Recensione - "Il detective fantasma" di Vanessa S. Riley

Buon giovedì! Il fine settimana si avvicina e anche Halloween è alle porte. Adoro questo periodo, vorrei essere in america per travestirmi da strega e dare ai bambini i dolcetti alla porta! Per rimanere in tema ecco che vi presento la prima storia di fantasmi che ho letto. E' un mistery paranormal... carino ma avrei voluto più adrenalina. 

Titolo: Il detective fantasma
Autore: Vanessa S. Riley
Genere: Paranormal Mistery
Pagine: 320
Editore: Fanucci Editore
Data di uscita: 16 settembre 2021

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Jack Wyte è morto. La sua morte è stata una strana faccenda, il genere di faccenda che quando ti chiedono «Come sei morto?» ti dà il diritto di rispondere: «È una lunga storia». Si lascia alle spalle una carriera nella Squadra Omicidi che gli ha fatto male alla salute, una vita solitaria, una ex-moglie con cui non parlava da anni, una figlia ormai adulta e l’amore di Dare, l’unico essere al mondo che può vedere i fantasmi ma non vuole più vedere lui. E se pensava che tirare le cuoia, nella sua sgradevolezza, risolvesse tutti i problemi, si sbagliava di grosso. Morire, in realtà, è stato solo l’inizio. A Londra ci sono stati dei decessi diciamo poco ortodossi. E pure a Los Angeles. Sua figlia, in uno scavo archeologico in Guatemala, ha incontrato un tizio che le legge nel pensiero. Due personaggi non proprio umani sono stati incaricati da un concilio di non-morti di insabbiare tutto l’insabbiabile, con le buone o con le cattive. La detective Jamaica Kingstone della Metropolitan Police possiede la Vista, e questo non ha migliorato il suo umore. O il suo carattere. Anzi l’ha resa molto nervosa. C’è robaccia sovrannaturale dappertutto e i funzionari della morte non hanno il tempo o il personale per risolvere il casino in corso. Anche perché non si sono ancora accorti del vero problema. D’altronde si sa, al giorno d’oggi muore troppa gente e sono molto impegnati. Il caso, così, finisce metaforicamente sulla scrivania di Jack Wyte, la cui vita non è stata un granché, ma la cui morte si preannuncia anche peggio. Perché la verità non è mai gradevole e l’indagine in corso lo obbligherà a confrontarsi con dei fantasmi molto più inquietanti delle ombre dell’aldilà.

Era da molto che non mi approcciassi ad un mistery che non fosse più che altro un libro per ragazzi... ogni tanto tornare adulta non è un male, ma se poi nella storia c'è un pizzico di paranormale, bè... ho fatto centro.

Il detective fantasma è proprio come dice il titolo una storia di fantasmi... ma non solo, perché troviamo anche personaggi con poteri speciali, che vedono i morti e anche vampiri, oltre il diavolo in persona.

Il gruppo di personaggi che popolano questa storia sono davvero tanti, e lo stile dell'autrice mi ha messa a dura prova, sopratutto all'inizio quando i fatti mi hanno travolta senza capirne il perché, il come... e il quando, ma sopratutto... chi??? 

Ovviamente la storia inizia con fatti già ben precisi e il nostro occhio che vede dall'alto ha bisogno di un po' di tempo per ambientarsi... almeno il mio. 

L'autrice ha uno stile particolare da serie TV, in che senso direte voi... in ogni capitolo le scene cambiano continuamente e con se ovviamente anche i vari protagonisti.

In pratica ci sono inizialmente cinque storie, se non me ne sono persa una. Mano a mano che leggiamo qualcuna si unisce, ma tutte convergono ad un solo centro focale: il mistero da scoprire.

Ci sono tre omicidi inspiegabili, in diversi continenti, all'apparenza potrebbero sembrare dei suicidi, ma qualcosa li accomuna.

Jack Wyte è stato richiamato dal mondo dei morti per indagare su questi strani decessi, sopratutto perché la loro morte non era stata richiesta "ufficialmente". Qualcuno trasgredisce le regole e deve essere fermato. Ovviamente non sarà solo in questa assurda faccenda, ma sarà affiancato da una collega umana che però riesce a vedere i fantasmi fin da quando era una ragazzina e da un altro personaggio che non ho ben capito cosa fosse.

Questa storia mi è piaciuta, ma devo dire anche che ho trovato qualche parte un po' noiosetta. Per me ci sono troppi dettagli non essenziali alla storia stessa, che servono solo per fare scena e contorno. Come ben sapete non sono un'amante dei fronzoli, ma il tipo del "andiamo dritti al sodo" e mi sono trovata invece una storia bella ma troppo prolissa in alcuni punti.

In ogni caso alla fine ci si arriva... però terminato il libro mi è mancato qualcosa. Intanto il colpevole si scopre qualche capitolo prima della fine, e la sua scoperta non è stata nemmeno eccezionale. 

Per tutto il libro non ho avuto quell'ansia che di solito si dovrebbe avere in un mistery, ma la lettura mi è sembrata tranquilla. Forse all'inizio è stata più incalzante, fino ad un certo punto perché poi ha iniziato ad annoiarmi un po', ma solo per le parti superflue che mi hanno fatto distrarre terribilmente. Verso la fine invece la mia attenzione è tornata al cento per cento.

Ci sono state anche alcune cose poco chiare o non del tutto spiegate a noi lettori, come ad esempio mi sarebbe piaciuta qualche informazione in più sulla morte del protagonista Wyte e sopratutto su un particolare che ricorre in ogni scena del crimine.

Comunque ho apprezzato molto la scrittura dell'autrice che ho trovato molto fluida e descrittiva. Nella sua biografia, ho scoperto che questo libro è stato preso in considerazione per una serie TV, bè... diciamo che la scenografia è perfetta e l'ambientazione dark un ottimo punto di partenza.

Comunque è stato interessante leggere questa storia che, ho trovato in fin dei conti piacevole da leggere. Sicuramente se faranno la serie TV la vedrò con piacere.  

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