mercoledì 4 giugno 2025

Recensione - "Vendesi Croce" di Muin Masri

Titolo:
Vendesi Croce
Autore: Muin Masri
Genere: Raccolta di racconti
Pagine: 296
Editore: Edizioni Nautilus Torino
Data di uscita: 1 dicembre 2024

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Il libro contiene una raccolta di racconti concatenati che nell’insieme costituiscono un suggestivo romanzo redatto da un italo-palestinese che ha vissuto direttamente i drammi della guerra e dell’occupazione. Lo scritto, incisivo e ironico accompagna il lettore in un itinerario nel cuore della Palestina svelando i drammi e le complicazioni della vita in una terra cardine della civiltà.

I ricordi possono essere carezze lievi o pugni nello stomaco. Se sei nato in un paese che non conosce tregua da ben prima che tu fossi un sogno nella mente di tuo padre è più facile che si tratti di cazzotti che di affettuosità... eppure non è un libro cupo. Muin Masri non si abbandona ai sentimenti negativi, a volte compensa con i racconti della sua seconda vita in Italia che, all’inizio, non è stata comunque facile, altre semplicemente racconta quello che ha vissuto con consapevolezza, ma senza mai assumere il tono lamentoso di chi si compiace delle proprie disgrazie.

Sono racconti molto brevi. Potrebbero essere pagine di diario ma non seguono un ordine temporale. La penna riporta su carta i pensieri che la mente elabora e possono riguardare momenti della sua infanzia in Palestina a Nablus o della sua gioventù nel Canavese che è diventato la sua nuova patria.

“In Palestina sono nato, in Italia sono vivo. A Nablus ho imparato a parlare e a camminare, a Ivrea ho imparato la libertà. Impossibile dimenticare chi mi ha dato la vita, impossibile non amare la mia madre adottiva”.

Ci sono sempre un buon profumo di cose da mangiare, le voci degli amici, l’amore della madre, i sogni del padre. C’è il suo apprezzare la vita, la pace trovata qui senza mai dimenticare chi è rimasto laggiù. Ci sono quelle telefonate di notte, il tempo che scenda il gettone, giusto per sentire quella voce tanto amata. C’è l’incontro tra due culture e due religioni così diverse ma che in lui e nella sua famiglia convivono in armonia.
C’è l’amore immenso per i suoi figli e per le loro madri. Ci sono parole buone per tutti. Forse è per questo suo modo di essere che ha trovato persone pronte ad aiutarlo nei momenti bui. E c’è la gratitudine per le persone, per i chilometri macinati in bicicletta, per la montagna.
Ci sono i racconti della distruzione e della fame che devastano la Palestina ma i suoi toni sono sempre pacati. Chi lo segue sui social qualcuno lo ha già letto e magari ha visto che gli è stato chiesto come fa a non arrabbiarsi raccontando certi episodi.

“Sinceramente è difficile non odiare chi ti ha portato via la casa e tutti gli affetti che fanno di noi esseri umani. È difficile non odiare quella parte del mondo cosiddetto civile e intellettuale che chiede ad alta voce all’esercito israeliano di cancellare Gaza dalla mappa del Medioriente. È difficile non odiare chi ti chiude dentro un recinto, senza acqua, cibo, luce, gasolio, medicine, ti bombarda dall’alto e dal mare e prende a cannonate ogni cosa che si muove con carri armati di ultima generazione. È difficile non odiare chi parla di pace e finanzia i coloni. È difficile non odiare i paesi fratelli che ti chiedono di resistere e poi ti abbandonano. È difficile non odiare Dio che ha creato tre religioni e 29 profeti in un ettaro di terreno. È difficile non odiare te stesso perché in campo perdi tutte le battaglie.”  Eppure non ricordo di aver sentito rabbia grondare da quelle pagine e lui stesso dice che non sa come ciò sia possibile.

Forse il fatto di sapere di non essere stato educato alla pace, perché in Palestina dal 1948 non è più esistita la pace, gliela fa cercare in ogni cosa e in ogni pensiero. Ed è davvero confortante leggere questo libro senza essere investiti da emozioni negative. Conoscere la storia che lui ha vissuto, nel bene e nel male, attraverso i suoi ricordi di ragazzino o quelli che oggi vede raccontati dai telegiornali e sente nelle parole di chi è ancora laggiù, quando riesce a contattarli. Sono racconti che muovono qualcosa in chi legge. Sono brevissimi e non smetteresti mai di leggerli. “Ancora uno” mi dicevo e poi andavo avanti e mi scordavo di preparare la cena. Unico neo è stata la difficoltà a reperire questo libro non abitando a Torino. O lo si prendeva sul sito della casa editrice o niente in quanto le librerie della mia zona non riuscivano ad averlo e nemmeno su Amazon era disponibile. Credo che su questo la casa editrice possa fare meglio nell’interesse dell’autore.

Assegno 5 stelle e vi consiglio di leggerlo. Mettete questo libro in valigia per le vacanze e immaginate la voce di Masri che vi racconta i suoi ricordi. Per voi saranno tutte carezze. Buona lettura.

 


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