine capitolo a spiegarne il significato, hanno contribuito oltremodo a tenermi sempre lontana dal sentirmi parte della storia. L'autore è stato in ogni caso abile a passare da una tempistica all'altra e le parti sono ben alternate.
Il mistero di Giada viene spiegato quasi a 3/4 del libro, mentre continuo a non capire cosa sia successo a Federico... ok è annegato ma un particolare aggiunto alla fine mi ha fatto spuntare il punto di domanda ...va bé, non posso fare spoiler, quindi in caso sono aperta alle vostre teorie!
Detto questo purtroppo per me il voto non è alto, ma ripeto che è solo quello che ha trasmesso a me, quindi vi invito a leggerlo se vi ho anche soltanto un po' incuriositi.

2 commenti:

  1. Sono sempre un po' scettica sugli autori italiani, lo ammetto... anche se ne ho letti molti che hai consigliato. Mi fido del tuo parere quindi per questa volta lascio stare e passo ad altro, tra l'altro i thriller non sono proprio il mio genere ;)

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  2. Tralasciando il fatto che io DOVREI parlare dialetto modenese (ma, guarda un po', non lo so!) abitando a Modena da tempo immemorabile (quasi 29 anni, qualcuno mi salvi, porca miseria!), sembra interessante, ma se dici che ci sono situazioni superflue e altre pecche, forse dovrei lasciar perdere.. grazie per la recensione in ogni caso <3

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