mercoledì 19 giugno 2024

Recensione - "Seduzione pericolosa" di Amanda Quick

Titolo:
Seduzione pericolosa
Autore: Amanda Quick
Genere: Regency
Pagine: 388
Editore: Leggereditore
Data di uscita: 19 aprile 2024

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Il tenebroso ed enigmatico Julian, conte di Ravenwood, è conosciuto in tutto il villaggio per il suo leggendario temperamento irascibile e per la morte misteriosa della sua prima moglie. Alcuni dicono che l’incantevole lady Ravenwood si sia lasciata annegare nelle oscure acque del lago. Altri che sia stata vittima di un crimine e di un’ira demoniaca. Ma ora, Sophy Dorring sta per diventare la nuova sposa del conte. Attratta dalla sua forte mascolinità e dal desiderio che brucia nello smeraldo dei suoi occhi, la giovane dai capelli ramati ha le sue ragioni per accettare un matrimonio di convenienza. Una è la vendetta, che la porterà a invischiare Julian in una trama fitta di ricatti, duelli, il tutto coronato da una pericolosa messinscena. L’altra è una sfida con sé stessa: insegnare al diavolo in persona ad amare di nuovo.

Ho conosciuto la scrittura di Amanda Quick per caso pochi anni fa. Ho adorato tutte le sue storie perché, seppur in un periodo in cui le donne sono sottomesse agli uomini, ha sempre saputo instillare loro la forza della ribellione. 
Le donne regency di questa autrice hanno infatti quasi sempre una mentalità dei giorni di oggi e per fortuna per me che le leggo, ma un po' meno per loro che si trovano strette nel ruolo di mogli e madri.
Caparbie, indipendenti, che magari non hanno tutta questa voglia di sposarsi proprio per non dover poi dipendere in tutto e per tutto dal marito. Con Seduzione pericolosa ci sarà tutto questo e anche di più.

Sophy è un soggetto particolarmente perspicace. Un peperino alla Rossella O'hara. Spesso la ritrovavo in molti suoi comportamenti capricciosi ma anche remissivi. Una donna con gli attributi se mi concedete il termine. Sa cosa vuole dal suo futuro marito e si concederà in sposa solo se lui accetterà delle condizioni con una sorta di contratto verbale.
Sophy conosce l'arte delle erbe curative, cavalca come gli uomini e sa usare le pistole... Non è una semplice donnetta ma ha un bel carattere forte.
Intrecciato alla storia di Sophy e Julian c'è anche un mistero da scoprire. La sorella di lei, sedotta e abbandonata da un gentiluomo, deve pagare per le conseguenze che le sue azioni hanno provocato e Sophy userà qualsiasi mezzo per giungere alla verità. 
La storia è stata molto gradevole, anche se il finale avrebbe avuto bisogno di un po' più di pathos, o almeno io ne ho avvertito poco.

Sophy e Julian si sono presentati come una coppia che scoppia. Lui algido e prepotente con una storia alle spalle che lo ha demolito sentimentalmente, lei caparbia e ostinata che proviene da una vita semplice di campagna, un misto tra Jo di Piccole donne e Rossella di Via col vento. Insieme riusciranno nonostante le loro differenze a trovare il giusto modo della convivenza ovviamente non senza qualche problemino.... Tutto questo in un contesto ben descritto con personaggi vari e ben argomentati e luoghi di non difficile immaginazione.

Esprimo un ultimo pensiero. Quando si legge un regency bisogna fare tanti respiri di meditazione e calma per sopportare le umiliazioni che una donna doveva subire in quei periodi. Bisogna dimenticare il presente e addentrarsi in un'epoca avvilente per il genere femminile. Ma allora perché li leggo? Vi starete chiedendo. 
Perché mi piacciono le storie romantiche; perché sono delle storie alla fin fine semplici che non hanno pretese e che mi fanno piacevolmente passare delle ore. Pensare alla vita semplice che questi nobili conducevano, ai duelli per amore, agli intrighi di corte, alle lunghe cavalcate nei campi e ai giri in carrozza. Niente TV, niente cellulari, niente vita frenetica di cui oggi siamo vittime. Una vita da trascorrere tra feste in maschera e salottini con tè e biscotti in cui spettegolare, questo ovviamente se si appartiene a una classe sociale alta... Ma ditemi chi non la vorrebbe una vita così? 
A parte gli scherzi, le storie della Quick per me sono dolci conforti... non mi serve leggere la trama so già che saranno ore di lettura spese bene. 


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