domenica 27 gennaio 2019

Recensione - "Istanbul: Il viaggio sospeso" di Elsa Zambonini Durul.

Oggi è il 27 Gennaio e da molti anni ormai è il giorno in cui si commemorano le vittime dell'Olocausto. Oggi nel lontano 1945 (che poi tanto lontano non è) le truppe sovietiche dell'Armata Rossa liberarono i superstiti del campo di concentramento di Auschwitz.
Per il giorno della memoria ho deciso di parlarvi di "Istanbul: Il viaggio sospeso" scritto da Elsa Zambonini Durul. Il libro è il seguito de Lo stivale d'oro di Instambul, ma posso assicurarvi che anche se non ho letto il primo, la lettura è stata piacevole e senza problemi. Questo libro nella prima settimana dalla pubblicazione è stato al primo e al secondo posto dei best seller per narrativa ebraica storica. E' essenzialmente un thriller, ma contiene anche pagine intimiste e sopratutto la storia di due ebrei in fuga nel 1944 dalle persecuzioni razziali.
Titolo: Istanbul: Il viaggio sospeso
Autore: Elsa Zambonini Durul
Editore: Edizioni della Goccia
Genere: Narrativa storica
Pagine: 264
Data di uscita: 7 Dicembre 2018



La storia di Lisa Andreoli si intreccia con quella della prozia Lisa Morpurgo, ebrea costretta col marito a una precipitosa fuga dall’Italia a causa delle persecuzioni razziali. Il viaggio dei due coniugi verso la Terra Santa, iniziato separatamente dai figli, si era interrotto a Istanbul, dove la coppia aveva trovato rifugio presso un’abitazione privata, per attendere l’arrivo dei figli. Qui i due avevano ricevuto l’aiuto inaspettato di Angelo Roncalli, allora vicario apostolico in Turchia, che in quegli anni era riuscito ad aiutare più di 20.000 ebrei.
La pronipote Lisa Andreoli ritrova il diario di quegli anni, ma la sua lettura non sembra essere semplice rievocazione. Tra intrighi internazionali e personaggi senza scrupoli, Lisa A. mette in pericolo la propria vita e quella dei propri cari nel tentativo di contribuire a una giusta causa.
Un’ avventura emozionante vissuta nel fascino di Istanbul e dei suoi paesaggi.
La protagonista assoluta di questo romanzo è Lisa Andreoli, una donna forte e che non tarderà a dimostrarcelo fin dall'inizio della storia. La famiglia di Lisa si trasferì da Treviso a Istambul negli anni 60 per ragioni di lavoro del padre, avendo ricevuto in eredità da uno zio una quota di una fabbrica. Lisa si trova bene in questa città, ha un compagno, Emre con cui convive, il loro amore è forte anche se spesso dagli alterchi passano spesso a focose passioni notturne; va in giro per la città e assiste a favolosi tramonti sul Bosforo e poi ci sono le sue amiche, con le quali si confida... Insomma la sua vita procede tranquilla e serena come tanti. Se non fosse che un giorno in uno scantinato trova il diario di una sua prozia, Lisa Morpurgo, ebrea, costretta a fuggire dall'Italia verso la Palestina per colpa delle oppressioni razziali.
Ritorno nello scantinato, questa volta sola e libera. Mi precipito su quello squarcio vicino al quale si era appoggiata Melisa e, messa la mano all'interno non senza qualche difficoltà, recupero un pezzo di stoffa gialla. È di cotone di grana grossa e bordata di cuoio. Sembra la ribalta di una borsa da donna. Su quella che appare essere la parte interna è stampato chiaramente un nome: Lisa Morpurgo.
Leggendo questo diario Lisa snocciola tutta la situazione avvenuta in quell'epoca, insieme a quella del padre che ancora, a distanza di tempo, non dimentica il passato.
Continuando la lettura del diario, e cercando di indagare, con un’amica raggiunge la Svizzera proprio per la sua sete di sapere. Qui si imbatte dove non dovrebbe e dovrà affrontare varie peripezie scontrandosi con personaggi non sempre per bene e malavitosi. Metterà in pericolo la sua vita per salvarne altre, ma non rinuncerà nonostante tutto alla causa intrapresa, proprio per dare un contributo giusto a quella storia del passato, scoprendo di più di quello che si era immaginata.
Lisa è una donna determinata, pronta a lottare per districare la matassa in cui si trova, sempre con tante emozioni  per l’alternanza della storia.
L'autrice infatti passa dal presente al passato con molta abilità, anche se a volte essendo un romanzo nel romanzo la lettura non è sempre semplice, in ogni caso ci si immedesima subito nel personaggio ed è questo quello che piace... seguire Lisa con tutto il suo fascino.
Difficile rimanere indifferenti a questa storia, si entra con il personaggio della protagonista e lo si segue pagina dopo pagina, passo dopo passo, scoprendo insieme a lei gli avvenimenti dei suoi parenti fino alla fine, quando gli episodi si susseguono con colpi di scena che non ti aspetti. Ed è ancora Lisa a condurre, con la sua vivacità e con la sua intelligenza questa situazione insolita.
Interessante anche il fatto che la storia creata dall'autrice si intrecci ad elementi reali del passato, ad esempio la figura di Roncalli che aiutò la prozia, insieme ad altri ebrei.
Non mi aspettavo poi una fine così e sono rimasta sulle ultime pagine senza staccare gli occhi dalle parole per non perdere nulla… alla fine è bene quel che finisce bene!!!
Una storia intensa e piena di emozioni, leggetelo e poi mi direte...

8 commenti:

  1. Sto facendo un pausa dalle storie tristi, anche se tu dici alla fine "è bene quel che finisce bene"!!! Il periodo raccontato nel libro è uno dei peggiori della storia dell'umanità e nonostante sia un'amante delle letture di quel momento storico, adesso non riuscirei a leggerlo. Comunque brava, come sempre. Un abbraccio!

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    1. Geazie tesoro, arriverà il giorno in cui starai meglio, un pizzico alla volta...giorno dopo giorno :*

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  2. Ho avuto occasione di leggerlo ed è una bellissima storia...ottimo romanzo bella recensione ciao

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  3. La recensione invoglia a leggere questo romanzo,dove la vita della protagonista si intreccia con quella della prozia, grazie al ritrovamento del diario di quest'ultima.

    Sono una nuova follower, ti lascio il link del mio blog: https://libriexlibrisfiunt.blogspot.com/
    se ti va passa a trovarmi😊. Ciao!

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  4. Grande recensione, grazie perché non conoscevo questo romanzo che è una pagina di storia.
    Buon lunedì.

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  5. Sono sempre interessanti i libri che parlano di questo periodo storico, e ovviamente che risvegliano le menti e la sensibilità su quanto sia orribile la persecuzione razziale e più in generale la guerra.

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