lunedì 24 luglio 2023

Recensione - "Morire ti fa bella" di Stefania Crepaldi

Titolo:
 Morire ti fa bella
Autore: Stefania Crepaldi
Genere: Narrativa
Pagine: 272
Editore: Salani
Data di uscita: 13 giugno 2023

AMAZON

Esiste il lavoro dei sogni, e poi esiste il lavoro che il destino decide per te. Fortunata vorrebbe fare la pasticciera e, quando può, si rifugia nel laboratorio di Mario, un amico che le insegna l’arte dei dolci. Suo padre Emilio, però, è il titolare di un’agenzia di pompe funebri, e per mandarla avanti ha bisogno di lei, del suo talento nella preparazione dei defunti. Sempre a contatto con la morte, di cui si prende cura nel migliore dei modi, Fortunata insegue la vita e non chiede altro che essere libera di scegliere il proprio futuro. Ma cosa succede quando il destino si mette di traverso? Il rampollo di una dinastia di gioiellieri precipita da un palazzo veneziano. Un suicidio, o forse un tragico incidente. Il colonnello della guardia di finanza Dante Braghin ha più di un dubbio e chiede a Fortunata di esaminare il cadavere: il suo occhio sa notare dettagli che potrebbero sfuggire anche al miglior anatomopatologo. Suo malgrado, la ragazza verrà così coinvolta in un’indagine pericolosa, quando l’unica cosa che vorrebbe è creare torte e portare dolcezza nella vita delle persone. Sullo sfondo suggestivo della laguna di Chioggia e delle calli affollate di Venezia, Stefania Crepaldi costruisce una storia di straordinaria freschezza, che unisce i toni del giallo a quelli del black humour, dando vita a una serie di personaggi difficili da dimenticare.
Ultimamente mi sto sempre di più appassionando ai gialli. In verità mi sono sempre piaciuti ma non so perché la loro lettura l'ho sospesa da un bel po' di anni. Morire ti fa bella è un mix di narrativa e indagini. 
Per la prima volta mi sono avvicinata alla sua autrice, che ho trovato molto fresca e giovanile come anche abbastanza scorrevole. Il libro infatti si legge senza difficoltà, tranne, e qui il mio gusto personale influisce molto, alcune e sporadiche frasi della nonna in dialetto che proprio non ho capito e purtroppo non c'è neanche l'ombra di una traduzione. Altra cosa che digerisco poco è il nominare le vie o le zone della città che non conoscendo non mi aiutano nelle varie vicende. Ma a parte questo la storia viene raccontata molto bene.
La morte lascia segni difficili da cancellare.
Se è violenta, sgrana gli occhi e spalanca la bocca.
Se è improvvisa, lascia delle rughe attorno allo sguardo, lo stupore di chi proprio non se l'aspettava un finale simile. 
Se è lieta, lascia un sorriso lieve, una curvatura verso l'alto che sembra un ossimoro: lasciare la vita sorridendo?
Fortunata è una ragazza che ha un'arte nelle mani, è una tanatoesteta, cioè prepara le salme per i funerali. La sua bravura è risaputa, soprattutto quando riesce a sistemare situazioni esteticamente critiche. L'attività del padre, di pompe funebri, va molto bene ed è la loro unica fonte di guadagno.
Fortunata però non è felice. Come tutti i ragazzi con un'attività fiorente a coprirgli le spalle, vuole cercare la sua strada. Lei sogna di fare la pasticciera, e se la cava anche molto bene. Questo concetto lo ripeterà continuamente. Come anche le critiche della gente solo perché lavora con i morti. 
Questo per me è stato il fulcro di tutto il libro. Le persone che criticano e allontanano questa ragazza per l'attività del padre. Ho apprezzato molto questo concetto. La discriminazione è sempre dietro alle porte e l'ignoranza della gente dilaga in situazioni ridicole. 

Quando Fortunata deve rendere presentabile il corpo di un ragazzo suicida, inizia l'indagine. Il detective, padrino della ragazza, le chiederà infatti di osservare per bene quel corpo perché secondo lui è un omicidio. E fin qui ci può stare, ma quando le chiede di indagare perché lui ha poco personale... sinceramente l'ho trovata un po' azzardata come idea. Un ispettore della polizia che mette in possibile pericolo una civile, diciamo che mi pare un po' assurdo e mi ha fatta storcere il naso. In ogni caso da questo inizia il tutto. Come anche l'apparizione del fantomatico Vito, l'ex di Fortunata, che lei desidera ancora ma che sa di dovergli stare alla larga. Vito infatti è una figura enigmatica, ogni tanto appare, lascia messaggi, la aiuta e poi sparisce, tipo il principe Endymion di Sailor Moon, appare lancia la rosa e via. Anche questo non è che l'abbia ben capito... Ma va bè... 
Diciamo che la storia è carina ma ci sono dei punti che secondo me sono stati forzati e altri poco spiegati, rendendo tutto approssimativo ai miei occhi. Leggendo in giro ho scoperto che c'è un libro precedente ma che non fa parte di una serie, forse in quello ci sono le risposte che avrei tanto voluto, ma mi chiedo se, visto che i libri sono a sé stanti, se non sarebbe stato meglio dare qualche spiegazione in più, ad esempio chiarire velocemente perché chiama suo padre, che fa di nome Emilio, Signor M; oppure da dove viene Vito e perché è sparito... Bastavano due righe davvero.
Comunque è stata una lettura piacevole, che oltretutto mi ha messo a conoscenza di particolari di un lavoro a me prima sconosciuti. Si impara sempre ed è anche questo il bello delle letture.
Lo consiglio? Assolutamente sì. E' stata una lettura carina con poche pretese, che mi ha fatto passare ore piacevoli, sopratutto non dimentichiamoci che fino alla fine non sapremo cosa sia realmente successo e la curiosità ci farà andare avanti!

Recensione di

1 commento:

  1. Ciao, anch'io ho assegnato a questo libro 3,5 stelle su 5. L'ho trovato migliore del primo della serie, ossia Di morte e d'amore

    RispondiElimina

I vostri commenti alimentano il mio blog!
Se quello che ho scritto ti è piaciuto, lascia un segno del tuo passaggio. Te ne sarò grata.

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...