Genere: Narrativa
Pagine: 288
Editore: Garzanti
Data di uscita: 22 ottobre 2024
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Un vino che ha riposato sul fondale sabbioso del mare, cullato dalle onde. Adeline non aveva mai sentito parlare di nulla del genere. Eppure, da quando lo ha assaggiato, è cambiato qualcosa in lei. Forse perché a donarglielo è stata Miranda, l'anziana donna che un giorno, all'improvviso, si è presentata agli archivi del comune di Nizza, dove Adeline lavora, per avere informazioni su un figlio che credeva morto alla nascita. Miranda è certa di averlo visto, ormai adulto, ma non ha fatto in tempo a fermarlo. Adeline sa che non deve assecondare le sue richieste, che il passato è passato e va lasciato dov'è. Se lo ripete ogni giorno per non pensare ai genitori che l'hanno abbandonata neonata senza mai cercarla. Ora è una donna realizzata, non deve voltarsi indietro. Ma l'emozione e la disperazione che ha letto negli occhi di Miranda hanno smosso qualcosa dentro di lei. Deve aiutarla a trovare suo figlio. Da sempre affascinata dalla genealogia, Adeline è capace di frugare tra vecchi documenti e carte dimenticate per scovare un indizio; una ricerca in cui vorrebbe accanto a sé Damien, l'assistente sociale che le ha insegnato a guardare avanti e a medicare le proprie ferite. Ma lui ha paura che indagare le origini di una famiglia possa farle troppo male. Adeline ne è consapevole, ma qualcosa di speciale la lega a Miranda. Quello che non sa è che le famiglie nascondono sempre dei segreti che non per forza vanno svelati. Alcuni possono mettere tutto in discussione. Nessuno come Cristina Caboni sa entrare nel cuore delle protagoniste facendoci vivere i loro sogni, le paure, le insicurezze e le gioie. Ora è il turno di Adeline che, senza avere un passato, aiuta un'altra donna a scoprire il suo. Il mondo affascinante del vino e della coltivazione della vite fa da sfondo a una storia che parla di tutti noi, perché tutti siamo un intreccio di relazioni, legami familiari e affettivi.
Pagine: 288
Editore: Garzanti
Data di uscita: 22 ottobre 2024
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Un vino che ha riposato sul fondale sabbioso del mare, cullato dalle onde. Adeline non aveva mai sentito parlare di nulla del genere. Eppure, da quando lo ha assaggiato, è cambiato qualcosa in lei. Forse perché a donarglielo è stata Miranda, l'anziana donna che un giorno, all'improvviso, si è presentata agli archivi del comune di Nizza, dove Adeline lavora, per avere informazioni su un figlio che credeva morto alla nascita. Miranda è certa di averlo visto, ormai adulto, ma non ha fatto in tempo a fermarlo. Adeline sa che non deve assecondare le sue richieste, che il passato è passato e va lasciato dov'è. Se lo ripete ogni giorno per non pensare ai genitori che l'hanno abbandonata neonata senza mai cercarla. Ora è una donna realizzata, non deve voltarsi indietro. Ma l'emozione e la disperazione che ha letto negli occhi di Miranda hanno smosso qualcosa dentro di lei. Deve aiutarla a trovare suo figlio. Da sempre affascinata dalla genealogia, Adeline è capace di frugare tra vecchi documenti e carte dimenticate per scovare un indizio; una ricerca in cui vorrebbe accanto a sé Damien, l'assistente sociale che le ha insegnato a guardare avanti e a medicare le proprie ferite. Ma lui ha paura che indagare le origini di una famiglia possa farle troppo male. Adeline ne è consapevole, ma qualcosa di speciale la lega a Miranda. Quello che non sa è che le famiglie nascondono sempre dei segreti che non per forza vanno svelati. Alcuni possono mettere tutto in discussione. Nessuno come Cristina Caboni sa entrare nel cuore delle protagoniste facendoci vivere i loro sogni, le paure, le insicurezze e le gioie. Ora è il turno di Adeline che, senza avere un passato, aiuta un'altra donna a scoprire il suo. Il mondo affascinante del vino e della coltivazione della vite fa da sfondo a una storia che parla di tutti noi, perché tutti siamo un intreccio di relazioni, legami familiari e affettivi.
Non voglio essere la solita che ripete sempre le stesse cose ma ogni volta Cristina Caboni, per quanto mi riguarda, fa centro. Ogni volta che leggo un suo libro io entro con tutta la mia essenza tra le pagine.
Le sue sono parole vellutate che scorrono tra i miei occhi e toccano il cuore.
La ragazza senza radici è una storia profonda e commovente in cui una giovane donna, che non ha mai saputo il nome della madre, dedica la sua vita ad aiutare gli altri a ritrovare il loro passato.
Adeline Weber, la nuova protagonista di Cristina Caboni, è uno di quei personaggi che conquistano. La sua vita si intreccerà con quella di Miranda, una donna che non ha mai dubitato che il figlio, scomparso alla nascita, sia ancora vivo. Due donne forti, con un passato che le ha segnate. Due donne che si incontreranno durante il loro cammino e che daranno il via a una serie di eventi e scoperte sensazionali.
Tutta la narrazione è piena di emozioni, anche forti, mi sono commossa, ho sorriso, ho sperato e mi sono meravigliata. È stato un percorso magico, una ricerca di dati e informazioni che mi hanno tenuta incollata alle pagine.
Non mi stancherò mai di apprezzare questa autrice che con ogni libro mi regala momenti intensi. Le sue parole penetrano così tanto nella pelle che i suoi personaggi diventano persone care da cui non vorrei mai separarmi.
Un viaggio tra Nizza e la bella liguria, tra documenti storici, vigneti e il profumo del mare.
Come sempre la Caboni regala delle storie autentiche ed io non posso che continuare a consigliarvela. ❤️
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