sabato 28 settembre 2019

Recensione "Danzando sull'orlo dell’abisso" di Grègoire Delacourt

Finalmente è giunto il sabato, non so cosa fare prima... leggo? Guardo la TV? Faccio una torta? Oppure potrei giocare un po' al PC... oddio... come sempre tante cose da fare e non so con quale passare il tempo, andrà a finire come sempre che poi non concludo nulla.... va bè! Oggi vi propongo la recensione di Mariagrazia di un libro appena uscito della DeA Planeta. Una storia di tradimenti, di forza interiore, ma anche di debolezza... 
Titolo: Danzando sull'orlo dell'abisso
Autrice: Gregoire Delacourt
Genere: Contempory Romance
Pagine: 235
Editore: DeA Planeta
Data di uscita: 3 Settembre 2019

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Emma, quarant'anni, felicemente sposata, tre figli, incontra lo sguardo di uno sconosciuto nella brasserie della cittadina in cui vive. E in un istante, capisce. Capisce che per quell'uomo è disposta a rischiare ogni cosa. Il matrimonio. La sicurezza. La serenità di coloro che ama più di se stessa. Quando lui dimostra di ricambiarla, Emma chiude gli occhi, spalanca il cuore e fa il grande salto. "Danzando sull'orlo dell'abisso" è il racconto di quel salto. Di cosa accade quando l'amore, la consuetudine, le fondamenta stesse di un'esistenza, vacillano sull'orlo di un abisso che tutto promette e tutto minaccia di inghiottire. Con precisione chirurgica e straordinaria sensibilità poetica, Grégoire Delacourt mette in scena la vertigine del desiderio, le conseguenze della libertà e l'intensità del momento in cui capisci che "il presente è l'unica eternità possibile."

Danzando sull'orlo di un abisso è un romanzo non facile da capire, perché scava dentro l’anima della sua protagonista, Emma. C’è tanto dolore in lei, è una donna allo sbando, con i suoi uomini e anche con la sua vita. Due grandi amori, due amori dolorosi. Ho cercato di capire come Emma abbia potuto abbandonare tutto, marito e figli in età adolescenziale; per prendere una decisione così drastica ci vuole coraggio e lei l’ha avuto.
Emma ha quarant'anni e tre figli. Manon, Luis e Lèa. Un negozio da gestire, una madre con la quale non è mai andata d’accordo e la malattia grave del marito Olivier, scongiurata tre anni prima. Emma incontra Alexandre nella Brasserie Andrè, di un piccolo paesino vicino a Lille, tutti i giorni durante il pranzo... ci sono solo sguardi e si innamorano con  quegli  sguardi. 
Il matrimonio di Alexandre è agli sgoccioli e guardare Emma, i suoi occhi, la sua camminata lo fanno innamorare.
“Le mie orecchie sono piene di vento, la mia felicità è quel soffio ardente che fa volteggiare il mio corpo, che si insinua dentro di me  e fa cantare i mie luoghi ancora da scoprire…Ma sono anche cieca….”
Non ci sono baci struggenti, abbracci, sembrano due ragazzini al primo amore e con poche parole decidono di lasciare le relative famiglie per l’incerto, per una nuova vita insieme. Emma fa di tutto per spiegare al lettore del perché della sua scelta, è una donna insoddisfatta, e il rapporto con il marito Olivier non la fa sentire più donna. 
E’ sufficiente per abbandonare tutto, marito e figli?  Infatti rompe il rapporto con i figli quando spiega con dolore  le sue scelte ed è un colloquio molto sofferto ma Emma ha dalla sua una grande forza, ha l’amore di Alexandre. La sua decisione è irremovibile e solo Sophie, la migliore amica di Emma, si intromette per farla desistere invitandola per un lungo viaggio e farle dimenticare i suoi propositi. Ma...
“Avevo errato per lunghi mesi alla mia tentazione, ero sopravvissuta alla sua assenza, e mi ero smarrita in quel vuoto”
Un un mondo nuovo, qualche lavoretto per vivere e le sue notti le passa andando lungo la spiaggia con i piedi nell'acqua anche con le temperature più fredde, per cercare, per trovare quello che ha perso. Le mancano troppe cose del passato e ritorna alla Brasserie Andrè, per vedere la panca dove c’era lui, le sembra di vederlo... no non è lui non può essere perché lui sarà sempre dentro lei. Sono abissi incolmabili per Emma, è sull'orlo del precipizio ma viene richiamata dal marito Olivier, ha bisogno di lei.
Scritto in prima persona è un romanzo toccante, non nascondo che mi è capitato di suggerire qualcosa a Emma sul suo comportamento...”davanti a te c’è il buio, non vedrai luce, non avrai speranza...” e alla fine ti aspetti una conclusione quasi scontata, invece no, viene ribaltato tutto e quando sei alle ultime pagine, incredula, dici: non ci posso credere!!!
La storia sviscera tanti sentimenti, a volte difficili da interpretare: c’è tanto amore, c’è amicizia, è un romanzo semplice e complesso. Non è stato facile condividere tutto con Emma, pur cercando di comprenderla. E’ una donna alla ricerca dell’amore completo in tutte le sue sfumature e con tanti enigmi, sono oscurità che ognuno di noi porta con sé e dare una soluzione, non sempre è facile. Una scrittura non sempre agevole da interpretare con dialoghi da decifrare che mettono sotto sopra  il nostro cuore con tante domande. Non amo molto la letteratura francese e inizialmente pensavo più ad un romanzo con una bella storia romantica ma, proseguendo, entravo sempre più in ciò che si è sviluppato con la trama descritta.


Recensione di

7 commenti:

  1. Avevo letto il primo dell'autore, senza nessun entusiasmo.
    Non so se avrò voglia di ritentare.

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    1. Io non lo conosco, anche se dicono tutti un gran bene..grazie cmq

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  2. Good review 😊 thanks for your sharing 😊

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  3. Il libro mi incuriosisce molto credo che lo leggerò. Ottima recensione

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  4. Sembra un por pesante, grazie per la recensione

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  5. non credo sia il mio genere, ma ho apprezzato le tue parole (oltre che la cover)

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