giovedì 8 ottobre 2020

Recensione "Fiori di campo" di Suki Fleet

Buongiorno miei cari lettori, eccomi di nuovo con una bellissima recensione di Giangiù sull'ultimo lavoro di Suki Fleet, anche se di poche pagine ha conquistato il suo cuore.

Titolo:
Fiori di campo
Autore: Suki Fleet
Genere: Narrativa LGTB
Pagine: 80
Editore: Self
Data di uscita: 1 ottobre 2020

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Incapace di sopportare il dolore che ha causato, Xavi ha rinunciato all’amore.
Sam ha rinunciato alla vita. Vuole soltanto una cosa: vedere Xavi per l’ultima volta. Non si aspetta di certo che Xavi rinunci a tutto e gli prometta di restare con lui.
Dopo aver rubato una Cadillac verde mare, i due cominciano a viaggiare per le campagne alla ricerca di qualcosa che nessuno dei due è pronto ad ammettere. Con il passare dei giorni, però, Xavi non è più sicuro di riuscire a mantenere la promessa fatta a Sam. Non è più sicuro di nulla.
Salvare Sam è l’unica cosa che ha ancora un senso, l’unica cosa che Xavi desidera. Amare Sam diventa la promessa più importante che abbia mai fatto. Adesso non gli resta che convincere Sam che vale la pena di combattere per la vita. E per l’amore.

Eccomi ancora una volta a parlare di un libro di Suki Fleet, "Fiori di campo", e non è un compito affatto facile per me, perché pensavo di avere esaurito nelle altre recensioni il ventaglio di belle parole da utilizzare per spiegare ciò che questa scrittrice smuove dentro di me. Dovrei coniarne di nuove per potere renderle giustizia.
Anche in questa storia Suki ci trasporta in un mondo di splendide anime, battute dalla vita, in bilico fra il dolore e la straordinaria bellezza dei loro pensieri, con gli sbagli che hanno commesso, le occasioni perdute e i brillanti cuori che battono loro in petto: Sam, che parla col linguaggio dei segni, e Xavi, che pensa con il cuore.
Sono in viaggio, su una "Cadillac di un brillante verde mare", rubata da Xavi per regalare a Sam la visione di un campo di fiori, quello perfetto, che possa dargli felicità.
Non è possibile tacere sul motivo della loro corsa, emerge chiaramente dalla sinossi ed è chiaro fin dalle prime pagine: Sam si sta lasciando morire ed è questa la ragione del dolore di Xavi che, fin dal loro primo incontro, anni prima, ha provato una grande sentimento per l'altro, ma non l'ha potuto dimostrare e l'ha tenuto nascosto. 
So che Sam non ha più molto tempo, forse solo qualche giorno, nemmeno più delle settimane. Non penso al dopo. Forse se riuscissi a guidare abbastanza veloce e abbastanza lontano, il sentiero lineare del tempo finirebbe per curvarci intorno, inghiottendoci in un girotondo infinito.
E adesso lotta per salvarlo, per rubare al tempo ancora qualche attimo e rendere a Sam quello che non ha potuto dargli. 
“Avrei dovuto fidarmi del mio cuore quando ne ho avuta l’opportunità. Adesso è troppo tardi. Adesso è tutto andato a farsi fottere.”
“Era così bello, così innocente e incorrotto."
“Voglio prendermi così tanto cura di lui che il bisogno si sta trasformando in un dolore fisico.”
Non vorrebbe mai fermarsi in questa corsa e non sa nemmeno come potrà scalfire la rassegnatezza che avvolge Sam come una corazza e convincerlo del bene che prova per lui, dopo avere tradito le promesse che gli aveva fatto.
Dovrei raccontare adesso cosa succede nel corso di questo viaggio disperato e in che modo si conclude la storia, ma non è nella trama, che comunque avvince ed emoziona il lettore,  il motivo della bellezza di questo racconto; la vera magia risiede nel modo in cui Suki accarezza i suoi personaggi, ce li fa amare nelle loro debolezze e nella loro grande sensibilità. Via via che scorriamo le pagine, conosciamo i loro sogni, i loro fallimenti e la profondità dei sentimenti che li legano. E nel fare questo, la scrittrice ci regala momenti di alta poesia.
La traduzione di Cristina Massaccesi trasuda lo stesso grande affetto che provo anch'io per una scrittrice così delicata e potente allo stesso tempo, e rende ampia giustizia alla penna di Suki.
È un libro che dovete assolutamente leggere, insieme allo stupendo "Volpe", a "Questa non è una storia d'amore" e a "Selvaggia estate", perché sono assolutamente imperdibili e vi faranno tutti stare bene.
Il mio giudizio, anche questa volta, è ovviamente 5/5

Recensione di
Giangiù

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