giovedì 17 ottobre 2019

Recensione "Le ricamatrici della regina" di Jennifer Robson


Buongiorno a tutti! Dai che il w/e si avvicina... e sabato ho deciso di andare dall'ottico per rifarmi gli occhiali da vista. Direi che ne è giunto il momento anche perché ormai quelli che ho mi stanno abbandonando... 300 euro che voleranno via, ma almeno speriamo di riprendere una vita normale e, soprattutto, tornare a vedere meglio XD
Oggi Mariagrazia ci racconterà le sue impressioni leggendo il nuovo libro di Jennifer Robson con "Le ricamatrici della Regina", una storia tra fantasia e realtà.
Titolo: Le ricamatrici della Regina
Autore: Jennifer Robson
Genere: Narrativa
Pagine: 416
Editore: HarperCollins
Data di uscita: 26 Settembre 2019

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Mentre osserva affascinata i deliziosi fiori ricamati a mano che la nonna le ha lasciato in eredità, Heather Mackenzie si rende conto che sono identici a quelli dello straordinario abito che la regina Elisabetta II aveva indossato quasi settant'anni prima, il giorno in cui, ancora principessa, era andata in sposa a Filippo Mountbatten. Le sono arrivati in una vecchia scatola che contiene anche una fotografia di nonna Ann insieme a Miriam Dassin, una famosa artista sopravvissuta all'Olocausto. Ma che legame c'è tra le due donne? Come mai si conoscevano? E da dove arrivano quei preziosi ricami? Incuriosita, Heather parte per Londra decisa a far luce sui segreti che circondano il passato della nonna. Quella che a poco a poco emerge dalle pieghe del tempo è la storia di due giovani ricamatrici che lavorano insieme presso la celebre casa di moda di Norman Hartnell a Mayfair. Ann è una ragazza inglese della classe operaia, Miriam, un'immigrata francese sfuggita ai nazisti e appena arrivata da Parigi. E proprio a loro, che sono diventate prima coinquiline e poi amiche, viene offerta un'opportunità a dir poco straordinaria: realizzare lo squisito e complicatissimo ricamo che ornerà l'abito da sposa della futura regina d'Inghilterra. Lo stesso ricamo che, dopo aver attraversato il tempo e l'oceano, sta per condurre Heather incontro al proprio destino.
Questo romanzo ci introduce in un mondo che non esiste più. E’ difficile pensare che le ragazze d’oggi si dedichino al ricamo, al tombolo e al filet, né tanto meno immagino che ci siano ragazze che vogliono diventare ricamatici.
Siamo a Mayfair - Londra, Norman Hartnell casa di moda, fornitore ufficiale di abiti di Buckingham Palace. A Mr. Hartnell viene dato l’incarico di confezionare l’abito delle nozze della giovanissima principessa Elisabetta con Filippo. Possiamo soffermarci un attimo a pensare all'enorme vastità di lavori allertati per questo evento. Nel 1947 non esisteva la televisione e si seguivano i grandi avvenimenti solo stando in ascolto alla radio. Sicuramente ricordiamo altri matrimoni reali, abiti eleganti con pizzi, ricami ecc. ma sarà questo matrimonio che segnerà il cambiamento dell'Inghilterra. 
In questo libro c’è una storia nella storia: due persone, Ann e Miriam nel 1947 e Heather nei giorni nostri, ossia il 2016. Sono sincera, non amo molto i romanzi alternati e qui sono ben tre le protagoniste e non è stato facile ricollegare il tutto alla fine con i vari avvicendamenti. 
Ann è la classica ragazza inglese, capelli rossi, anonima e da ben 11 anni lavora da Mr. Hartnell. Offre a Miriam, appena arrivata dalla Francia, ospitalità nella sua casa anche per contribuire alle spese e farsi compagnia. A loro viene affidato il ricamo dell’abito nuziale e il motivo deve ricordare la “Primavera” del Botticelli, compito non semplice con perle da cucire una ad una con punti invisibili.
“L’abito era finito, era tornato nel laboratorio di ricamo una settimana prima, e Ann e Miriam erano state incaricate di ricamare nuovamente le cuciture... Ora era su un manichino nell’attiguo laboratorio e tutti coloro che lavoravano da Hartnell facevano la spola li davanti da tutta la mattina”
Era un abito bellissimo, nessuno sapeva fare ricami come quelli, molto romantico. Era un abito fiabesco e durante la cerimonia tutti allungavano il collo per vedere la sposa e Ann si sentì mancare vedendo i fiori che aveva ricamato sul raso lucido del vestito e le centinaia di perle; lo strascico sfavillava sotto il bagliore delle luci e quando la principessa e suo marito uscirono dalla Cattedrale, Ann si sentì profondamente grata e il suo cuore era pieno di felicità. 
Nascono però delle complicazione per Ann, deve lasciare l’Inghilterra e verrà aiutata da Miriam a imbarcarsi per il Canada e non farà più ritorno. Miriam nel frattempo diventerà un’artista famosa esponendo dei pannelli ricamati.
Nel 2016 Heather, nipote di Ann, arriva a Londra dal Canada, vuole conoscere, o meglio rintracciare il percorso della nonna e scoprire cosa la lega con il ritrovamento di una scatola con preziosi ricami del passato, identici all'abito di Elisabetta del 1947.
“Heather chiuse gli occhi e provò a immaginare la stanza come era un tempo. Frenetica, molto frenetica, e piena di vita, colore e bellezza. Cercò di visualizzare la nonna la dentro, una giovane che amava il suo lavoro ed era soddisfatta della sua vita”
Un romanzo sì romantico, collocato in una situazione difficile del dopoguerra e solo chi aveva coraggio, come Miriam, poteva trovare la determinazione di lasciare tutto alle spalle e ricominciare in un altro paese.
Nonostante tutto, ho trovato la storia tediosa, pur cercando di entrare nei vari personaggi; di immaginarli in quegli anni tormentati; di vedere con i miei occhi il bellissimo abito (ancora esposto al Victoria and Albert Museum), ma niente mi ha emozionata. La lettura scorre bene e anche se l’autrice ha dato una descrizione realistica di quegli anni, la storia non mi ha mai attratta se non per la creazione dell’abito stesso e, anche se con dei lati drammatici, vengono a mancare coinvolgimenti che ti fanno sussultare.


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6 commenti:

  1. Mi è sempre piaciuta la storia della regina Elisabetta... amche se dici che ti ha annoiata, io son curiosa. Penso che lo leggerò, bella recensione, grazie

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  2. Il romanzo ruota attorno alla preparazione dell'abito nuziale e noioso è tutto ciò che ruota attorno, senza verve. Da leggere sicuramente per tante curosità di quei tempi. Grazie cmq

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  3. L'ho letto anch'io, e condivido il tuo pensiero. Ottima recensione.

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  4. Grazie...mi fà piacere. Pensavo di essere stata troppo dura...

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