lunedì 3 marzo 2025

Recensione - "Spera" di Papa Francesco, a cura di Carlo Musso

Titolo:
Spera 
Autore: Papa Francesco (Jorge Mario Bergoglio), a cura di Carlo Musso 
Genere: Autobiografia
Pagine: 3400
Editore: Mondadori
Data di uscita: 14 gennaio 2025

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Per volontà di papa Francesco questo eccezionale documento avrebbe dovuto in un primo momento vedere la luce solo dopo la sua morte. Ma il nuovo Giubileo della Speranza e le esigenze del tempo lo hanno risolto a diffondere ora questa preziosa eredità. "Spera" è la prima autobiografia mai pubblicata da un papa nella storia. Un'autobiografia completa, la cui stesura ha impegnato gli ultimi sei anni, che procede dai primi del Novecento, con le radici italiane e l'avventurosa emigrazione in America Latina degli avi, per svilupparsi attraverso l'infanzia, gli entusiasmi e i turbamenti della giovinezza, la scelta vocazionale, la maturità, fino a coprire l'intero pontificato e il tempo presente. Nel raccontare con intima forza narrativa le sue memorie (non tralasciando affatto le proprie passioni), Francesco affronta senza alcuna dissolvenza anche i nodi cruciali del pontificato e sviluppa con coraggio, schiettezza e profezia i più importanti e dibattuti temi della nostra contemporaneità: guerra e pace (compresi i conflitti in Ucraina e Medio Oriente), migrazioni, crisi ambientale, politica sociale, condizione femminile, sessualità, sviluppo tecnologico, futuro della Chiesa e delle religioni. Ricco di rivelazioni, di aneddoti, di illuminanti riflessioni, un memoir emozionante e umanissimo, commovente e capace di umorismo, che rappresenta il "romanzo di una vita" e al tempo stesso un testamento morale e spirituale destinato ad affascinare i lettori di tutto il mondo e a incarnare il suo lascito di speranza per le generazioni future. Il volume è arricchito da alcune straordinarie fotografie, anche private e inedite, provenienti dalla disponibilità personale di papa Francesco.

Avevo appena iniziato a leggere questo libro quando il Papa è stato ricoverato all’ospedale. Devo dirvi che è stato difficile continuare a leggerlo. Ho fin da subito provato molta simpatia per Papa Francesco perché un Neo eletto pontefice che si affaccia al balcone e chiede alla piazza di pregare con lui un’Ave Maria per me fu un messaggio molto forte del suo voler essere pastore. E quel suo invito continuo, a non dimenticare di pregare, per lui mostra la sua consapevolezza di essere comunque un essere umano soggetto a sbagliare.

Leggendo queste pagine mi è capitato di pensare a come avrebbe raccontato lui i vari episodi della sua vita, la sua pronuncia, i suoi “errori” e devo dire che questo ha accresciuto le emozioni che stavo provando.

Sicuramente Carlo Musso ha fatto un ottimo lavoro di riscrittura creando un racconto fluido, piacevole e molto corretto e io, che sono abbastanza maniaca in questo senso confesso che mi sono mancati i piccoli refusi che caratterizzano l’eloquio del nostro Pontefice.

A parte ciò il libro ripercorre tutta la lunga vita di Bergoglio iniziando con pagine estremamente toccanti che descrivono il fenomeno della emigrazione italiana verso l’America a cavallo tra ‘800 e ‘900. Una vita a cavallo dell’Oceano con legami famigliari molto forti, seppure non siano mancati, come in tante altre famiglie, i motivi di contrasto anche aspri. In particolare vengono evidenziati i rapporti di Papa Francesco con la nonna e la madre dalle quali lui sente di aver ricevuto molti valori importanti che ha conservato gelosamente fino a oggi (e non parlo di preziosi in oro e argento).

Il racconto spazia in lungo e in largo nel tempo e negli eventi di una vita lunga e intensa, vissuta con entusiasmo e speranza. Il Papa lo dice chiaramente: se si perde la speranza si perde la vita. Ne è un esempio, afferma il Pontefice, anche la scritta che Dante pone all’ingresso dell’Inferno, ovvero “Lasciate ogni speranza o voi ch’entrate”.

La speranza ci dà la forza per affrontare la vita con tutti gli ostacoli che può metterci davanti. E il sorriso è un altro pilastro al quale possiamo appoggiare il nostro percorso. Lo definisce terapeutico, addirittura e sono assolutamente d’accordo con lui. Affronta molti temi: la guerra, il clima, l’inquinamento, l’immigrazione, l’amore, l’amicizia, la fede… ne parla con estrema semplicità perché non sono necessari i paroloni o i ragionamenti complessi. Vivere in armonia con sé stessi, con gli altri e con la terra che ci ospita dovrebbe essere estremamente semplice. Affronta anche la tematica del dubbio che definisce molto importante. Guai a chi ritiene di avere tutte le risposte. Il Papa lo definisce un “falso profeta, che strumentalizza la religione, che la usa per sé stesso”.

Non tralascia di raccontare gli errori commessi, il rimorso, la difficoltà di conviverci. Perché, lo abbiamo visto, Papa Francesco è istintivo e può attuare comportamenti spontanei a volte inopportuni, ricordiamo lo schiaffetto sulla mano alla donna che lo strattonava in Piazza San Pietro. È forse da condannare per questo? O la sua umanità e fallacità ce lo rende ancora più vicino?

Oltre alla speranza il Papa ci esorta a seguire la strada della tenerezza che non è sinonimo di debolezza ma di vera forza. Secondo lui quella strada è stata percorsa dagli uomini e dalle donne più forti e coraggiosi.

Ci esorta nella sua biografia a percorrere la strada della tenerezza, della speranza e del coraggio. Non ci dice di seguire il suo esempio o quello di altri grandi uomini e donne. Forse teme che nel confronto potremmo scoraggiarci. Lui ci esorta a tirar fuori quello che abbiamo dentro: la nostra speranza, la nostra tenerezza e il nostro coraggio. Se ognuno fa del suo meglio, nel suo piccolo, il mondo sarà sicuramente migliore.

Per la ricchezza spirituale che trasmette questo libro, indipendentemente dalla fede religiosa di chi legge, assegno cinque stelle e vi invito a leggerlo perché in un mondo dove i vari influencers ci tengono a farci sapere quanti peli hanno sotto le ascelle, conoscere la vita di una persona come Papa Francesco credo non possa che farci bene.

Buona lettura.


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