mercoledì 21 novembre 2018

Recensione "High Wall. Cose strane" di Alessandra Paoloni

Continua il progetto "Cose strane" di Alessandra Paoloni con la mia partecipazione al Review Party di High Wall. Un libro letto il giorno di Halloween e finalmente oggi potrò farvi conoscere la mia opinione...

Titolo: High Wall. Cose strane
Autore: Alessandra Paoloni
Genere: Gotico, Horror
Editore: Delrai Edizioni
Pagine: 200

E-book: 1,99 €


È la tua mente. Ecco dove sei giunta con il tuo silenzio auto imposto e forzato. Ora sei dissennata, malata, odi e vedi cose, persone che non dovresti né udire, né vedere. L’autolesionismo è stata la tua più grande virtù, il rifiuto il miglior pregio. E con la sola compagnia di te stessa hai aggravato la solitudine alla quale Dio ti aveva già condannata; è la tua stessa mente a generare follia.
In questa raccolta si trattano Cose strane. Tre racconti gotici, dove la Morte e la Vita, il Reale e le Realtà, lo Spazio e il Tempo si mescolano, si fondono e il loro confine diventa labile per creare delle trame fugaci, ma ricche di interrogativi, che mettono l’uomo a confronto con se stesso, con la propria vita e le scelte che compie. High Wall simboleggia la riflessione sull'inspiegabile tra il rapporto dell’io con se stesso e con l’altro, dove il trapasso non è chiaro e la normalità sfugge alla comprensione, per scoprire che niente è come sembra. Membra con membra è l’emblema delle fragilità umane, dove mancanze, difetti e peccati definiscono le personalità le cui vite si intrecciano e i cui sentimenti si mescolano. Vendetta esprime l’eterno viaggio dell’anima verso il suo inevitabile punto di arrivo.
La sfida è leggerli e capire a fondo quanto ci appartenga ogni parola scritta che può esserci d’aiuto o spaventarci, ma di fatto rappresenta La Verità.
Alessandra Paoloni torna a sorprenderci con la sua penna che parla all’anima del lettore, che trafigge il cuore dell’uomo.
Inizio dicendo che questa è una piccola raccolta di 3 racconti a tema horror, si parlerà di morte, di fantasmi o spiriti... ma anche di una componente psicologica che influirà non poco.
La prima storia è la più lunga, parla di una bambina rimasta orfana che verrà ospitata a casa dello zio, fratello della mamma ormai defunta. High Wall sarà casa sua un giorno, perché lei è l'unica erede.
La bambina da quando i genitori sono venuti a mancare ha deciso di non voler più comunicare col mondo, non serve e non ne ha più voglia. A tenerle compagnia ci sarà la sua coscienza con cui fa spesso intensi dialoghi. E' diventata un'amica ormai, che la consiglia e la sprona ogni giorno.
"Ubbidiscile, qualunque cosa ti dica!" A darle quella raccomandazione, come sempre, era stato il suo fin troppo loquace alter ego, una vocina insistente nella sua mente che non smetteva mai di parlare e parlare, rischiando a volte di farla uscire di senno. La sentiva proprio come se qualcuno le stesse parlando all'orecchio, sussurrando moniti o elargendo consigli nemmeno richiesti.
High wall è una casa austera, una villa in stile vittoriano con stanze infinite e corridoi lunghi e tetri, impreziositi da quadri raffiguranti tutti gli antenati.
La bambina sarà accolta dalla zia, una donna severa con abiti scuri che sembra tutt'altro che affettuosa e accogliente. L'accompagnerà nella sua stanza, le dirà le poche regole che dovrà assolutamente rispettare e andrà via. I pasti saranno ad orari regolari e si esige puntualità, non si può andare in giro liberamente per i corridoi.
Insomma... la vita per Charlotte non sembra aver avuto una svolta migliore... ma è l'unico posto che ha e in cui ha ancora una famiglia... il suo unico desiderio al momento è quello di vedere lo zio che non si sa per quale motivo non si sia presentato al suo arrivo...
Ho letto questo racconto la notte di Halloween, nulla di più appropriato direte voi...bè si ammetto che è stata una scelta azzeccata!
Atmosfera molto tetra... tutto severo e lugubre, mi immaginavo le scene sempre grigi e con poco colore, come una vecchia pellicola cinematografica in bianco e nero. Tanta empatia per la bambina, avrei voluto abbracciarla e confortarla, una tristezza infinita. Penso che in una situazione del genere serva solo tanto amore...
Alessandra Paoloni ha una capacità straordinaria, i suoi personaggi, le sue storie, sono come vive, la sua scrittura fluida e lineare è facile da rappresentare e vedere.
Storie di una forte umanità... come il secondo racconto, con una madre disperata per la morte della figlia ma che nonostante tutto trova la forza e l'energia per reagire... l'ultimo poi bellissimo, poche righe ma con un effetto da cardiopalma...
Idee particolari, atmosfere scure, le ho vissute tutte con una forte rappresentazione visiva e mentale. Introspezioni dell'animo... la morte, che fa parte della vita, viene vista da punti differenti; situazioni drammatiche rappresentate con un io profondo e spaventoso.

3 commenti:

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