Buongiorno amici... qui piove, fa freddo e poi spunta il sole...e poi di nuovo pioggia e vento... non si capisce più nulla. Di certo c'è che siamo in inverno e non mi lamento mica eh... io felice, meglio questo che il caldo afoso, anche se una via di mezzo la preferirei sempre. L'anno è iniziato bene, leggo e ho tanta voglia di farlo, progetti, collaborazioni, eventi... chi si ferma è perduto.
Oggi vi propongo la recensione dell'ultimo libro letto della Caboni, mia infaticabile scrittrice preferita di narrativa italiana. Questo libro è bello, ma non ho apprezzato le sue protagoniste... mi hanno davvero infastidita per alcune scelte fatte... da qui la poca empatia e simpatia e da qui un voto non proprio lusinghiero... ma anche se un libro è scritto magistralmente e poi qualcosa fa storcere il naso, allora non c'è nulla da fare... non va!
Pagine: 304
Editore: Garzanti
Data di uscita: 12 settembre 2019
Gli abiti che Camilla rielaborava e confezionava erano creati sui sogni individuali di chi li indossava, capaci di infondere protezione, coraggio, sicurezza. Ciò che desiderava per sé stessa con tanta intensità, sapeva crearlo per gli altri. Bellagio è il luogo dove Camilla si è rifugiata per iniziare una nuova vita. Solo qui è libera di realizzare i suoi abiti capaci di infondere coraggio, creazioni che sono ben più di qualcosa da indossare e mostrare. Ma ora è costretta ad abbandonare tutto perché Marianne, la donna che l’ha cresciuta come una madre, ha bisogno del suo sostegno. È lei a mostrarle il contenuto di un antico baule, un abito che nasconde un segreto: vicino alle cuciture interne c’è un piccolo sacchetto che custodisce una frase di augurio per una vita felice. È l’unico indizio che Marianne possiede per ritrovare la sorella. Camilla non ha mai visto nulla di simile, ma conosce la leggenda di Maribelle, una stilista che, all’epoca della seconda guerra mondiale, era famosa come «Tessitrice di sogni». Nei suoi capi erano nascosti i desideri e le speranze delle donne che li portavano. Maribelle è una figura che la affascina da sempre: si dice che sia morta nell’incendio del suo atelier parigino, circondata dalle sue creazioni. Camilla non sa quale sia il legame tra Maribelle e la sorella che Marianne vuole ritrovare. Ma sa che è disposta a fare di tutto per scoprirlo. Sente che la sua intuizione è giusta: Parigi è il luogo da dove iniziare le ricerche; stoffe, tessuti e bozzetti la strada da seguire. Una strada tortuosa, come complesso è ogni filo di una trama che viene da lontano. Perché i misteri da svelare sono a ogni angolo. Perché Maribelle ha lottato per affermare le proprie idee. Perché seguirne le orme significa per Camilla scavare dentro sé stessa, dove batte un cuore che anche l’ago più acuminato non può scalfire.