lunedì 13 gennaio 2025

Recensione - "Dosolina. L’Angelo dei bambini" di Mara Di Noia

Titolo:
Dosolina. L’Angelo dei bambini
Autore: Mara Di Noia
Genere: Narrativa
Pagine: 200
Editore: Edizioni Spartaco
Data di uscita: 8 marzo 2024

AMAZON

Milano, prima che le luci dell’alba rischiarino un nuovo giorno, ovattata nella nebbia soffice e densa, regala suggestioni inaspettate. Nel quartiere dei Navigli, generazioni di residenti si tramandano una leggenda: certe notti, per le strade deserte, un dolce e persistente profumo di violette penetra la coltre biancastra e s’intravede l’ombra di una donna sfrecciare in sella a una bicicletta. È Dosolina, meglio conosciuta come l’Angelo dei poupon, l’Angelo dei bambini. Questa è la sua storia. Nel 1943 la città è sotto l’assedio dei bombardamenti. Guglielmo salva Dosolina dall’aggressione di un soldato tedesco. Da quel momento la giovane donna, iniziata alla prostituzione dal fidanzato, darà una svolta decisiva alla sua esistenza. Dalla campagna di Milano, correrà in bicicletta in una staffetta della salvezza per trasportare oltre confine neonati ebrei, rifondando, a ogni colpo di pedale, il senso della propria vita. A questa vicenda, ricostruita dalla penna suadente, lirica di Mara Di Noia, s’intreccia la storia contemporanea di Alain, medico stabilitosi in Svizzera. Dal vissuto dell’uomo emergerà una verità nascosta, portata alla pienezza del senso grazie alla figura di Dosolina. Un romanzo che mette in dialogo passato e presente, la memoria del prima capace di ricomporre il significato del poi.

Mi capita di far parte di un gruppo di lettrici fortissime che, appoggiandosi alla pagina Facebook I Libri Portano Lontano, organizzano presentazioni online invitando gli autori che si rendono disponibili. Ho conosciuto così questo libro e sono rimasta affascinata dalla storia di Dosolina tanto che, mentre leggevo i brani che mi erano stati assegnati, e ascoltavo le dissertazioni dell’autrice, già facevo ricerche su in rete per saperne di più. Il libro era stato proposto da un’altra lettrice e non lo avevo ancora letto ma ho provveduto immediatamente ed eccomi qui. È un romanzo nel quale si intrecciano due storie, una ambientata nel 1943 a Milano che racconta appunto di Dosolina, e una ambientata ai giorni nostri in Svizzera. I capitoli alternano le due storie che, incredibilmente, si avvicinano sempre di più fino a diventare una storia unica. Il momento in cui questo avviene per me è stato il top dell’emozione. Mi è piaciuto tanto che ci fossero personaggi estremamente concreti che lottavano ogni giorno per mettere assieme il pranzo con la cena, oppure con i problemi di salute che arrivano a colpire come un fulmine a ciel sereno, con altri che invece di concreto avevano ben poco ma sembravano in comunione con la natura e al corrente di tutti i fatti della vita, presenti e passati. Per non parlare poi del cameo di cui è protagonista la poeta con il rossetto rosso che scrive i suoi versi sui tovaglioli al bar. Mi sono quasi commossa per il modo perfetto in cui questo personaggio meraviglioso è stato dipinto e inserito nel racconto, quasi come se tutto il romanzo fosse stato scritto proprio per poter accoglierlo.

La storia di Dosolina trasuda dolore. È una ragazza che arriva a Milano all'età di soli diciotto anni. Ma ne ha passate tante. Si è innamorata dell’amore e, come purtroppo capita, non è stata ricambiata per nulla, anzi. Ma non si può dire che non abbia avuto chi le ha voluto bene. Ci sono state persone che hanno saputo vedere la sua anima e volerle bene senza chiedere nulla di quel che era stata costretta a fare. E lei ha saputo ricambiare e trovare il modo di trasformare tutto il male che le era stato fatto in azioni d’amore verso i più piccoli. Ed eccola diventata L’Angelo dei poupon.

Se vi capiterà di essere sui Navigli in una notte di nebbia e di vedervi sfrecciare a fianco una ragazza in bicicletta dalla lunga coda di capelli biondi, non spaventatevi e non urlatele dietro. Annusate il buon profumo di violette che la avvolge e mandatele un bacio per tutto il bene che ha fatto.

Per quanto riguarda invece l’altra storia conosceremo un dentista in un particolare momento della sua vita, che gli sta ponendo di fronte alcune difficoltà. Conosceremo i suoi figli che proveranno a essergli vicini ognuno a suo modo fino a scoprire qualcosa che non avrebbero mai sospettato. Il finale è apertissimo a ogni interpretazione. Subito ci ero rimasta un po’ così ma poi ho concluso che, tutto sommato, era il finale giusto per portarci, dopo aver semplicemente letto le due storie, a esercitare un pochino il nostro pensiero.

Assegno cinque belle stelle a questo libro perché è ben scritto e le due storie si avvolgono e si scambiano in maniera direi perfetta. La brevità dei capitoli ne facilita molto la lettura, tanto che non si smetterebbe mai. L’ho letto nei giorni di festa che hanno seguito il Natale e mi è piaciuto davvero tanto, quindi lo consiglio di vero cuore.

Buona lettura.


Recensione di

Nessun commento:

Posta un commento

I vostri commenti alimentano il mio blog!
Se quello che ho scritto ti è piaciuto, lascia un segno del tuo passaggio. Te ne sarò grata.