lunedì 14 gennaio 2019

Recensione "Canto di Natale" di Charles Dickens


Anche se in ritardo finalmente vi parlo del Canto di Natale di Charles Dickens, che la maggior parte conosce, si spera... un classico natalizio, una storia che si tramanda dal lontano 1843 ma che ad ogni Natale torna viva e si ripropone splendida come sempre.
Titolo: Canto di Natale
Autore: Charles Dickens
Editore: Bur Rizzoli
Genere: Fantasy, Classico
Pagine: 160
Data di uscita: 20 Novembre 2013


Nella gelida notte della vigilia di Natale il vecchio Scrooge, che ha passato tutta la sua vita ad accumulare denaro, riceve la visita terrificante del fantasma del suo socio. Ma è solo l’inizio: ben presto appariranno altri tre spiriti, per trasportarlo in un vorticoso viaggio attraverso il Natale passato, presente e futuro. Un viaggio che metterà Scrooge di fronte a quello che è realmente diventato: un vecchio tirchio, insensibile e odiato da tutti, che ama solo la compagnia della sua cassaforte. Riuscirà la magia del Natale a operare un mi­racolo sul suo cuore inaridito?

Il Signor Scrooge è un eccellente uomo d'affari; gelido nel suo carattere chiuso è uno scapolo, avido e avaro, sia nei beni materiali che di sentimenti. Non ha mai fatto beneficenza, non ha mai dato un aumento al suo povero impiegato, lo studio è freddo, riscaldato solo da una piccola brace che non riesce a svolgere il suo compito. Nulla lo smuove, nessuno gli da la parola... ed è così che si appresta a passare la sua ennesima vigilia di Natale da solo nella sua gelida casa con un semplice brodino a scaldarsi sul fuoco. Pronto per la notte, avrà la spiacevole visita dello spirito del suo socio che, morto anni prima, è venuto per avvisarlo che c'è ancora una speranza per lui e che, se solo lo vuole, le cose potrebbero ancora cambiare. 
<<Tu sarai visitato>> riprese il fantasma <<da tre spiriti. [...] Aspetta il primo spirito domani, quando le campane batteranno l'una. Il secondo verrà la notte seguente, alla medesima ora. Il terzo la notte seguente ancora, quando l'ultimo tocco delle dodici cesserà di vibrare>>.
Tanto ho amato questo breve romanzo che l'ho persino portato in inglese ai miei esami di terza media. Ho visto la trasposizione in tutte le salse, mi manca soltanto l'ultimo film (Dickens - L'uomo che inventò il Natale) uscito due anni fa che però parla di quando Dickens ha deciso di scrivere il romanzo stesso... non vedo l'ora di vederlo! Ma quello che mi mancava realmente era la sua versione cartacea, non era possibile che con una libreia piena di libri io non avessi una versione di questa favola, ecco perché vista in giro questa bellissima edizione illustrata ho ben pensato che doveva essere mia. 
Fin da piccola sono sempre stata affascinata da questa storia, il primo motivo fra tutti era il mistero dei fantasmi, mi incantavano e ne rimanevo sempre affascinata anche se quello del futuro ovviamente mi faceva tanta paura, ma quello che più mi attirava era poi il finale... quando Scrooge inizia a redimersi, quando la paura della morte vinceva su qualsiasi cosa. Si pensa sempre che la morte non ci appartenga, che si è superiori a tutto, non mi viene difficile pensarlo sopratutto se sei ricco e tirchio fino al midollo... nulla ti può toccare, ma non è così ed Ebenezer ce lo mostrerà.
Il personaggio di Scrooge è l'esempio lampante che se nella vita sei gretto e senza scrupoli non meriti la benevolenza, non meriti la pace eterna, certo qui siamo sul filo del rasoio con la fede, ma pensiamo alla storia come un semplice racconto che ci deve insegnare ad essere altruisti, a pensare che nella vita un piccolo gesto per qualcuno, che non se la sta passando bene, fa anche stare in pace il nostro animo facendoci sorridere di più.
Fin dal 1901 sono stati fatti moltissimi adattamenti, dai cortometraggi ai film, dai cartoni animati alle Graphic Novels... una storia scritta nel 1843 che ancora oggi viene tramandata e che è sempre attuale... e lo sarà per sempre.
Una storia gotica, scritta per denunciare la povertà ci viene narrata in terza persona e a parte le scene di fantasia, troveremo anche molte situazioni commoventi, la povertà viene descritta senza mezzi termini, perché è proprio questo l'intento dell'autore, sensibilizzare i suoi lettori... grandi e piccini che siano il suo messaggio è chiaro per tutti: bisogna essere buoni, non bisogna dare troppa importanza ai beni materiali, ma l'affetto per le persone e per la famiglia devono essere sempre al primo posto. E che questo sia un messaggio per tutti che vale ogni singolo giorno della nostra vita non ci sono dubbi.

8 commenti:

  1. Ciao, concordo su tutto; ottima recensione!

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  2. Lettura che nel periodo natalizio non può assolutamente mancare, lo amo in tutte le salse! *_*

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  3. Un libro magnifico. Quando si tratta di grandi autori e libri speciali non è facile parlarne, ma tu sei riiuscita a coglierne l'essenza. Ottima recensione! Brava! Anch'io, invece,come te non ho ancora visto Dickens. l'uomo che inventò il Natale. Un bacio!

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  4. Letto anni e anni fa, il libro era di una mia cugina, questa edizione è molto bella, mi piacciono le illustrazioni. Chissà...potrei farci un pensierino ;)
    Bella recensione!

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