mercoledì 5 giugno 2024

Recensione - "Dove si aggiustano i sogni" di Lee Mi-Ye

Titolo:
Dove si aggiustano i sogni
Autore: Lee Mi-Ye
Genere: Fantasy
Pagine: 259
Editore: Mondadori
Data di uscita: 23 aprile 2024

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È passato un anno da quando Penny è stata assunta dal signor Dollagut per lavorare al Grande Magazzino dei Sogni: con determinazione ha portato avanti il suo incarico, alle prese con le richieste più disparate dei clienti, i prodotti in esaurimento, le bottiglie piene di emozioni e le bilance Pesa-Palpebre. Il signor Dollagut è molto soddisfatto del suo impegno e le comunica che può finalmente ricevere il badge di ingresso al centro aziendale: un'area esclusiva, a cui solo i lavoratori dell'industria dei sogni con almeno un anno di esperienza possono accedere. In aggiunta al ruolo che ricopre alla reception, Penny dovrà aiutare l'ufficio reclami e occuparsi di quei clienti abituali che, delusi per ragioni diverse, hanno smesso di acquistare sogni. Cosa si può fare per riconquistarli e spingerli a tornare a sognare?
Con l'entusiasmo che la contraddistingue, Penny si mette al lavoro: incontrerà il cliente regolare 792 che, per qualche misterioso motivo, nel sonno lamenta di essere stato privato dei sogni; la 330 che, a causa della depressione che la opprime, rifiuta di sognare per non rivivere di continuo le sue giornate tristi; e il cliente 620 che, incapace di affrontare le frustrazioni della vita adulta, all'attività onirica preferisce un sonno letargico da cui non riesce a svegliarsi.
Mentre cerca di risolvere il malcontento dei clienti, Penny esplora l'area aziendale e i suoi segreti: gli edifici dei Creasogni e l'ufficio reclami a forma di ceppo d'albero; il centro collaudi, dove è possibile studiare, progettare nuovi sogni e trovare gli ingredienti necessari per la loro realizzazione; la lavanderia dei Noctiluca, dove, tra pigiami e camicie da notte stesi ad asciugare, si nascondono ricordi e qualcuno di molto speciale. Dopo aver incontrato sognatori stanchi, sfiduciati o demotivati, imparerà che la pazienza e l'ascolto sono le virtù più importanti per portare a termine la sua missione. Dove si aggiustano i sogni è il capitolo conclusivo della favola coreana che ha incantato i lettori di tutto il mondo.

Sulla scia del grande successo de Il grande magazzino dei sogni, a distanza di soli tredici mesi ecco il seguito. La domanda che mi è sorta spontanea è: Era proprio necessario? Evidentemente per il mercato si. Avendo letto il primo pochi giorni fa, spinta dalla curiosità di sapere cosa si fosse inventata l'autrice ho così deciso di leggerlo anche io... anche per capire se il mio giudizio sarebbe stato lo stesso. 
Ma parliamo del libro...

Si aggiustano i sogni? Non nel senso che si rompono ma che si cerca, o meglio i Creasogni cercano, di meglio adattarli alle richieste dei clienti. Penny, dopo solo un anno di lavoro, è stata promossa e ora ha a che fare con il recupero dei clienti che non comprano più sogni. Ma si vedeva già dal primo volume che era la cocca del capo e che avrebbe fatto carriera. Comunque si impegna e studia, perlomeno cerca di meritare lo stipendio.

Cosa può spingere una persona che compra un sogno con la clausola “paghi solo se ti piace” a lamentarsi dello stesso o a non voler più sognare?
Succede quando ci si sente toccati in ciò che fa più male: le nostre emozioni più profonde. E Penny cerca di aiutare i Creasogni a rendere i loro prodotti più emotivamente appetibili. La cosa incredibile è che, a differenza delle grandi case farmaceutiche, questi lo fanno anche per un singolo cliente. Si capisce che è Fantasy proprio in questo.

Oltre alle emozioni questo volume è dedicato anche ai cinque sensi e questo è quello che mi è piaciuto. Mi sono chiesta: ma un non vedente che sogni fa? E un non udente? Nei sogni chi ha deficit sensoriali vede? Sente? Parla?
Ecco questa parte è stata quella che ho apprezzato di questo libro la cui lettura era iniziata sotto la cattiva luce di errori (di traduzione?) che trovo sempre disturbanti. In alcuni casi qualche tempo verbale e in altri mancavano parole, addirittura. Forse la fretta di uscire col libro è stata fatale. La fretta non è mai una buona consigliera. Ma vallo a spiegare al mercato.

Comunque assegno anche a questo volume quattro stelle perché, nonostante gli errori, ha saputo accendere il mio interesse con le tematiche trattate più del primo.
E, naturalmente, buona lettura.


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