lunedì 29 settembre 2025

Recensione - "Broken Moonlight" di Mariachiara Lobefaro

Titolo:
 Broken Moonlight
Autore: Mariachiara Lobefaro
Genere: Fantasy
Pagine: 368
Editore: Gallucci Editore
Data di uscita: 1 agosto 2025

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Due cuori tormentati, il fascino e il mistero di Hong Kong: un romantasy che lascia il segno. La sedicenne Vicky Middleton si è appena trasferita nella frenetica metropoli di Hong Kong. L’incontro con Sean Lau – occhi a mandorla e capelli neri come la pece – è un colpo di fulmine. Affascinante e misterioso, Sean le rivela il suo segreto: il Dio della Guerra ha scagliato su di lui una maledizione, che lo trasformerà per sempre in una creatura della notte. L’unica possibilità di salvezza, secondo il negromante Fang-Shi, è ritrovare un antichissimo manufatto, andato perduto due secoli prima. L’amore spinge Vicky a offrire il proprio aiuto incondizionato, ammesso che Sean le dica tutta la verità…

È la prima volta che leggo qualcosa di questa autrice e ammetto che non mi ha fatto impazzire. Ha una scrittura un po' acerba per i miei gusti, e nel libro ci sono troppe cose in ballo. Magia, cultura orientale, romance, vita scolastica, bullismo, il voler diventare una scrittrice, relazioni familiari, cambio di città, la morte di un genitore.
A volte ci si perde in una situazione dimenticando il filone centrale, che a un certo punto viene proprio messo in secondo piano.
Ci sono descrizioni dettagliate su situazioni che non danno alcun contributo alla storia di fondo.

Victoria si trasferisce a Hong Kong con la madre, dopo la perdita del padre. È una appassionata di k-drama e quando incontra Sean per caso se ne innamora all'istante. Carnagione pallida, capelli lunghi neri, alto, spalle larghe... Lui le dice che è maledetto e lei senza batterciglio lo seguirà ovunque per aiutarlo.

La storia è adolescenziale. La protagonista ha 16 anni e, causa della mia ignoranza sulle nuove generazioni di oggi, va in forte contrasto con il mio vissuto. Non ho infatti avuto empatia con la protagonista, che oltretutto in certe situazioni mi ha confusa con i suoi comportamenti. Non c'è stata chimica tra noi e questo ha rovinato in parte la lettura. Volevo sapere di Sean, e della sua situazione, tutto il resto per me era un contorno fastidioso.
La trama ha del potenziale ma ho trovato alcuni buchi e pochi approfondimenti.

Quando ho iniziato a leggere ho subito pensato al film "Grosso guaio a Chinatown" del 1986. Gli elementi similari ci sono tutti, peccato però che poi si perde in tutt'altro.
Il finale ha un po' risollevato le sorti ma anche qui, ho trovato carenze e argomenti fuori contesto.

Purtroppo non è una lettura che mi ha entusiasmato, ma piacerà sicuramente a qualcun altro.

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