giovedì 17 agosto 2023

Recensione - "Due tazze di tè a Swinburne Road" di Leaf Arbuthnot

Titolo:
 Due tazze di tè a Swinburne Road 
Autore: Leaf Arbuthnot 
Genere: Narrativa
Pagine: 320
Editore: HarperCollins 
Data di uscita: 7 luglio 2023

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Ada è un’anziana vedova che vive a Oxford. Sola, senza figli e senza nipoti, nel vuoto di una grande casa colma di ricordi del marito, professore universitario appena scomparso. Ha paura di diventare invisibile, di essere dimenticata.
Eliza, sorriso incerto e stile essenziale, sta facendo un dottorato e studia italiano. È cresciuta in una famiglia disastrata, abbandonata a se stessa, sola. Si è sempre sentita fuori posto, anche a scuola, dove non ha mai avuto i mezzi economici dei suoi compagni di studio. Nonostante tutto, è sempre andata avanti. Ma la fine della relazione con la sua ragazza è la goccia che fa traboccare il vaso. Si ritrova sola, ancora, e questa volta non ha più le forze per reagire, per capire che senso dare alla sua vita.
È un volantino di “Affitta una nonna”, servizio ideato da Ada, che le fa incontrare, congiunzione perfetta tra due anime sole e bisognose d’affetto. Tra lunghe chiacchierate in giardino su una panchina sotto il ciliegio, tazze di tè Lapsang Souchong e letture di Primo Levi, piano piano le due donne avvertono che il vuoto che hanno dentro forse può ancora essere colmato, forse possono salvarsi a vicenda.

Non so voi ma, per me un libro dichiara subito già alle prime pagine se è quello giusto per me. Ho iniziato Due tazze di tè a Swinburne Road con una aspettativa molto alta. Sapete quando a pelle capite che fa per voi? Ecco, è successo proprio questo. Ma la magia sta soprattutto quando leggendo scatta quel qualcosa e capisci che hai fatto centro e la storia ti appartiene.

Ada e Eliza sono due donne di generazioni diverse accomunate dalla solitudine. Ada, settantenne colta e intelligente, ha perso il marito da poco. Michael era il suo tutto. Lei, una poetessa, lui un famoso professore universitario. Alla sua morte tutto crolla. Non avevano voluto figli, la loro vita era incastrata perfettamente. Ada si rende conto però che, passato il periodo di lutto, deve reagire in qualche modo. Non riesce più a scrivere poesie, è sola. Decide così di mettere in affitto il suo tempo. Se serve una nonna, per fare una torta, per accudire i bambini, per insegnare a cucinare o anche a cucire, lei è a disposizione.

Eliza invece è una ragazza che sta preparando la tesi universitaria. Genitori divorziati da quando era piccola, una madre assente. Vive in un appartamento che presto però deve abbandonare, ha avuto relazioni non stabili e pochi punti fermi. Al momento è in una fase incerta. La sua ultima storia è finita male e non è più certa di nulla. Non è sicura sulla tesi, non ha voglia o ispirazione per proseguire. 

Ada e Eliza, anche se di generazioni differenti si ritrovano sole in un momento particolare delle loro vite. Il loro incontro nascerà grazie all'annuncio stampato sul volantino. Si ritroveranno così a chiacchierare con una tazza del loro tè preferito capendo che sono molto simili. Da qui nascerà un'amicizia, o così pare.

Il libro, narrato in terza persona, si svilupperà soprattutto all'inizio con l'alternarsi delle storie di entrambe. Questo ci porterà a conoscerle sempre più in profondità. Ammetto che le parti di Ada le preferivo. Trovavo più coinvolgente la vita di una donna che dopo la morte del marito vuole reinventarsi. Una donna anziana che mi ha fatto tanta tenerezza. Eliza invece mi annoiava e non sempre riusciva a tenermi concentrata sulle sue avventure. In tutta onestà non vedevo l'ora che arrivasse il momento del loro incontro.

Ho amato questo libro. Mi ha divertita, ma anche commossa. Mi ha fatta arrabbiare per alcuni atteggiamenti, ma mi ha fatto anche tanto riflettere mettendomi in discussione. La nonnina poi mi ha suscitato tanta, ma proprio tanta tenerezza e se fossi stata al posto di Eliza avrei fatto le medesime scelte. 

Mi è piaciuto anche il riferimento a Primo Levi, chimico, scrittore e poeta sopravvissuto ad Auschwitz, di cui ha scritto qualche testimonianza. Questo piccolo accenno storico è stato il punto focale, la ciliegina sulla torta che oltre a far unire queste due donne, ha arricchito il libro.

Viene affrontata la solitudine, l'amicizia, la cattiveria infinita della gente, ma anche la voglia e la forza di rimettersi in gioco e ricominciare. Due donne che a modo loro hanno affrontato delle difficoltà e che poi grazie al destino, incontrandosi, hanno creato un legame che le ha "salvate". Come dice la sinossi stessa, si sono salvate a vicenda. 

Una storia romantica e passionale di un sentimento puro di semplice amicizia. 


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