mercoledì 4 settembre 2024

Recensione - "Battiti d’inchiostro" di Maria Teresa Lezzi Fiorentino


Titolo:
Battiti d’inchiostro
Autore: Maria Teresa Lezzi Fiorentino
Genere: Raccolta di racconti
Pagine: 125
Editore: Aurea Nox
Data di uscita: 24 luglio 2024

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"Battiti d'inchiostro" di Maria Teresa Lezzi Fiorentino, salentina di Lecce, è una raccolta di brevi racconti e riflessioni che cattura le molteplici sfumature della vita attraverso le esperienze quotidiane e relazioni interpersonali.
Ogni racconto offre una prospettiva coinvolgente, talvolta drammatica, spesso letta con un taglio ironico e leggero che offre un punto di vista reale di vita vissuta.
Alcuni richiami alla lingua salentina rendono il tutto ancora più godibile e divertente.
Il testo rappresenta un utile supporto nella felice convivenza e incontro di più generazioni, in quanto la penna protagonista presenta il proprio mondo elettivo che, ricolmo d'affetto, indica la via maestra per i rapporti interpersonali e soprattutto familiari: mettersi in gioco, essere disposti a donarsi e a donare, affetto in primo luogo.

Ho ritrovato con piacere la mia scrittrice con la collana di perle. Questa raccolta di racconti è proprio quello che ci vuole da portare in vacanza. Un libro che non comporta un eccessivo peso in valigia con le sue 125 pagine ma che regala tante belle emozioni.
Me la immagino Maria Teresa, uso il nome perché mi pregio di considerarla un'amica, che appunta idee, riflessioni e racconti sul suo quaderno per poi trascriverli al computer dopo averli corretti.

Molti narrano di belle relazioni tra nonna e nipoti, tanto che avevo creduto fossero proprio frutto del suo quotidiano. Invece arrivano dalla sua creatività e regalano momenti di vissuti sereni che, purtroppo, spesso nelle famiglie sono solo desiderati.
Altre tematiche riguardano, invece, le esperienze scolastiche che nel curriculum della nostra autrice non mancano di certo. Sono storie nelle quali ognuno si può riconoscere, magari trovandosi a rivivere momenti piacevoli, o anche no, che da tempo erano finiti in fondo a qualche cassetto della memoria.
Non mancano poi i racconti che possono essere letti ai più piccoli, tanto da tenerli buoni sotto l’ombrellone per un po’. Uno è in dialetto salentino ed è un peccato che non abbia creato una traccia audio per ascoltarlo con la giusta inflessione. Per fortuna è seguito dalla traduzione in italiano per chi, come me, non è del luogo.

Una storia in cui l’ho ritrovata, o per lo meno mi è parso di ritrovarla, è quella tratta dal diario dei ricordi del periodo in cui c’erano le restrizioni dovute alla pandemia e nella quale si definiva:
“…prigioniera della passività da quarantena dalle mille proroghe.”
Ho trovato divertente anche il suo raccontare dell’approccio con la rete e i social nei quali non smette di essere la bella ed educata persona che è.
Non poteva mancare anche un qualcosa di scritto in versi, e infatti Luci e ombre riassume il modo in cui l’autrice ama giocare con le parole e le emozioni.
C’è poi anche un racconto drammatico. Le relazioni a volte prendono delle gran brutte pieghe e la maestria di Maria Teresa sta nella delicatezza con cui tocca l’argomento, seppur non risparmiando i dettagli.
Insomma, racconti per tutti i gusti, accomunati da un tocco di penna sempre ricco di gentilezza ed eleganza. E come potrebbe essere altrimenti?
Quindi mettete in valigia o in borsa questo libro, disponibile anche in ebook, e godetevi questi brani di vita tra un momento di relax e l’altro.
Assegno quattro belle stelle e vi auguro una buona lettura.

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