giovedì 20 giugno 2019

Recensione "La teoria del moltiplicatore" di Rossana Pessione

Buongiorno a tutti!
Siamo già a giovedì e la settimana starebbe per finire se non fosse che questo sabato lavoro pure... che palle... quindi mi sento tristissima! Ma alla fine son soldini... e senza quelli non si può vivere quindi, forza col sacrificio e immoliamoci per una giusta causa!
Dopo la richiesta da parte dell'autrice stessa, oggi vi propongo la recensione del libro "La teoria del moltiplicatore" letto da Mariagrazia, la mia fidata collaboratrice. Una storia particolare che però non è riuscita a convincerla del tutto. 
Titolo: La teoria del moltiplicatore
Autore: Rossana Pessione
Editore: Self Publishing
Pagine: 264
Genere: Thriller
Data di uscita: 3 Maggio 2019

Sette giorni per svelare un mistero, per trovare Francesca che sembra stata inghiottita dalla nebbia del lago. Perché Giorgio si preoccupa tanto? Che rapporti ci sono fra l’Accademia di Anatomia e l’antico cenacolo dei Resurrezionisti? E se ci fosse un modo legale per far perdere le tracce di qualcuno? Per questo ha deciso di farsi aiutare da Sebastiano, il Segamorti. Un thriller che svela il sistema per cui resti umani vengono scomposti e venduti da organizzazioni criminali e che disseziona con cura i più gelidi sentimenti dell’animo umano. 

Il tutto si svolge a Montellese Lago, un paese immaginario sul lago d’Iseo. Villa Letizia è una villa del cinquecento, una villa normale, chiunque potrebbe scambiare la villa per una clinica, tutto è asettico e impersonale. Effettivamente era stata una clinica privata dove si facevano ricoverare i clienti che potevano pagare parcelle con molti zeri. Ora è sede dell’Accademia Internazionale di Anatomia Umana. Accanto c’è l'hospice per i malati terminali. Quando passano nell'altra vita e non vengono prelevati da parenti o non vengono reclamati da nessuno, sono affidati all'Accademia per studi sull'anatomia umana, dietro permesso, ovvio, dei moribondi stessi.
“Lo spirito sopravvive e per il resto polvere alla polvere, che poi in sintesi è esattamente il concetto cristiano del significato della vita”.
In questa Accademia vengono sezionati i cadaveri per un uso scientifico; surgelati e conservati a temperatura giusta diventano materia di studio per i "grandi", che nel lago si danno convegno, per ampliare e conoscere sempre di più le tecniche con lo scopo di allungare la vita. 
Molti sono i personaggi che fanno da contorno a questo particolare romanzo: Sebastiano, Giorgio (il Segamorti), Margherita, Gemma, Francesca e Alessandro che gestisce il tutto essendo l'Amministratore Delegato. Francesca è la moglie e proprio per fuggire da lui, per i suoi continui tradimenti, si rifugia a Bienno, una località montanara sperduta, per fare un resoconto della sua vita matrimoniale e... sparisce nel nulla!!!! 
America, Italia ed est Europa sono luoghi con personaggi legati tra di loro per un fine che ormai è chiaro di che cosa si tratta, tutti inviano, tutti ricevono, tutti ordinano... Ma sarà Francesca a dare risvolto alla trama; i suoi amici la cercano ...lei non risponde, Francesca scopre qualcosa di non lecito ed anche Sebastiano e Giorgio hanno fiutato il gioco sporco all'interno di Villa Letizia, ed alla fine tutto si sbroglia in un groviglio di personaggi, di luoghi e sì, anche di cadaveri.
“Le  anime dei morti non se ne vanno mai, ti restano appiccicati addosso come bava di lumache. Qualche volta ti fanno credere che sono passati oltre, ma non è vero. Prima o poi ritornano, con tutto il loro carico di vendetta”.
La verità sarà come un fulmine, ma sarà lenta come un sezionatore di cadaveri che alla fine dovrà dare un nome a tutto ciò che si trova davanti, accudirlo, preservarlo per poi usarlo al momento opportuno. 
Ho fatto fatica nella lettura, non è semplice, si intersecano troppi spostamenti di luoghi, uno dopo l’altro e personalmente sono rimasta disorientata fino alla fine prima di capire il tutto, anche se qualcosa mi è rimasta in dubbio. L’autrice ha scritto un thriller, ma non l’ho trovato tale; gli elementi ci sono... i cadaveri anche, ma non ci sono indagini, nessuno li ha uccisi, sono morti solo per morte naturale. E’ vero che alla fine una grossa valanga travolge gran parte dei personaggi della storia, ma non sono stata coinvolta emotivamente, né con gli interpreti principali del romanzo, né con i cadaveri  che saranno sempre in prima pagina perché loro sono i veri protagonisti. 

17 commenti:

  1. Oh oh, mi spiace che non ti abbia convinta, non credo lo leggero'; grazie della recensione

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  2. Sinceramente a parte la bella recensione, non mi piace la trama... pezzi di cadaveri, no grazie :D

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  3. Bella recensione, questo libro mi incuriosisce però... magari se lo prendo come NON thriller... chissà ;)

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    1. Grazie Giulia per la fiducia! Chissà magari ti ricredi e scrivi una recensione anche tu!

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  4. Buongiorno, ho letto questo libro da poco e mi è piaciuto moltissimo. Certo, non è sicuramente un libro per tutti... Ho la sensazione che tu non abbia capito la trama: i morti, quelli assassinati, non muoiono di certo di morte naturale! Leggi meglio! La trama è complessa, non è il romanzo che "mi piace leggere facile". Grazie comunque per avermi dato la possibilità di esprimere il mio parere.

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  5. Mi lascia perplessa questa recensione. Sono una lettrice di libri thriller e letto questo mi è piaciuto molto. Ci spiego perché: ti prende dalla pagina ma il bello è che si svela solo ala fine. La differenza nei gialli o nei thriller è non capire sino alla fine chi è il colpevole. Scritto molto bene e procura emozioni continue. Contrariamente a quanto scritto io lo consiglio ai lettori che non si accontentano delle solite trame trite e ritrite.

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  6. Ma sei sicura di aver capito la storia? Prova a rileggere...

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  7. Ho letto il romanzo e mi è piaciuto molto, perché esce dallo scontato della trama. L'autrice ha una grande padronanza espositiva e ha trovato la scintilla dell'inventiva nella trama. Basta commissari il cui spessore è inferiore alla carta velina, di fronte a scritture originali si prova finalmente la gioia della scoperta pagina dopo pagina. Non è certo una vicenda macabra, credo che Lei non abbia compreso la vicenda nel suo insieme. Consigliato vivamente a chi ha voglia di passare qualche ora inchiodato a un romanzo!

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  8. Ed eccoli... i commenti che spuntano per salvare l'amica/parente (o magari l'autore stesso) da una recensione non carina... tra l'altro due di questi con l'account creato per l'occasione, giugno 2019 giusto giusto... comunque ognuno ha i propri gusti, ognuno percepisce in modo diverso. Criticare sul fatto che questa persona abbia letto un libro diverso e che non abbia CAPITO non è una cosa carina... basta dire "io non sono del tuo parere secondo me è così", non serve offendere...
    Detto questo buona vita a tutti.

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    1. Amici e parenti? Recensisco libri da anni per un giornale, non per un blog personale, perchè ho un'esperienza di quarant'anni alle spalle che mi consente di farlo. Ci sono elementi oggettivi, al di là delle impressioni di pelle, che permettono di valutare un romanzo, elementi non certo creati da me ma cardine della narratologia moderna voluta dai formalisti russi. Oltre allo stile, che deve rispondere a precisi standard di correttezza, entrano in gioco la trama nella sua composizione, l'uso degli scarti spazio-temporali, la teoria dei presupposti, lo straniamento eccetera eccetera. Dopo queste valutazioni, ma solo dopo, si può esprimere un giudizio soggettivo, con cognizione di causa. Non frequento i blog per scelta, non faccio la supponenente ma lavoro in questo campo; è vero che sono entrata ieri per la prima volta in questo blog, ma questa sarà l'ultima: convinta allieva di Umberto Eco, condivido la sua visione sui social. Buona vita anche a Lei, ai suoi amici e ai suoi parenti.

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    2. Non capisco perché ti sei sentita presa in ballo, Luisa, visto che non hai commentato ieri... io non mi riferivo di certo a te. Tra l'altro anche tu con l'account creato proprio ora a Giugno 2019 per l'occasione?

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  9. Cortesemente non creiamo flame... capito o non capito... io mi fido delle abilità di Mariagrazia come lettrice, non è una novellina. I gusti son gusti, questo è il suo parere personale, come è giusto che sia.

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  10. ci tengo a precisare che io personalmente non conosco questa autrice, ma, a mia volta, scrivo racconti. se venisse fatta una recensione poco positiva sul mio lavoro, gradirei che si fondasse su buone motivazioni. è più che evidente che la persona che ha scritto questa recensione era alla ricerca di un libro semplice e non ha trovato riscontro nel romanzo della signora Rossana. Blogger, un consiglio: se recensite, sia positivamente che negativamente, assicuratevi di avere un'ottima capacità di CAPIRE quello che leggete, altrimenti passate per superficialotti e non è mai bello.

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    1. Voglio precisare anch'io una cosa, la recensione è stata richiesta dall'autrice stessa, avvisata per tempo che il libro lo avrebbe letto la mia collaboratrice, nessuno ha "cercato" nulla. Detto questo ti posso assicurare che Mariagrazia ha tutte le capacità per capire quello che legge. Se il libro non le è piaciuto non c'è nulla da ridire sul suo giudizio. Noi leggiamo per passione, questo è un hobby, NESSUNO CI PAGA, questo è un angolo in cui diciamo quello che pensiamo in base ai NOSTRI gusti personali. La critica mi piace, è giusto lo scambio di idee però cerchiamo di non esagerare.

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  11. Buongiorno a tutti, ritengo opportuno, visto che sono stata chiamata in causa, dire la mia. Sono Rossana Pessione, autrice del libro: è vero che ho chiesto la recensione al blog ed è altrettanto vero che speravo in un giudizio diverso. E' umano, no?
    Questo però non significa, come viene insinuato da Alex19 (con account creato il giorno 22 giugno 2019) che io abbia scritto o fatto scrivere dei commenti in anonimo. L'unica cosa che ho pubblicato, ma in chiaro, è la risposta a Giulia, firmandola con il mio nome. Non conosco la signora Alessandra che ha letto il libro e firmato la recensione, in ogni caso, la ringrazio per il tempo che mi ha dedicato, soprattutto perché il mio romanzo le ha creato non poche difficoltà. Io non sono risentita per il giudizio, è sacrosanto per qualsiasi lettore esprimere liberamente il suo giudizio. Anzi, se davvero le è piaciuto così poco, credo che sia stata fin troppo generosa con me! C'è però una cosa sulla quale dissento: l'autrice sostiene che nel mio "non thriller" le vittime muoiono di morte naturale, ma questo non è vero, in modo assoluto. Quindi questo è un errore. Non dico altro per non svelare la trama e aggiungere così il danno alla beffa.
    Credo che formulare un consiglio (o uno s-consiglio, come nel mio caso) di lettura sulla base di un errore di interpretazione o forse semplicemente per una lettura frettolosa, non sia corretto. Anche se la recensione fosse stata a mio vantaggio, ma comunque basata su un equivoco, non sarebbe giusto nei confronti di chi segue il blog. Tutto qui. Ringrazio queste pagine per avermi dato la possibilità di esprimermi.

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    1. Se ho creato il mio account giorno 22 giugno 2019, come dici, mi spieghi come posso aver fatto a commentare giorno 20? Se clicchi sul mio nome puoi vedere che il mio account è stato creato nel giugno 2018 (quindi un anno fa) in ogni caso nulla mi può far cambiare idea sul fatto che molti di questi commenti con account giugno 2019, non siano veritieri o quantomeno siano stati indirizzati e guidati a farlo. Tra l'altro mi meraviglia sempre come nei blog i commenti di persone sconosciute e che non hanno mai frequentato i blog stessi, spuntino solo quando le recensioni sono negative, e mai per lodare e appoggiare una recensione positiva... non mi riferisco solo a questo caso, ma anche ad altre discussioni che ho letto in altri blog che seguo.
      Tra l'altro i commenti si assomigliano molto sul fatto che la ragazza non abbia "capito" e su chi ringrazia per aver avuto "la possibilità di esprimersi"... comunque va bene così dai, il bello è anche tutto questo.

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    2. Io l'ho terminato oggi, 9 ottobre. A me è piaciuto molto, l'ho trovato inusuale come argomento e molto ben documentato dal lato scientifico. Infatti l'autrice stessa ci spiega nell'appendice-ctomia dove si sia informata e non è uno scherzo. Non capisco quelli che dicono "si parla di cadaveri, no grazie". I libri non possono trattare sempre solo di storielle rosa. Altrimenti torniamo a leggere Liala. Poi magari hanno trovato bello "Il gioco di Gerald" di S.King: io quando l'avevo letto, giunta a qualche descrizione di panini farciti di lingua umana, avevo gettato momentaneamente il libro ed ero corsa in giardino a fare una passeggiata per riprendermi.Questo "Teoria del moltiplicatore" anche quando ci sono descrizioni piuttosto crude non mi hanno dato l'impressione di fine a se stesse, solo per creare attrarre con la suspense dell'horror. Io, nonostante il frisabella, sono Pieranna. Gradirei un tuo commento Rossana. Avevo letto la tua opera giovanile tra i mirtilli e le ortiche, ho trovato una crescita non indifferente.

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