sabato 16 gennaio 2021

Recensione "La stanza della tessitrice" di Cristina Caboni

Buongiorno amici... qui piove, fa freddo e poi spunta il sole...e poi di nuovo pioggia e vento... non si capisce più nulla. Di certo c'è che siamo in inverno e non mi lamento mica eh... io felice, meglio questo che il caldo afoso, anche se una via di mezzo la preferirei sempre. L'anno è iniziato bene, leggo e ho tanta voglia di farlo, progetti, collaborazioni, eventi... chi si ferma è perduto. 
Oggi vi propongo la recensione dell'ultimo libro letto della Caboni, mia infaticabile scrittrice preferita di narrativa italiana. Questo libro è bello, ma non ho apprezzato le sue protagoniste... mi hanno davvero infastidita per alcune scelte fatte... da qui la poca empatia e simpatia e da qui un voto non proprio lusinghiero... ma anche se un libro è scritto magistralmente e poi qualcosa fa storcere il naso, allora non c'è nulla da fare... non va!
Titolo:
La stanza della tessitrice
Autore: Cristina Caboni
Genere: Narrativa
Pagine: 304
Editore: Garzanti
Data di uscita: 12 settembre 2019

AMAZON

IBS.it

Gli abiti che Camilla rielaborava e confezionava erano creati sui sogni individuali di chi li indossava, capaci di infondere protezione, coraggio, sicurezza. Ciò che desiderava per sé stessa con tanta intensità, sapeva crearlo per gli altri. Bellagio è il luogo dove Camilla si è rifugiata per iniziare una nuova vita. Solo qui è libera di realizzare i suoi abiti capaci di infondere coraggio, creazioni che sono ben più di qualcosa da indossare e mostrare. Ma ora è costretta ad abbandonare tutto perché Marianne, la donna che l’ha cresciuta come una madre, ha bisogno del suo sostegno. È lei a mostrarle il contenuto di un antico baule, un abito che nasconde un segreto: vicino alle cuciture interne c’è un piccolo sacchetto che custodisce una frase di augurio per una vita felice. È l’unico indizio che Marianne possiede per ritrovare la sorella. Camilla non ha mai visto nulla di simile, ma conosce la leggenda di Maribelle, una stilista che, all’epoca della seconda guerra mondiale, era famosa come «Tessitrice di sogni». Nei suoi capi erano nascosti i desideri e le speranze delle donne che li portavano. Maribelle è una figura che la affascina da sempre: si dice che sia morta nell’incendio del suo atelier parigino, circondata dalle sue creazioni. Camilla non sa quale sia il legame tra Maribelle e la sorella che Marianne vuole ritrovare. Ma sa che è disposta a fare di tutto per scoprirlo. Sente che la sua intuizione è giusta: Parigi è il luogo da dove iniziare le ricerche; stoffe, tessuti e bozzetti la strada da seguire. Una strada tortuosa, come complesso è ogni filo di una trama che viene da lontano. Perché i misteri da svelare sono a ogni angolo. Perché Maribelle ha lottato per affermare le proprie idee. Perché seguirne le orme significa per Camilla scavare dentro sé stessa, dove batte un cuore che anche l’ago più acuminato non può scalfire.
Come un tessuto creato in un telaio, questa storia si scioglie come un gomitolo il cui filo, tirato pian piano, rivela un intreccio di vite di donne che forti e coraggiose hanno intessuto una vita ricca di coraggio, segreti e speranza!
Sono le donne le vere protagoniste di questa storia ma due di loro saranno quelle che avranno un percorso simile in cui la solitudine è il tema principale che io ho percepito, ma anche rinascita e rivincita!
Camilla oggi è una donna adulta; rimasta orfana da bambina viene accolta dalla padrona di casa in cui i suoi genitori prestavano servizio. 
Era solo un'orfana che Marianne si era presa in casa. Non l'aveva mai adottata, non le aveva dato il suo cognome. Era la sua opera buona...
Marianna è una donna forte, regina di un impero di manifattura tessile, non ha potuto avere figli, e in Camilla riversa le sue attenzioni di madre. 
C'è un segreto che porta dentro di se da anni ormai, ha una sorella, conosce solo il suo nome, in punto di morte la madre le ha chiesto di cercarla ma lei non ha mai avuto il coraggio di farlo, finché anche lei ricoverata per un malessere, rivela il suo segreto a Camilla, chiedendole di trovare questa sorella perduta.
Camilla non vorrebbe guardarsi indietro, dopo aver lasciato la casa della donna che si era presa cura di lei per cercare la sua strada e il suo futuro, deve però fare qualche passo e ritornare in una realtà che le stava stretta, anche per colpa di una cugina gelosa che non la voleva più tra i piedi.
Inizia così un'avventura... tra Como, Milano, Parigi e Sardegna.... un viaggio nella storia che in parallelo verrà raccontata dall'autrice con repentini cambi di soggetti... perché il presente e il passato saranno intervallati e dischiuderanno una verità nascosta per anni.
Come sempre Cristina Caboni con facili parole e una scrittura scorrevole ci condurrà in questa storia, rendendoci partecipi di una piccola porzione di vita di queste donne. Una storia semplice che dura pochi giorni... ma che al suo interno nasconde anni e anni di storia... tre generazioni in poche pagine.
Si perchè quello che leggeremo sarà davvero il capitolo conclusivo della vita di Camilla, capitolo in cui finalmente farà pace con i suoi demoni e potrà dedicarsi solo alla sua passione.
Lei ha un dono, sa ricavare da vecchi abiti una vita nuova... regala ai vestiti ormai non più di moda, nuova linfa... solo lei riesce a vedere cosa possono dare ulteriormente.
Il suo sogno: possedere un atelier tutto suo e donare gioia a vecchi abiti inserendo tra le cuciture sogni e un nuovo futuro.
Amava i tessuti e negli abiti riusciva a proiettare la sua immaginazione. Vedeva il vestito nella sua mente e, come un pittore, ne definiva la struttura, il disegno, il colore.
Una storia tragica quella raccontata, donne deboli in balia di uomini prepotenti, donne forti che con le unghie e con i denti riusciranno a riscattarsi. L'amore che non manca mai e rimpolpa gli animi di forza e coraggio.
La storia è bella, interessante e come sempre scritta bene ma non sono riuscita ad accettare alcune scelte fatte da queste donne, nessuna di loro mi è piaciuta, chi per gelosia, chi per egoismo, chi per mancanza di buon senso... tutte per me hanno sbagliato... ma ovviamente nella vita è normale sbagliare, siamo umani e non sempre siamo in grado di capire cosa è giusto e cosa no ovviamente, però questi fattori mi hanno fatto perdere quella scintilla di apprezzamento lasciandomi un po' così senza tante parole. Un libro che una volta concluso non mi ha lasciato granché dentro, solo amarezza.

Recensione di

3 commenti:

  1. Ottima recensione, grazie; mi spiace che le protagoniste non ti siano piaciute pero

    RispondiElimina
  2. Bravissima la Caboni, sempre, anche se sta un po' perdendo smalto.

    RispondiElimina

I vostri commenti alimentano il mio blog!
Se quello che ho scritto ti è piaciuto, lascia un segno del tuo passaggio. Te ne sarò grata.

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...