giovedì 3 agosto 2023

Recensione - "L'imperatrice delle anime" di Kylie Lee Baker

Titolo:
 L'imperatrice delle anime
Autore: Kylie Lee Baker
Serie: The Keeper of Night #2
Genere: Fantasy
Pagine: 336
Editore: Fanucci Editore
Data di uscita: 23 giugno 2023

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Ren Scarborough non è più la ragazzina scappata dall’Inghilterra: è la dea della Morte che governa gli inferi. Ma di recente i mietitori sono stati avvistati in Giappone ed è solo questione di tempo prima che Ivy, ormai dea della Morte britannica, arrivi a reclamare la sua vendetta. L’ultima speranza è quella di appellarsi al dio delle tempeste e dei mari, in grado di invertire le correnti per allontanare la nave inglese dalle coste giapponesi. Per ottenere il suo aiuto, Ren deve trovare una spada perduta migliaia di anni prima. Insieme al dio della luna, Tsukuyomi, attraversa il Paese in una corsa contro il tempo. E mentre il suo viaggio la costringe ad affrontare pericolosi spiriti yokai e complotti orditi dalle altre divinità, ha bisogno di capire di chi può fidarsi, perché il destino del Giappone è nelle sue mani.
L'imperatrice delle anime è il secondo e ultimo libro della dilogia de La Collezionista delle anime, che ovviamente ho già letto e se volete QUI trovate la recensione del primo. 
Ren è per metà mietitrice britannica e per metà una shinigami giapponese. Ha sempre vissuto in Inghilterra il paese natio del padre, ma non si è mai sentita a casa. Chiunque la additava perché meticcia. I suoi lineamenti orientali la rendevano differente da tutti. Dopo l'ennesimo sopruso da parte di una sua coetanea che non si stanca mai di torturarla, decide di andare via e fuggire in Giappone, la terra di sua madre. Forse qui sarà accettata. Purtroppo arrivata in Giappone, terra di forti tradizioni, le cose non cambieranno perché anche in questo paese i suoi lineamenti sono troppo occidentali. Ren però è stanca di non essere accettata per quello che è, così imporrà la sua presenza e con caparbietà otterrà il potere. In questo secondo libro i ricordi del passato torneranno a tormentarla, soprattutto una figura che ha deciso di eliminarla per sempre. È giunto il momento dello scontro. 
Non aveva importanza che non mi sentissi a casa in nessun luogo sulla Terra. Ero Ren Yakushima, la dea della Morte, la ragazza che sarebbe dovuta morire e che invece, in qualche modo, aveva usurpato un intero regno, ed era più che sufficiente.

L'autrice si conferma un'abile scrittrice e il suo mondo è meraviglioso. Sono una fan dei drama orientali e adoro quelli in costume. Non vi nascondo che per tutto il libro non ho fatto altro che immaginare di assistere a una classifica serie TV. Le descrizioni dei luoghi, dei personaggi mi hanno sempre fatto vivere un viaggio a 360°. 
Però se nel primo libro avevo tanto apprezzato la protagonista per la sua forza e audacia, qui in questo ultimo capitolo mi sono un po' ricreduta. Vedremo infatti una Ren vulnerabile e facilmente vittima delle situazioni. Troppo presa da sentimenti che non faranno altro che distrarla e indebolirla, sia psicologicamente che fisicamente. Una Dea della morte che si fa sopraffare da nemici e situazioni e che non faranno altro che confermare la sua incapacità. Se da un lato questo mi ha infastidita e non me l'ha fatta apprezzare, dall'altro l'ha resa più umana, quindi con diversi difetti che a vantaggio suo in alcune circostanze sono diventati pregi. 

Tutto il libro è un viaggio alla ricerca di favori per affrontare questo nemico che sta per arrivare. Ren sa che da sola non può affrontarlo e non volendo rischiare di perdere il suo regno ottenuto con tanti sacrifici, non può stare ferma ad aspettare, ha bisogno dell'aiuto di altri Dei. È un classico dei fantasy orientali: leggende, tradizioni, spade perdute e creature mitiche. Il tutto condito da magia e luoghi da sogno.
Come sempre è forte il legame con la famiglia di sangue. Il fratellastro è per lei l'unico perno che la tiene ferma sui suoi propositi. Tutto il suo essere, ruota attorno a lui; e se nel primo libro il suo comportamento ci aveva scioccati, qui avrà il suo riscatto.
Nelle ultimissime pagine ci sarà lo scontro... che sinceramente mi sarei aspettata più memorabile e funesto, ma va bene così. Almeno c'è stato un colpo di scena che ha reso il finale leggermente più eccitante. Tirando le somme questa dilogia è stato un bellissimo viaggio nel mondo orientale, con le sue leggende e i suoi miti, una storia tra fratelli, ma sopratutto un messaggio importate sulle differenze razziali. Ci sono qua e là lacune o parti a me non proprio congeniali, ma in linea di massima è stata una lettura molto gradita.

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