mercoledì 19 marzo 2025

Recensione - "Il marchio di Medusa" di Salvatore Savasta

Titolo:
Il marchio di Medusa
Autore: Salvatore Savasta
Genere: Thriller
Pagine: 272
Editore: Giraldi Editore
Data di uscita: 3 febbraio 2025

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Tre donne, un passato difficile e una serie di uomini torturati e barbaramente uccisi. Il confine tra sogno e realtà, tra emancipazione e asservimento, può essere letale. Rosalia, ormai anziana, farà i conti con le scelte di una gioventù che la vide scoprire nel proprio corpo l'unico mezzo di sostentamento. Rita, tormentata da incubi che appaiono premonitori, trascinata controvoglia nell'indagine del commissario Italo Romano. Nora, fil rouge tra le due, nel tentativo di rimettere insieme segreti che nessuno dovrebbe svelare. Tra corpi seviziati, incubi ricorrenti e verità nascoste alla luce del sole, Il marchio di Medusa è un thriller psicologico che unisce il coraggio che hanno le donne nella lotta contro le convenzioni sociali, alla forza che minaccia di farle precipitare in un abisso senza ritorno. Attraverso una scrittura cruda e diretta che non lascia scampo, Savasta immergerà il lettore in un gioco di specchi tra sogno e realtà, toccando le corde più profonde dell'animo umano, esplorando le paure, i desideri e le fragilità dei suoi protagonisti.

È un Savasta diverso da quello de Il mostro sotto il lettoletto lo scorso giugno, decisamente diverso. A parte la capacità di scrivere e di mostrare ambienti e personaggi che è rimasta inalterata. Qui ci sono storie diverse che hanno quasi gli stessi personaggi e si svolgono in tempi diversi. E per alcuni capitoli ti chiedi se avranno mai un nesso tra di loro. Se i personaggi siano gli stessi o si tratti solo di casi di omonimia.

Poi, piano piano riesci a incastrare tra loro alcuni flash che si vanno via via sommando a formare un unico grande quadro. Avevo letto sui social una critica davvero feroce all’uso del personaggio di Rosalia quasi a “voler giustificare una visione distorta della morale” diceva.

Confesso che queste parole mi avevano turbata. Mi aspettavo cose obbrobriose e invece a me Rosalia ha fatto tenerezza. Certo, ha fatto una scelta che moralmente mi è lontana ma sono certa che, nella stessa situazione non avrei fatto lo stesso? E comunque, è una donna che ha preso una decisione, magari forzata dalla miseria, ma comunque ha fatto una scelta di indipendenza. Ha deciso per lei senza permettere a nessuno di farlo al suo posto. È una scelta che ha pagato a caro prezzo perché, se è vero che “il corpo è mio e ne faccio quel che voglio” è anche vero che essere usata non dà soddisfazioni, al di là di permettere di pagare le bollette. E questo viene mostrato in maniera esauriente. Anche la sola frase che le riserva l’unico uomo del quale lei si era innamorata: “Sei solo una puttana, cosa ti aspettavi?” riassume il niente che è rimasto tra le mani di Rosalia. Per questo a me ha fatto solo che tenerezza.

Eleonora, altra protagonista del libro, è quella che nelle storie sembra essere due donne diverse. In una, quella passata, è una ragazza che vive all’ombra del suo uomo e che teme il raggio di sole portato nella sua vita dal personaggio maschile per me più inquietante, che si definisce mentalista, ma che quando lo conosce era solo un ragazzo con tante ombre. Nell’altra storia, quella presente, è una professionista che sembra avere solo certezze. Il mio "sembra", solo perché c’è un’altra piccola donna che rappresenta tutte le sue fragilità.

L’ultima protagonista, Rita, è secondo me ciò che lega passato, presente ed eventi tra loro. È il trionfo dell’irrazionalità che si scontra con un altro personaggio maschile che invece basa la sua vita esclusivamente sulla razionalità. Gli scontri tra i due sono il sale della lettura. Almeno per me è stato così. Rita è il mio personaggio preferito. Avrei voluto che avesse più spazio e che fossero spiegati un po’ più dettagliatamente alcuni suoi sogni. Perché è dal mondo onirico che lei riceveva messaggi utili per risolvere i casi intricati del commissario Romano. Peccato che nemmeno lei avesse le chiavi per interpretarli. Per farlo servivano le capacità di un mentalista e la logica ferrea di un uomo dal QI tra i più alti al mondo oltre alle conoscenze di Eleonora e del commissario.

Insomma non vi dico nulla di più ma questo libro merita di essere letto. I capitoli abbastanza brevi facilitano la lettura e a ognuno è abbinata una citazione letteraria. Io adoro le citazioni e queste sono talmente belle che mi era venuta voglia di scriverle su post-it colorati e attaccarli in giro per casa.

Se riuscite a risolvere il caso prima del commissario Romano siete bravi. Io non ci sono riuscita.
Assegno cinque belle stelle e vi auguro buona lettura.


Recensione di

1 commento:

  1. Bellissima recensione ho letto il libro in un giorno. La trama mi ha avvinto da subito.

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