venerdì 17 settembre 2021

Recensione - "Rutka, la bambina segreta" di Joanna Fabicka

Non serve aspettare una ricorrenza per leggere qualcosa su quell'argomento. Il giorno della memoria è lontano, ma mai si deve dimenticare quello che è successo. Ecco perché appena ho letto la trama di Rutka, ho voluto leggerlo subito. Non ci sono molte parole per introdurre questa lettura... vi rimando subito alla recensione di questo libro che mi ha colpita profondamente....
Titolo:
Rutka, la bambina segreta
Autore: Joanna Fabicka
Genere: Narrativa per ragazzi
Pagine: 226
Editore: Rizzoli
Data di uscita: 7 settembre 2021

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Nel cortile di via Rybna 13, a Lódz, Zosia si annoia a morte. Ma quando la bizzarra zia Róia entra nella sua vita, e veloce si installa nel suo cuore, il mondo intorno a lei si trasforma. I muri degli edifici non sembrano più così scrostati, il salice al centro del cortile non è più tanto ricurvo e, tra i rami, fa capolino una treccina rossa sconosciuta. È Rutka, una vicina che Zosia non sapeva di avere. Con lei si accendono magia, follie e avventure surreali, e l'immaginazione spazia senza limiti. Ma, mentre corrono mano nella mano per la città, una musica triste scorre sotto i loro piedi e un racconto muto si svolge sotto il nostro sguardo: i muri, le ombre, le immagini misteriose evocano le storie di dolore degli ebrei durante la Seconda guerra mondiale. C'è il Signore Bianco che ingoia farfalle, e c'è la stazione di Radegast, da dove partono vagoni carichi di persone dirette al Pianeta di Diamante. Un mondo che emerge dai ricordi di chi è sopravvissuto, ma che non riesce a prendere il sopravvento. A prevalere, in questa emozionante storia di amicizia e di scoperta, dove passato e presente danzano insieme, sono il desiderio di vivere e le infinite possibilità di quel tesoro che è l'infanzia. Età di lettura: da 8 anni.
Inizi un libro. Sai più o meno la trama, sai più o meno quali riferimenti troverai... ma non potrai mai immaginare quello che invece ti troverai davanti... una sola parola: bellissimo!
Questa storia è un delirio, tra sogno e realtà... una realtà che si mescola e che in alcuni momenti non capisci se è davvero reale o solo immaginazione, ma mentre ti convinci che è solo un sogno ecco che qualcun'altro vede le stesse cose e a quel punto la confusione regna... e anche dopo aver terminato il libro sono rimasta così senza spiegazione, l'unica è la magia.

Tutto inizia con calma... fino a diventare un crescendo di emozioni, sensazioni e tristezza. Tanta tristezza. Il periodo è quello estivo, le scuole sono chiuse e Zosia sta vivendo delle vacanze noiose, i suoi amici non ci sono, la città è vuota e nel suo quartiere non c'è nessuno con cui giocare.
Ma la cosa più devastante è che anche la mamma sta andando via per lavoro, e Zosia? Lei starà a casa con la zia Roza, che oltretutto nemmeno conosce.
Ma appena la zia mette piede in casa, o meglio le ruote... perché sta su una sedia a rotelle... qualcosa di magico succede. La zia è strana, dice cose strane e a volte fa cose ancora più strane, quasi magiche.
La zia è simpatica e forse per la piccola non saranno giorni noiosi quelli che passeranno insieme.
Zosia è solita rifugiarsi tra i rami piangenti di un grande Salice, che si trova nella piazza, sarà qui che incontrerà Rutka, una bambina che non aveva mai visto fino a quel momento.
Ma la cosa davvero buffa è che il Salice non è più vecchio, ma ora è diventato un piccolo alberello... 
Rutka ha i capelli rossi, raccolti in una lunga treccia e ha la sua stessa età. Con lei vivrà le vacanze più pazzesche di sempre. Girerà per le strade, conoscerà posti nuovi e incontrerà nuove persone.
La bambina abita nella palazzina vicino il suo cortile, proprio in quella pericolante che aspetta di essere buttata giù e in cui la mamma le ha sempre raccomandato di non entrare.
Ma quando rincorre Rutka e varca l'ingresso, si rende conto che invece il palazzo è integro e all'interno ci abitano anche tante persone.

In tutto il libro permane un filo conduttore di tristezza e nostalgia... Una bambina sola che vorrebbe andare via da un posto vuoto. Una zia con un passato che ricorda con malinconia.
Fino alla fine del libro sono stata sospesa tra sogno e realtà, l'unica cosa certa era che con Rutka il mondo in cui Zosia entrava era nel passato. Siamo in una cittadina polacca e Rutka è una bambina che deve rimanere nascosta. 
Il riferimento al periodo nazista si chiarisce pian piano... è un aumento di emozioni, ma sempre offuscate da questa realtà non realtà. Fino alla fine non capiremo mai cosa effettivamente sta succedendo ma lo intuiremo.
Zosia è una bambina che ovviamente non sa nulla del periodo in questione e quando la sua nuova amica le spiega che i suoi genitori sono spariti senza nemmeno portarsi la valigia... o che i bambini devono rimanere nascosti, siamo noi lettori a capire e credetemi a me è venuto un groppo in gola, perché la tristezza che traspare da queste pagine gioiose è straziante.
Le bambine si divertono, corrono, ridono, mangiano... giocano.... ma nel frattempo è in corso la tragedia. Rutka non dirà mai veramente le cose come stanno, probabilmente perché in effetti non le ha mai capite nemmeno lei. 
Questo libro è uno sguardo ad un periodo storico tragico con gli occhi di un bambino, che subisce un cambiamento della propria vita senza afferrarne per davvero il senso e si da delle spiegazioni fantasiose per giustificare quello che subisce. Gli adulti salgono su treni senza finestre per recarsi nel pianeta dei diamanti; la valigia dei genitori è ancora là, quindi è ovvio che torneranno a prenderla, l'uomo bianco passeggia e porta via i bambino per farli volare sulla sua schiena... L'emozione è forte, le sensazioni provate durante la lettura sono vere e incredibili, per non parlare poi delle bellissime illustrazioni a cura di Mariusz Andryszczyr. Una storia bellissima, profonda e meravigliosa. 

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