giovedì 22 luglio 2021

Recensione "La ragazza delle perle" di Lucinda Riley

Ciao ragazzi... continua la mia assidua collaboratrice Maria a leggere la saga della Riley, che purtroppo ci ha lasciati qualche settimana fa per un male a cui lottava da tempo. Tristezza infinita... anche perché l'ultimo libro l'ottavo della saga che aveva abbozzato a quanto pare sarà  terminato dal figlio, molto commovente :( Oggi Maria ci parlerà del quarto della serie.
Titolo:
La ragazza delle perle
Autore: Lucinda Riley
Serie: Le sette sorelle #4
Genere: Narrativa
Pagine: 672
Editore: Giunti
Data di uscita: 2 gennaio 2018

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Da quando Star ha trovato la sua vera famiglia e un nuovo amore, CeCe si sente sola, vulnerabile e inadeguata. Ha ormai perso tutto: il rapporto speciale che aveva con la sorella, e anche l’ispirazione per i suoi quadri. In fuga da una vita in cui non si riconosce più, si ritrova in volo per l’Australia, sulle tracce che il padre le ha lasciato prima di morire: una foto in bianco e nero e il nome di una donna sconosciuta. Ma quello che doveva essere lo scalo di una notte a Bangkok si trasforma nella prima tappa di un viaggio eccitante e avventuroso. Sulle meravigliose spiagge di Krabi, CeCe incontra Ace, un giovane affascinante, solitario e alquanto misterioso. Tra un bagno nelle acque cristalline e una cena romantica, Ace l’aiuta a scoprire la storia della sua antenata Kitty McBride, donna forte e coraggiosa, emigrata in Australia agli inizi del Novecento: sulla scia fatale di una rarissima perla rosata, Kitty si ritrova divisa tra l’amore di due fratelli rivali, e al centro delle trame di una famiglia che possiede un vero e proprio impero... Quando infine CeCe arriva nel caldo feroce del deserto australiano, la sua creatività si risveglia all’improvviso: forse questo continente immenso e selvaggio è davvero casa.

La serie "Le sette sorelle"

04 - La ragazza delle perle
05 - La ragazza della Luna
06 - La ragazza del sole
07 - La sorella perduta
08 - Atlas. The story of Pa Salt (in scrittura)

Eccomi nuovamente qui a parlarvi delle vicende delle affascinanti sorelle d’Aplièse, del loro misterioso padre e della ricerca delle loro origini altrettanto misteriose.
Oggi in particolare vi parlo del quarto capitolo della saga de Le sette Sorelle, capitolo dedicato a CeCe.

Come abbiamo visto nel precedente libro, La ragazza nell’ombra, CeCe ha vissuto tutta la sua giovane vita in simbiosi con la sorella Star. Quest’ultima, dolce e remissiva, ha finalmente dato voce al suo essere, ha affrontato un percorso per la prima volta distante dall’adorata sorella e ha intrapreso una nuova vita e una nuova strada, dalla quale CeCe si trova in qualche modo esclusa. La delusione e la solitudine, unite alla mancanza di ispirazione per la sua amata pittura, la portano allora a muovere i primi passi alla ricerca delle sue origini, con in mano una foto in bianco e nero e un biglietto per l’Australia. Proprio in questo territorio caldo e sconfinato, si svolgeranno le vicende della nostra eroina, che si troverà per la prima volta a conoscere la cultura aborigena, le profonde differenze razziali e culturali che hanno caratterizzato la nascita di questa giovane nazione e che in qualche modo coesistono in lei stessa.
Con i viaggi temporali a cui ci ha abituati la Riley, faremo un tuffo nell’Australia dei primi anni del Novecento e conosceremo Kitty, l’ennesima antenata di una delle sette sorelle, con una storia avventurosa da scoprire, un caratterino niente male, una grande forza d’animo e, un po’ come le altre protagoniste dei precedenti capitoli, sfortunata in amore.
E in questo viaggio impareremo ad apprezzare CeCe, rivaluteremo senza dubbio l’idea che ci siamo fatti di lei in precedenza e la vedremo per quella che è, come imparerà a fare lei stessa e come le  consiglia di fare l’amato Pa’ Salt… “Per grazia di Dio, sono quello che sono”, sarà questo il mantra di CeCe nella ricerca del suo passato e di se stessa e alla fine riuscirà davvero ad amarsi per quella che è, a riscoprire un profondo contatto con una terra che aveva sempre rifiutato di visitare ma che adesso per lei significa casa, famiglia e che le darà nuova ispirazione per la sua arte e per iniziare una nuova vita.

Questo quarto capitolo mi ha stregato e incantato come i precedenti, anche se forse è quello che mi è piaciuto un po’ meno…ho avuto un attimo di confusione nel calarmi negli intricati misteri della cultura aborigena. Tutti i segni e i riferimenti alla mitologia greca, a cui si ispira la saga stessa, riallacciati ai simboli mistici aborigeni ogni tanto mi hanno mandato in confusione, ma lo stile unico e magico della nostra cara Lucinda mi ha tenuta incatenata fino all’ultima ennesima pagina di questo ennesimo capolavoro a cinque stelle.

E permettetemi di dedicare un ultimo commosso saluto proprio a lei, a chi ha intessuto magistralmente le fila di queste storie che intrappola noi lettori in un mondo magico e unico. Lucinda Riley ci ha lasciati da pochissimo, proprio mentre ero intenta a leggere questo quarto capitolo e questa notizia ha addolorato me come migliaia e migliaia di suoi appassionati fans che da tempo ne apprezzano lo stile e le capacità narrative. Per il mondo della letteratura è una grande perdita, ma lei, con le sue parole, resterà immortale… immortale come quelle sette stelle che ogni notte sono lì, nel cielo, immutate da milioni e milioni di anni e che stanno lì proprio a ricordarci quanto effimero sia il nostro tempo.

Mi piace pensarti lassù, fra le tue ragazze…Maia. Alcyone. Asterope. Celaeno. Taygete. Electra. Merope….. Lucinda…. stella luminosa fra le stelle più belle. Buon viaggio.


Recensione di

1 commento:

  1. Molto interessante, a casa sto per finire (prima o poi) il primo volume; grazie per la recensione

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