lunedì 19 febbraio 2024

Recensione - "La maschera di Freud" di Mariella D’Oppido e Adele Paolicelli

Titolo:
La maschera di Freud
Autore: Mariella D’Oppido e Adele Paolicelli
Genere: Narrativa
Pagine: 212
Editore: Pav Edizioni
Data di uscita: 18 luglio 2023

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La relazione d’aiuto psicologico è una relazione costruita sulla fiducia che mai deve tradursi in dipendenza. Dopo aver trovato il coraggio di affidarsi a qualcuno, Miriam comincerà un viaggio lungo e tortuoso alla ricerca di una intricata verità. «Ogni notte tutto mi fa paura, sento una forte sensazione di nausea e ho voglia di piangere tantissimo.» «È normale, Miriam... Concentra la tua attenzione sulle sensazioni di disagio.» «Non riesco a concentrarmi sulle sensazioni, mi sembra tutto così astratto. È come se cercassi di afferrare l’aria e, ovviamente, non ci riuscissi.» «E io ti insegnerò ad afferrarla. Fidati di me.» (Ediz. Deluxe)
Questo libro inizia con questa dedica:
“A tutte le donne che denunciano.
 A tutte quelle che non lo fanno.
 A tutte coloro che aiutano le altre donne a liberarsi”.
Essendo io volontaria da sei anni in un Centro Antiviolenza mi sono sentita chiamata in causa. E mi sono caricata di tante aspettative, che non è mai una bella cosa.
Ho letto queste pagine in due giorni, assolutamente coinvolta nella storia di Miriam, riconoscendo in lei le caratteristiche che ho visto in tante donne. È davvero disarmante il modo in cui le autrici riescono a portarti dentro la pelle della protagonista e a farti sentire esattamente quello che lei sta provando.

Ho immaginato la difficoltà, per chi legge questo libro, di mantenere un atteggiamento non giudicante perché non è assolutamente facile, per chi non si trova in determinate situazioni, comprendere come una persona possa farsi trattare in determinati modi.
Quando una persona sente che qualcosa non sta funzionando bene nella sua vita e che questo le comporta una forte sofferenza la cosa migliore che può fare è chiedere aiuto a un professionista.
Non è semplice trovare uno specialista con il quale si crei immediatamente una relazione d’aiuto che possa facilitare lo sbrogliare la matassa dei pensieri che si agitano nel corpo e nell’animo ma con molta pazienza e tanta forza di volontà se ne può uscire.

Le autrici hanno voluto raccontare un caso particolare in cui la povera Miriam dovrà accorgersi che non è tutto oro quel che luccica e che cadere nelle mani di un manipolatore può fare dannatamente male.
Hanno riportato anche una citazione di AnaisNin:
“Andare sulla luna non è poi così lontano.
Il viaggio più lontano è quello all’interno di noi stessi”.
È un viaggio lungo e molto impegnativo che non è possibile intraprendere fino a che non si sia pronti davvero. Si dice che non è importante quante volte si cade ma quante volte ci si rialza. A volte per non continuare a cadere è necessario toccare davvero il fondo e vedere calpestata in toto la propria dignità.

Vengono analizzate le relazioni famigliari, in particolare con la madre e il marito, e non è difficile capire come mai Miriam risulti così affamata d’amore e si voglia così poco bene. Una donna che pensa di valere poco è la vittima ideale di manipolatori narcisisti o semplicemente di arroganti maiali.
Alla fine della lettura confesso che mi è rimasta in cuore tanta amarezza per la scelta della protagonista. Ho voluto confrontarmi con una professionista del settore che mi ha spiegato come uno psicologo non possa spingere una paziente a denunciare ma possa solamente aiutarla ad acquisire consapevolezza di quanto accaduto e, eventualmente, sostenerla se decide di denunciare. Troppe volte le denunce non arrivano perché alla luce dei tanti processi visti, la paura di essere giudicata e messa sotto accusa è più forte del desiderio di giustizia. Questo è purtroppo molto comprensibile. È necessario costruire insieme una cultura del rispetto alla luce della quale certi fatti non succedano più.

Se deciderete di leggere questo bel libro cercate di non puntare il dito ma di empatizzare con Miriam. Di comprendere come può stare quando si sente dire certe cose dalla madre o dal marito. Se riuscirete a non ergervi a giudici avrete raggiunto lo scopo.
Assegno quattro belle stelle e vi auguro buona lettura.

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