Autore: Gianni Ferrante
Genere: Fantasy
Pagine: 256
Editore: Scripta Edizioni
Data di uscita: 10 maggio 2024
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È arrivato il secondo romanzo fantasy di formazione di Gianni
Ferrante che avevo conosciuto come narratore della storia del paese che gli ha
dato i natali, Villa Bartolomea. Devo dire che, come nel precedente dal titolo “Il
terzo sigillo”, ancora una volta sono rimasta piacevolmente sorpresa dalla
narrazione scorrevole e pulita di una storia che ripropone l’annosa lotta tra
il bene e il male propria della vita di ognuno di noi.
Ferrante ne scrive con estrema naturalezza riportandomi alla
mente il diavoletto e l’angioletto che nei cartoni della mia infanzia si
litigavano le azioni di Paperino stando sulle sue spalle.
Ma qui non si parla di personaggi dei cartoni ma di bambini,
ragazzi e adulti attorno ai quali si muovono le Ombre e gli Angeli. Questi
esseri possono assumere anche le sembianze di esseri umani e riconoscerli
diviene allora davvero difficile. A parte che per il loro sguardo. La protagonista
di questo libro, Mathilda, è bravissima a capire chi si trova davanti guardandone
gli occhi. Fin da bambina lei ha capito, un po’ sentendo di nascosto i discorsi
di mamma e papà, un po’ per la sua estrema sensibilità, e aiutata anche dai
suoi amici, invisibili ai più, che non siamo soli a percorrere le strade della
vita. Ha accettato queste presenze senza eccessive paure consapevole che alcune
erano buone e l’avrebbero aiutata.
Ho amato questa ragazzina amante della matematica e dello
studio in generale che non disdegnava, però, di gettarsi a capofitto nelle
avventure con gli amici. La sua capacità di mantenere la lucidità e di cercare
una soluzione ai problemi della vita, proprio come la mamma le ha insegnato a
fare con i problemi matematici.
Mi è piaciuto il modo di raccontare i fatti da punti di vista
di diversi protagonisti così da far capire per bene al lettore cosa provava
ogni personaggio dinnanzi ai medesimi fatti.
Anche in questo libro c’è un riferimento al bullismo che,
troppo spesso, riguarda molti studenti delle scuole di ogni ordine e grado e
l’autore riesce a farci sentire molto bene il disagio vissuto da chi ne è
vittima.
Come nell’episodio precedente anche in questo il ritmo della
storia e gli avvenimenti più importanti sono scanditi dalla voce del dj di
Radio Lake e accompagnati da riferimenti a grandi successi musicali che, a mio
avviso, danno un tocco di piacevolezza in più alla lettura permettendo alla
nostra fantasia di farci sentire sia la voce del dj che le musiche citate.
Avrei preferito un carattere leggermente più grande perché
con l’età la mia presbiopia sta peggiorando, ma non posso certo farne una colpa
all’autore o alla casa editrice. Ho notato alcuni piccoli refusi che non hanno
creato disagi alla lettura ed avrei scambiato qualche parolina forte, che però
riconosco far parte del linguaggio comune, con un po’ di virgole che ben
posizionate non avrebbero reso necessaria una seconda lettura in alcuni punti.
Ma niente di trascendentale e poi, mi dicono che anche io ne uso meno di quelle
che necessiterebbero quindi non posso certo puntare il dito. Ho divorato anche
questo libro come il precedente perché la lotta tra il bene e il male è un tema
che mi affascina molto così come il sentire delle presenze, buone o cattive che
siano, attorno a noi ha rappresentato da sempre una realtà per me. Lo confesso
a costo di farvi dubitare della mia sanità mentale ma, è così. E tanto per
essere sincera del tutto, qualche dubbio in merito ce l’ho pure io.
Non posso che consigliare la lettura di questo libro da
affrontare con lo spirito di un bambino che sta scoprendo il mondo e non si è
ancora creato degli schemi mentali fissi. Sarebbe bello essere tutti un po’
Mathilda, pronti ad accogliere gli altri, visibili o invisibili che siano,
senza preoccuparsi di cosa le persone possono pensare di lei. E pure coraggiosa
e razionale anche quando sembra che nulla di quanto ci sta succedendo attorno
risponda ai canoni della razionalità. Concludo con un plauso alla copertina
tutta in bianco e nero dove Mathilde appare di spalle in un campo di grano
sovrastato da un cielo nero nero, indossando una
maglietta rossa, unico punto di colore. Il motivo lo capirete leggendo.
Assegno quattro belle stelle e vi auguro buona lettura.
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