venerdì 29 gennaio 2021

Recensione "Il libro dei nomi perduti" di Kristin Harmel

Buongiorno a tutti! Il 27 gennaio è la giornata della memoria, festa internazionale in cui si commemorano tutte le povere vittime dell'Olocausto. Per questa occasione il blog ha voluto leggere uno dei tanti titoli a tema. Il libro dei nomi perduti, uscito da pochi giorni, ha emozionato tanto e Mariagrazia ha condiviso la sua recensione con tutti noi.
Titolo: Il libro dei nomi perduti
Autore: Kristin Harmel
Genere: Narrativa
Pagine: 373
Editore: Sperling & Kupfer
Data di uscita: 19 gennaio 2021

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Florida, 2005. Eva Traube Abrams, bibliotecaria quasi in pensione, leggendo il giornale una mattina si imbatte nella fotografia di un libro per lei molto speciale. Il volume, risalente al Diciottesimo secolo, fa parte dei numerosi testi saccheggiati dai nazisti durante la Seconda guerra mondiale; recentemente ritrovato in Germania, sembra contenere una sorta di codice che i ricercatori non sanno decifrare. Parigi, 1942 . Eva è costretta ad abbandonare la città dopo l'arresto del padre, ebreo polacco. Rifugiatasi in una cittadina di confine, inizia a falsificare documenti per i bambini ebrei che fuggono nella Svizzera neutrale. Insieme al misterioso e affascinante Rémy, Eva decide di annotare in un libro in forma criptata i veri nomi dei ragazzini che, essendo troppo piccoli per ricordare, rischiano di dimenticare la propria identità. Così nasce il Libro dei nomi perduti, che diventa una testimonianza ancora più preziosa quando la cellula di resistenza viene tradita e Rémy scompare. Alla fine del conflitto, Eva, sola e tormentata dai sensi di colpa, decide di ricostruirsi un'altra vita, lontana e diversa. Ha imparato a voltarsi indietro tante volte e ogni volta un pezzo di sé è andato smarrito. Ma ora che il passato bussa prepotente alla porta, avrà il coraggio di rivivere i vecchi ricordi? Ispirato a una sorprendente storia vera, Il libro dei nomi perduti è molto più di una semplice vicenda di falsari. È un indimenticabile romanzo sull'identità e sul potere dei libri, una testimonianza della resilienza dello spirito umano e della forza dell'amore di fronte al male.
Siamo nel periodo della ricorrenza della giornata della memoria. Ho letto tanti libri su ciò che è stato il passato, ho visto tanti film e assistito a dibattiti vari.... come tanti del resto.... e tutto questo mi ha dato la possibilità di venire a conoscenza e di apprendere il passato e soprattutto il diritto alla vita sulla base dell’appartenenza ad una razza o ad una religione, e per riflettere su quello che ognuno di noi può fare per avere un mondo dove possiamo vedere tutelato il diritto alla libertà.  

“Il libro dei nomi perduti” è un libro toccante, che mi ha commossa e mi ha coinvolta nelle storie drammatiche narrate dall’autrice e più volte l’emozione mi ha tradita, ho continuato con fermezza per approfondire e conoscere la personalità di Eva Traube, ebrea, costretta a lasciare Parigi, dopo che il padre viene deportato in Polonia. Con Eva c’è anche la madre, donna affranta per tutto quello che sta accadendo. Sono dirette a Aurignon, una cittadina nel sud della Francia, in passato località di villeggiatura. 
Padre Clèment e Remy fanno parte di una linea che aiuta le persone e in particolar modo i bambini, a raggiungere la Svizzera e non si lasciano scappare l’occasione di chiedere ad Eva di farne parte e di collaborare con la resistenza falsificando i documenti. Nasce una bella amicizia tra Eva e Remy ed entrambi lavorano alla registrazione dei nomi di quei bambini su un speciale registro col metodo Fibonacci, affinché la loro identità non vada persa. E’ tutto molto irreale quello che succede, ma devono proseguire lavorando clandestinamente nella sacrestia di Padre Clèment, giorno e notte, per dare a tutti la possibilità di passare il confine.
I quattro bambini che aveva incontrato quel giorno, erano solo una parte minuscola degli orfani che sono stati portati via i genitori. Che cosa ne sarebbe stato di loro? Le loro vite sarebbero mai tornate alla normalità? Come faremo a salvarli tutti?
Ma le cose non vanno nel verso giusto, qualcuno ha parlato e i tedeschi sono alla ricerca dei colpevoli. Eva ha tanta rabbia, ha solo il buio davanti a sé, ma non può fermarsi... deve correre per salvare quell'unica cosa... il libro dei nomi perduti. 
Siamo nel presente dopo 60 anni. Eva Traube, per caso legge su un giornale della Florida, dove risiede, la foto dei volumi saccheggiati dai nazisti. Tra questi c’è, ne è certa, il libro dove lei e Remy avevano codificato i nomi delle persone che avevano aiutato a varcare il confine. Raggiunge Parigi ma le sorprese non mancano; ritroverà amici che pensava di non rivedere più ma quello che più le preme è il volume dei nomi. Riuscirà nel suo intento?

Un romanzo emozionante con tanti colpi di scena e che non permette di lasciare spazio tra una pagina e l’altra. Commovente per le tante storie narrate che fanno riflettere sul passato, anche perché la negazione dei diritti non avviene d’un tratto, inizia con le differenze, con il ritenere giusto che qualcuno abbia più diritti di un altro. Molto bello vedere nascere l’amore tra Eva e Remy, due ragazzi giovani in un periodo così difficile, ma con tanta voglia di fare per salvare vite umane. Inoltre si fa la conoscenza di Padre Clèment, instancabile nel prodigarsi a nascondere le persone, cercando di combattere tutto e tutti. Dovremmo soffermarci più spesso a pensare su quanto è avvenuto e chiederci “ma è successo veramente?”……purtroppo SI!!!


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2 commenti:

  1. Questi sono libri da leggere sempre perché ci fanno capire cio che é successo in quel periodo; ottima recensione; grazie

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  2. Davvero... confermo il commento sopra, questi libri sono importanti perché ci ricordano cosa l'uomo è in grado fare. Bella recensione.

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