giovedì 13 agosto 2020

Recensione "Selvaggia estate" di Suki Fleet

Buongiorno a tutti miei cari, carissimi follower.... dopo una settimana al mare eccomi di nuovo in città col mio amatissimo PC. Mi sono rilassata, mi son goduta al 100% la famiglia e soprattutto ho concesso a mio marito, che invece è rimasto in città a lavorare, di godersi la casa da solo in piena libertà e autonomia ;) Prendersi una vacanza dai mariti non fa nemmeno male! Anzi!!!
Parlando di libri invece, oggi vi propongo la recensione di Giangiù dell'ultimo libro della sua adorata Suki Fleet... il seguito "non seguito" di un precedente libro, ma lascio a voi il piacere di scoprire quale...
Titolo: Selvaggia estate
Autore: Suki Fleet
Serie: Love story universe #2
Genere: Narrativa M/M
Pagine: 138
Editore: Self
Data di uscita: 10 agosto 2020


Questa è la storia di Crash.
A quindici anni, Christopher si innamora di un ragazzo a cui salva la vita. Ma le cose non vanno a finire bene e quattro anni più tardi vorrebbe essersi comportato diversamente.
La sua coscienza inizia a perseguitarlo e comprende che deve cercare di nuovo Summer. A diciassette anni, Summer allontana il ragazzo che lo ha salvato. Quattro anni più tardi, è prigioniero in una relazione violenta e pericolosa. Quando vede di nuovo Christopher capisce che quello è un segno: non può continuare a vivere come sta facendo ma non riesce a vedere una via d'uscita.
Affinché entrambi possano avere un'occasione per essere felici, i due ragazzi devono ritrovarsi e cancellare i torti che hanno condiviso in passato.

La serie "Love Story Universe"


Anche in questo romanzo la penna delicata ma potente di Suki Fleet ci porta a incontrare, nei sobborghi di Londra, dei ragazzi sperduti, piccole e buone anime che hanno alle spalle storie segnate dal malessere, madri dai mille fidanzati, irrealizzate, a loro volta sbandate, passaggi in case famiglie, affidi temporanei.
Il mondo che Suki ci fa esplorare è fratello di quello dipinto da Hubert Selby nel romanzo "Ultima fermata Brooklyn"; i personaggi attraversano le brutture di una fetta di società degradata restando indenni nella loro purezza d'animo.
“La tua famiglia si sposta spesso?”
“No, io mi sposto tra le f-f-famiglie.”
Pur essendo presentato come sequel del bellissimo "Questa non è una storia d'amore", il nuovo libro è incentrato su altri due ragazzi, di cui uno, Crash, amico di Romeo e Julian, i protagonisti dell'altro libro; la loro presenza è un importante richiamo alle atmosfere già conosciute e un valido appoggio per le decisioni di Crash.
Conosciamo Crash grazie all'alternarsi nel racconto di un "Prima" e un "Adesso": il passato ci fa assistere al suo incontro, quando ancora si chiamava Christopher, con un altro ragazzo dai capelli blu, Surfer, bellissimo e delicato, tanto buono nel cuore quanto smarrito. Il presente, quattro anni dopo, si incentra sull'instabilità e tristezza di Christopher, che è andato avanti dopo aver perso l'unica cosa che abbia mai amato e che non ha saputo proteggere: appunto Surfer.

Prima:
Christopher, che ha la particolarità di essere sordo, si scontra in modo rocambolesco con Surfer, che appare a prima vista come un ladruncolo e, per un motivo ben preciso, fra i due si instaura un rapporto di amicizia e solidarietà. Sono giovanissimi: il primo ha solo quindici anni e un passato in parte risolto, e l'altro, prigioniero nell'unico presente malsano che gli consente di sopravvivere, ne ha diciotto. È lui che regalerà all'amico il nuovo nome che porterà per tutta la vita. 
Crash, così piccolo, capisce due cose indiscutibili: che il trasporto che sente per Surfer è totale e durerà per sempre, e inoltre che per lui è una necessità proteggerlo e accudirlo.
 “E c'erano le scintille. Scintille così luminose da fargli formicolare la pelle. L'ultima persona per la quale aveva sentito quella scossa era una ragazza con cui aveva dormito dentro ai portoni, così vicini da fargli pensare ingenuamente che fosse amore. E quei brividi non erano stati intensi nemmeno la metà di quelli che provava ora.”

Senza entrare nella trama, che voglio sia scoperta da chi leggerà questo racconto, aggiungo solo che la realtà bieca che circonda Surfer li batterà e li dividerà malamente.

Adesso:
Crash conduce un'esistenza mesta: si è stabilizzato socialmente, è maturato, ma porta con sé il dolore per ciò che ha perso. È ospite di Romeo e Julian quando viene colto da una profonda crisi, causata dall'aver scorto Surfer in metropolitana: un attimo fuggente, non è riuscito a raggiungerlo ma ha ben visto i lividi sul suo viso. Surfer è sempre più prigioniero della vita da cui Crash non l'ha saputo salvare.
È Romeo che lo spinge a ricercarlo. E mi fermo qui, per non svelare ancora di più su questa bellissima storia. 
Preferisco parlare dello stile di Suki, della dolcezza con cui accarezza i suoi personaggi e della grande abilità che ha nel farci partecipare ai loro momenti. L'incontro in metropolitana è un cortometraggio: il blu elettrico dei capelli di Surfer che appaiono di sfuggita, la corsa di Crash, l'arrampicarsi per le scale mobili, la voglia di saltare sui tetti delle macchine per attraversare la strada e raggiungerlo...
È un libro prezioso che dovete leggere perché, se pure attraverserete le brutture di una società sporca, lo farete con passo leggero, con la consapevolezza di essere accompagnati in questo viaggio da due cuori meravigliosi.
Non è necessario conoscere “Questa non è una storia d'amore" per apprezzare questo romanzo ma, se vi fosse sfuggito, il mio consiglio è quello di rimediare al più presto.

Recensione di
Giangiù

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