Ciao a tutti! Siamo ufficialmente in estate, come se non lo fosse da quasi un mese... L'estate non è proprio la stagione che preferisco, soffro troppo il caldo, e poi tolta la spensieratezza delle vacanze scolastiche e delle gite con gli amici... da adulti l'estate si riduce solo al caldo appiccicoso, a vestiti che coprono troppo e al fastidio generale.... e dopo questa mia negatività hahahahah vi mostro la recensione di Monica di un libro o racconto lungo di Ernesto Masina.... certo la cover non ispira, potevano sforzarsi un po' di più... no?!
Titolo: L'abbraccio
Autore: Ernesto Masina
Genere: Narrativa
Pagine: 120
Editore: Robin Edizioni
Data di uscita: 29 marzo 2022
AMAZON
L’abbraccio prolunga e sostanzia l’epilogo di una storia d’amore, attraverso un racconto a due voci in cui i protagonisti – in maniera parallela e quasi speculare – aprono diverse finestre sulla propria intimità, assecondando le direzioni di pensieri, ricordi e suggestioni. È così che la trama, nel succedersi degli eventi, getta luce su dinamiche di coppia – e ancor prima familiari e socio-culturali – improntate su un maschilismo anacronistico che rivela, pagina dopo pagina, tutta la propria inadeguatezza. In tale contesto, Masina riesce a dar voce alle istanze del personaggio femminile in maniera non solo realistica, ma anche profondamente empatica. Il risultato è un quadro di vita che racchiude molteplici sfumature, in cui Lui e Lei – le voci narranti senza volto e nome – diventano progressivamente parte del sentire autentico di ciascun lettore.
Autore: Ernesto Masina
Genere: Narrativa
Pagine: 120
Editore: Robin Edizioni
Data di uscita: 29 marzo 2022
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L’abbraccio prolunga e sostanzia l’epilogo di una storia d’amore, attraverso un racconto a due voci in cui i protagonisti – in maniera parallela e quasi speculare – aprono diverse finestre sulla propria intimità, assecondando le direzioni di pensieri, ricordi e suggestioni. È così che la trama, nel succedersi degli eventi, getta luce su dinamiche di coppia – e ancor prima familiari e socio-culturali – improntate su un maschilismo anacronistico che rivela, pagina dopo pagina, tutta la propria inadeguatezza. In tale contesto, Masina riesce a dar voce alle istanze del personaggio femminile in maniera non solo realistica, ma anche profondamente empatica. Il risultato è un quadro di vita che racchiude molteplici sfumature, in cui Lui e Lei – le voci narranti senza volto e nome – diventano progressivamente parte del sentire autentico di ciascun lettore.
Un racconto lungo più che un romanzo che affronta il tema coppia. Una coppia che sta scoppiando per qualcosa che sembra aver fatto lei. Un lui che si rifugia in un appartamentino con un letto che gli sembra enorme per dormirci da solo. Si lecca le ferite che ritiene gli siano state inferte da una lei ingrata. Sarà davvero questa la storia?
Come al solito non lo saprete da me. Ho letto questa pubblicazione in un paio d’ore e non so cosa mi ha lasciato.
Mi piace l’idea delle due voci narranti che si alternano mostrando due punti di vista così diversi che a un certo punto viene da chiedersi come abbiano fatto a convivere per due anni questi due. Entrambi si interrogano su quale sia il sentimento che provano per l’altro e a me sorge ancora spontanea la stessa domanda.
Sicuramente reagiscono in modo molto razionale alla rottura della loro relazione, temporanea o definitiva che sia. Ognuno continua la sua vita e si impegna nel lavoro aspettando di vedere come andrà a finire la cosa. Nessuno dei due pensa a un confronto civile, nel quale entrambi possano dire la propria versione su quanto è, o non è, accaduto.
Ognuno si fa la sua storia e, ripescando nei ricordi condivisi, trova conferme o si pone interrogativi. Mi è piaciuto in particolare ciò che entrambi ricordano su quella che è stata la prima volta che hanno fatto l’amore, o forse dovrei scrivere sesso. Sì, forse sarebbe più opportuno per entrambi definirlo così, da una parte per inesperienza e dall’altra per supponenza. Col senno di poi il ricordo che ne ha lei fa davvero stringere il cuore, almeno a me ha fatto provare tanta pena per questa ragazza. Lui, invece, è ancorato alla sua rabbia, ai suoi sospetti e riesce a gettare fango anche su quel momento.
Ecco per lui ho provato rabbia. Credo che il sesso oggi abbia davvero poca importanza. Si fa per fare. Procedendo nella lettura viene anche descritto da entrambi come vivevano il sesso nella loro coppia e ancora una volta i due punti di vista non potrebbero essere più lontani.
Anche la fine del racconto prevede la narrazione di un rapporto sessuale nel quale lui si sente “violentato”. E qui mi sono davvero irritata per la facilità con cui è stato usato questo verbo. Ho immaginato gli epiteti che si sarebbe sentita rivolgere una donna che si fosse trovata nella sua situazione. E leggere che lui si sentiva violentato mi ha proprio infastidita.
Dall’altro lato c’è stata invece la scoperta che fare all’amore è diverso dal fare sesso. Tutti i pregiudizi e gli stereotipi sul maschilismo, sul ruolo maschile e femminile nella coppia, sull’accettare questi ruoli o pretendere da se stessi un comportamento maturo, civile e, soprattutto, basato sul rispetto reciproco, hanno trovato spazio. Sono certa che l’essere educati in un certo modo porti ad avere determinati atteggiamenti nei confronti dell’altro, ma ritengo che una persona adulta possa e debba sapersi rivedere in un’ottica di attenzione alla sensibilità altrui. Se non lo fa, se ne deve assumere la responsabilità senza incolpare chi lo ha educato. Anche perché nel momento in cui affermi che la colpa di certi tuoi comportamenti è dei tuoi genitori, che così ti hanno insegnato, contemporaneamente riconosci che il tuo comportamento era sbagliato. E se riconosci che quel comportamento è sbagliato, sai che non dovresti agirlo. Lo stesso ragionamento vale per entrambi ovviamente.
Leggere di lei che ha accettato di fare cose che non condivideva solo per non deludere, lui mi ha causato lo stesso fastidio. E con gioia ho poi scoperto che ad un certo punto lei aveva dimostrato rispetto per se stessa dicendo basta. E lui aveva mostrato tutta la sua immaturità tenendo il broncio per giorni.
Che dire comunque di questo testo? Non lo so. A volte avevo l’impressione che fosse stato scritto a due mani. La parte che raccontava il punto di vista maschile mi sembrava troppo ricca di dettagli inutili rispetto alla versione femminile. Mi è venuto da pensare che questo potrebbe essere un punto a favore dell’autore.
Spesso ho avuto l’impressione di leggere qualcosa di molto ovvio, però direi che un segnale su come non impostare una relazione lo può dare anche questo lungo racconto.
Storia scritta con un buon rispetto della grammatica anche se non posso dire che lo stile della scrittura mi abbia entusiasmata. Per questo assegno 3 stelle. Una sufficienza piena senza infamia e senza lode.
Buona lettura
Thanks for your sharing...
RispondiEliminaNon credo faccia per me; grazie comunque per la recensione
RispondiEliminaFigurati. Grazie a te
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