lunedì 26 ottobre 2020

Recensione "Gli inadottabili" di Hana Tooke

Buon lunedì a tutti! Il loop ricomincia e dopo una breve pausa settimanale riprende la vita frenetica e impegnativa di sempre. Amici che vanno e spariscono, altri ritrovati e altri ancora di nuovi che riempiono le mie giornate... a volte ci si rende conto che molti che sembravano perfetti invece erano solo finti e opportunisti come molti... ma è la vita. Anche questo serve per renderci più forti e indistruttibili. 
L'amicizia è anche l'argomento principale del libro di cui leggerete di seguito la mia recensione; questa storia parla di famiglia, il vero collante che li guiderà a raggiungere i  propri obbiettivi...
Titolo: Gli inadottabili
Autore: Hana Tooke
Genere: Libro per ragazzi
Pagine: 416
Editore: Rizzoli
Data di uscita: 1 settembre 2020


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Amsterdam, 1892. All'orfanotrofio del Piccolo Tulipano arrivano cinque neonati abbandonati nelle maniere più diverse, chi in una cesta a forma di bara, chi dentro un secchio per il carbone. Tutti modi comunque inaccettabili per la direttrice, l'arcigna e puntigliosa signora Gassbeek. Milou, Dita, Oval, Finny e Sem diventano presto gli "inadottabili", casi disperati di cui la direttrice non riesce a liberarsi. Loro, però, sono uniti come fratelli e hanno trovato nell'amicizia la forza di resistere. Una speranza sembra profilarsi quando i ragazzi compiono dodici anni e un commerciante di zucchero, un certo signor Rotman, propone di prenderli con sé. Indossa abiti eleganti, ma ha baffi che fremono e un sorriso sbagliato. Per i cinque amici è l'inizio di un'avventura che richiederà tanto ingegno quanto coraggio. In un paese incantevole, tra i canali di Amsterdam e i mulini a vento del vasto polder, la loro fuga sarà costellata di atmosfere da brividi, messaggi segreti e colpi di scena. Età di lettura: da 10 anni.

Non so se conoscete il musical Annie del lontano 1982. La storia di una piccola orfanella, adottata per una sola settimana, ma che poi deve sottostare alla decisione della cattiva direttrice e scappa...
Ricordo di averlo visto al cinema con la mia famiglia, io ero piccola, avevo solo 5 anni ma non so come me lo ricordo ancora, e ricordo anche che alla fine siamo rimasti dentro al cinema (prima si poteva fare) e ce lo siamo visti di nuovo per quanto ci era piaciuto!

Gli inadottabili mi ha fatto immediatamente pensare a quel film... con le sue atmosfere cupe e grigie...
la direttrice brutta e cattiva e sopratutto egoista, i bambini tenuti in precarie condizioni e al freddo, sfruttati anche per le incombenze di casa. 

Siamo ad Amsterdan nel 1880. Cinque neonati vengono recapitati all'orfanotrofio nelle maniere più strane, chi in un sacco di farina, chi sul tetto in una cesta a forma di bara... questi neonati sono particolari... uno è molto alto, una ha più dita del normale, un'altra invece non parla... Passano dodici anni e Milou, Dita, Oval, Finny e Sem sono ancora all'orfanotrofio, nessuno li vuole adottare proprio per le loro stramberie. La direttrice non li vuole più e non sa che fare. Milou è una bambina speciale, quando qualcosa non va le pizzicano le orecchie. Lei sa che i suoi genitori torneranno a prenderla, perché quando è stata abbandonata aveva con se una marionetta di pezza a forma di gatto e ricamato su una delle zampette c'è un nome Bram Poppermaker, che non può che essere suo padre. Lei sa che prima o poi avrebbe ritrovato la sua famiglia...

La questione era quando, non se.
Ogni volta che alla porta bussano potenziali genitori altri bambini vengono adottati ma mai loro... un giorno però un ricco mercante farà visita alla porta e Milou si impegnerà al massimo per esaltare le caratteristiche dei suoi fratelli; lei spera che questa volta almeno uno DEVE essere adottato. Il mercante invece sbalordisce tutti perché decide di prenderli tutti e cinque, nella sua nave c'è spazio a sufficienza... ma a Milou pizzicano le orecchie... La notte stessa scopre che c'è dell'altro, il ricco mercante nasconde qualcosa di losco.
Milou, Dita, Oval, Finny e Sem capiscono che l'unica soluzione è la fuga, non sanno bene come fare e dove andare, ma devono scappare da quel posto. E così l'avventura inizia...
Ho adorato questo libro, la storia è cupa, ricca di mistero.. il nostro unico scopo sapere se i ragazzini riusciranno a cavarsela e se prima o poi Milou riuscirà ad abbracciare i suoi genitori. L'interesse è alto e permane per tutto il numero delle pagine.
Ogni tanto tra i capitoli ci sono le teorie di Milou del perché i suoi genitori l'hanno lasciata all'orfanotrofio, non abbandonata, ma lasciata volutamente per varie ragioni... a volte a dir poco impossibili ma... esilaranti!

Non conoscevo questa autrice, tra l'altro dalle foto sembra molto giovane, mi è piaciuta fin dalle primissime pagine. Una penna leggera e scorrevole ha intessuto una trama curiosa che pian piano entra nel vivo della storia facendoci scalpitare e divorare le pagine. Dei personaggi molto caratterizzati e vari nelle loro peculiarità. Un'avventura ricca di imprevisti e colpi di scena, un mistero che va via via scoprendosi insieme a noi. 
La famiglia è il perno centrale. Una famiglia formata non soltanto dalla linea di sangue, ma una famiglia che nasce anche dall'amicizia e dal ritrovarsi insieme in un momento abbastanza difficile. 
Questi ragazzini si conoscono fin dai loro primi giorni di vita come dei fratelli ed insieme vivranno un'avventura incredibile, insieme si daranno il coraggio e la forza per superare qualsiasi avversità. 
Una storia meravigliosa, un'avventura fantastica in cui l'amore vince e vincerà sempre.

Recensione di

3 commenti:

  1. Uh, non conosco ne il libro nè l'autrice ma sembra adattoa questo periodo; ottima recensione, grazie

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  2. Bella recensione! Come dici tu la famiglia è importante e molte volte i legami veri non sono quelli di sangue, ma li riconosci nei momenti più difficili. Questo libro sembra davvero carino. 😘

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  3. Ciao Simo! Sembra davvero una lettura valida! Devo recuperarlo! :)

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