mercoledì 24 settembre 2025

Recensione - "Margherita dei ribelli. Sorella, eretica, rivoluzionaria" di Fabrizio Bozzetti

Titolo:
Margherita dei ribelli
Autore: Fabrizio Bozzetti
Genere: Narrativa storica
Pagine: 416
Editore: Derive Approdi
Data di uscita: 21 marzo 2025

AMAZON

Il modo in cui ti voglio è oltre ogni idea di giusto e di sbagliato. Là ove tutto s’incontra e tutto si fonde, ogni tempo e ogni luogo e ogni lingua, da tanto tu m’attendi, da tanto io t’attendo.

Anno del Signore 1303: la diciassettenne Margherita Boninsegna fugge dalla sua nobile casata per inseguire un’inquieta vocazione. Sempre più insofferente alle ingiustizie di un Medioevo dominato da cinici condottieri e da una Chiesa avida e corrotta, si unisce all’eretico più temuto dell’epoca, Dolcino da Novara. È l’inizio di qualcosa di unico, che sfocia in una complicità rivoluzionaria per i tempi. Braccati dall’Inquisizione, creano assieme una comunità fondata su uguaglianza, fraternità e libero amore – un’utopia contro cui il papato scatena la prima crociata mai combattuta in terra italiana. Un’epopea realmente avvenuta e taciuta dalla Storia, un’avventura in cui Margherita si lancia, sempre più accesa di passione, trasformandosi da fanciulla a donna, al suono di un canto di rivolta oggi più attuale che mai.

Sono libertà, l’unica cosa che grido, l’unica che grida in me: libertà!

L’Inquisizione è una pagina vergognosa della storia della nostra religione. Una pagina che ancora gronda sangue. Bozzetti ne parla con cognizione di causa cercando di essere fedele il più possibile ai dati storici e fornendo una bibliografia molto utile per chi si senta invogliato ad approfondire. 
La scrittura è fluente e ben strutturata, i capitoli mai troppo lunghi e la lettura scorre piacevole per tutte le oltre quattrocento pagine alternando il racconto con i pensieri di Margherita, la protagonista, evidenziati dal corsivo.
Margherita ama leggere, dice di aver imparato da sola osservando il padre, e ama conoscere nuove cose. È stata, solo per questo, una donna rivoluzionaria. Ma non solo in questo. Margherita non è interessata a trovare un buon partito e a “sistemarsi”, non intende permettere a nessuno di decidere al suo posto cosa deve essere della sua vita. Mantiene questa linea fino a quando non comprende che Dolcino è pronto a rispettare la sua autodeterminazione. Lo dimostra, poi, quando lei gli confessa di aver preso una iniziativa a sua insaputa e non vuole che gliene spieghi il motivo. Si fida di lei e sa che se ha deciso così avrà avuto ottimi motivi per farlo. Questo ragionamento è modernissimo, secondo me, e va oltre il pensiero di molti uomini anche dei giorni nostri.
Margherita crede nella parità di genere vera e pratica. Vuole imparare a difendersi da sola, anche con la spada. È consapevole delle differenze fisiche tra uomo e donna e chiede un’arma più maneggevole con la quale imparare a combattere.
Crede nell’importanza del sapere per aiutare gli altri, ma non è gelosa di ciò che sa, anzi, lo trasmette perché altri possano fare il bene.
Quindi Margherita è una donna modernissima, pur essendo vissuta nel 1300, e le sue rivendicazioni sono, purtroppo, le rivendicazioni di troppo donne ancora oggi.
Sono tantissimi gli spunti di riflessione sulla condizione femminile che si ritrovano leggendo la sua storia.
Altrettanti spunti sono offerti sul rapporto religione-potere-politica e sono, seppure in modi diversi ancora drammaticamente attuali. Leggendo quello che veniva fatto in nome dello stesso Dio che mi trovo a pregare pure io, talora, mi sono chiesta come fanno tanti cattolici a condannare in maniera così netta altre religioni, in particolare l’Islam, in quanto religioni crudeli e con scarsa considerazione delle donne. Aveva davvero ragione Margherita: è importante conoscere per potersi fare una propria idea il più equilibrata possibile.
Ho letto avidamente questo libro per tutti questi stimoli che arrivavano a colpirmi generando riflessioni nelle quali, come diceva Leopardi, mi era dolce naufragare.
A tale proposito sono molte le citazioni, meno storiche presenti nel libro: versi di canzoni o poesie e citazioni varie che l’autore non manca di specificare in bibliografia.
Chi mi segue sa che non amo i romanzi storici che non siano ambientati negli anni delle due guerre mondiali però in questo mi sono proprio trovata a mio agio. Forse per l’estrema modernità di Margherita e Dolcino e per la loro passione nel coinvolgere gli altri ad ambire ad una vita più equa e libera dai balzelli che nobiltà e clero imponevano al popolo incuranti della miseria in cui versava. Ci sono, quindi, riferimenti a lotta di classe e giustizia sociale che ancora possono dare l’opportunità di riflessioni importanti e quanto mai attuali.
È una lettura ad alto impatto emotivo, soprattutto nel finale che è l’unica parte che mi è costata tanto leggere per i contenuti davvero molto forti. Al di là di questo però è un libro che mi ha lasciato una bella sensazione, quasi il piacere di aver conosciuto meglio una pagina di storia davvero importante e da non dimenticare.
Assegno senza esitazione alcuna cinque stelle e vi auguro una buona lettura. 

 


Recensione di

Nessun commento:

Posta un commento

I vostri commenti alimentano il mio blog!
Se quello che ho scritto ti è piaciuto, lascia un segno del tuo passaggio. Te ne sarò grata.