venerdì 25 agosto 2023

Recensione - "Gioco di sangue" di Giannicola Nicoletti

Titolo: 
 Gioco di sangue
Autore: 
Giannicola Nicoletti
Genere: Horror Storico
Pagine: 232
Editore: Self
Data di uscita: 10 ottobre 2022

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Germania 1944: sullo sfondo della minaccia nazista un uomo dà la caccia a un nuovo orrore.
Mentre l’Europa è sconvolta da un vortice di morte, il DetektivBraum ingaggia una spietata corsa contro il tempo per sottrarre altre vittime alla Sinfonia di Sangue. Adam è sempre stato un ragazzo diverso, uno a cui non si presta molta attenzione. Del resto, nella Germania degli anni '30 si impara subito a vivere sottovoce.
Il Detektiv Frank Braum non ha simpatia per il regime del Terzo Reich; dovrà aggirare il sistema per raggiungere il suo obiettivo.
Troppe persone stanno scomparendo, quasi tutte di notte, e qualcuno più in alto di lui reclama il suo aiuto. Frank è Bluthund, il segugio: fiuta la preda e non si arrende mai. Ma non sa ancora che il suo nemico obbedisce al sangue, al fascino di quel caldo liquido rosso.

Ho affrontato la lettura di questo libro un po’ dubbiosa. Troppo spesso mi è capitato di leggere libri autopubblicati pieni di refusi. E credo che, chi ha letto qualche mia recensione, si sia accorto che mi disturbano parecchio. Invece, almeno nella prima metà, sono stata contenta di venire smentita. La storia prende bene e il testo è ben scritto e corretto. Nella seconda metà qualche refuso è scappato ma nei limiti, diciamo. 

Dunque, la vicenda è ambientata in uno dei periodi più bui che la Germania e l’Europa ricordi, ovvero durante la seconda guerra mondiale. Eppure in mezzo a tanta devastazione un uomo riesce a seminare il terrore tra le persone che non sono attivamente coinvolte nel conflitto, compiendo crimini di una efferatezza inaudita. La polizia, forse impegnata con gli eventi bellici, brancola nel buio ed ecco intervenire il classico investigatore privato troppo allergico alle regole per lavorare nelle forze dell’ordine e con un fiuto impareggiabile. È inoltre molto abile a mascherare il disprezzo profondo che nutre nei confronti dei nazisti e del loro operato. 

La voce narrante è ora la sua, ora quella del killer che spiega nel dettaglio (a volte avrei gradito anche meno dettagli) quello che intende fare alle sue vittime. Ci vuole stomaco, ve lo dico in tutta onestà. 
Il detective Frank riesce a intuire molto dal poco materiale raccolto dalla polizia, e si mette sulle tracce di questo pazzo che un fato burlone gli fa addirittura incontrare in un bar.

Si tratta di una storia molto intrigante e appassionante che mi ha tenuta inchiodata alle pagine per sapere sempre di più come continuava la storia. Una storia, ripeto, raccontata molto cruda e quindi non adatta a tutti. Sicuramente da ritenersi una coinvolgente lettura estiva.

Assegno quattro stelle perché mi ha veramente tenuta in tensione!
Vi auguro una buona lettura. 

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