martedì 19 novembre 2019

Recensione "La libreria di piazza delle Erbe" di Eric de Kermel

Ciao a tutti ragazzi, oggi vi presento un libro dalla trama molto leggera ma anche dolcissima, una storia che parla di libri e tante altre storie... Mariagrazia l'ha letto per noi e questa è la sua opinione! 
Titolo: La libreria di piazza delle Erbe
Autrice: Eric de Kermel
Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 166
Editore: Newton Compton
Data di uscita: 21 Settembre 2017

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Appena Nathalie ha messo piede a Uzès, un piccolo borgo turistico nel Sud della Francia, si è subito innamorata del luogo. La vecchia cattedrale, il castello, le piazze inondate di sole e soprattutto la gente, accogliente e ospitale. E quando ha visto il cartello “vendesi” sulla libreria della piazza centrale, non ha resistito e ha deciso di cambiare vita trasferendosi lì. Così, in breve tempo, la sua libreria è diventata un punto di riferimento per gli abitanti, e Nathalie ha assunto il ruolo di confidente, guida e mediatrice per tutti coloro che vanno a trovarla per una chiacchiera o un consiglio. Da Cloé, un’adolescente in conflitto con la madre, a Bastien, che è alla ricerca del padre, passando per Tarik, il soldato rimasto cieco in guerra, e molti altri ancora. Un buon libro è un rimedio per molti mali, e per ciascuno di loro Nathalie conosce il libro giusto...
C’è un piccolo paese Uzès nella Camargue, a sud della Francia, con una grande piazza circondata da alberi, uccelli che volano da un ramo all’altro, qualche bar, un ristorantino, negozi e soprattutto c’è una saracinesca sempre abbassata. Forse era un negozio di frutta e verdura, forse una macelleria, forse un negozio di tessuti…..no! Dietro a quella saracinesca c’era una libreria che aspetta solo che qualcuno la alzi dandole luce, aria, riempiendola con tanti libri come una volta.
Nathalie, insegnante, vede il cartello “Vendesi”, si sofferma, si gira e si rigira e... prende una decisione che cambierà il suo futuro. E’ molto determinata… “quel negozio deve essere suo”. Amiamo tutti leggere e anche voi, se state leggendo ora questa mia recensione è perché amate la lettura e amate questo blog con tutte le novità di Simona.
Non sempre si trovano librerie chiuse da riaprire con cartelli affittasi o vendesi e Nathalie non si lascia scappare questa chance, già si immagina scaffali pieni di libri, gente che va e che viene... e dopo aver pulito, sistemato i libri, è pronta per questa missione. Ma non è una libreria normale, Nathalie sfiora i dorsi dei libri come fossero tasti di un pianoforte, si sente a casa, è la sua futura vita... e così consiglia libri alle persone indecise e adora parlare con questi clienti lettori, perché leggere non significa soltanto voltare una pagina dopo l’altra, ma trovare il tempo per le parole e soffermarsi sul loro significato.
“Spesso e volentieri mi accorgo che la mia magia cambia in base all'ambiente circostante. Assorbo il buonumore e il malumore di chi sta attorno come una spugna... ma sono anche la prima a rispondere a un sorriso e a ridere a crepapelle”
I libri sono il filo conduttore di questo romanzo e ci sono tanti racconti, perché Nathalie non si limita solo a vendere libri, ma guida alla consultazione persone nelle loro scelte e la sua esperienza di lettrice esperta, le fa cogliere da ogni libro, ciò che vuole comunicare al cliente.
Nascono così tante storie di amicizia all'interno della libreria: Jaques che gira il mondo in lungo e in largo; la giovane Cloè, con la voglia di sganciarsi dalla madre e vivere la propria indipendenza; Tarik, con una drammatica storia; Suor Veronica e tanti altri.
Nathalie ha un marito, Nathan, architetto, due figli e non manca di ospitare persone bisognose e con il marito condivide i problemi. E’ felice di vivere in quell’angolo di paradiso, la cucina meridionale della Francia, le ricorda l’infanzia in Marocco ed in particolare i colori  autunnali della regione rallegrano le sue giornate.
“Quanti scrittori classici e moderni, hanno dato voce agli abissi dell’animo unano? Le parole di Antonin Artaud sono quelle di un uomo internato per anni. Virginia Wolf, Heminghway, Romain Gray sono morti suicidi, eppure hanno lasciato alcuni tra i testi più drammatici….”
Nulla rimane in sospeso in questo romanzo, non c’è un  assassino da scoprire, non c’è un tradimento, c’è soltanto amore. Amore per i libri soprattutto, amore per il marito Nathan, amore per il suo lavoro. Potremmo essere anche noi come Nathalie, con la dolcezza che traspare con la sua intelligenza e la grande personalità sono fonte di gioia per chiunque l’avvicini. Una persona molto umana che da tanto ed è sempre disponibile. Ed è bello poi vedere alla fine del libro, volumi consigliati per ogni personaggio narrato, dal quale anche noi possiamo trarre spunti per le prossime letture di romanzi anche dimenticati. E’ Nathalie in prima persona che narra il tutto, con una scrittura semplice come è il romanzo stesso. Non è il primo che leggo che narrano storie di librai e librerie, con protagonisti tutti molto amanti del loro mestiere e mi sento presa da queste storie come se io fossi sul posto. Rilassante, leggero e si legge molto piacevolmente.

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