lunedì 5 febbraio 2024

Recensione - "La mangiatrice seriale di emozioni" di Sabrina Frangiamore

Titolo:
La mangiatrice seriale di emozioni
Autore: Sabrina Frangiamore
Genere: Narrativa
Pagine: 224
Editore: Giacovelli Editore
Data di uscita: 18 ottobre 2023

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Come sarebbe la tua vita se provassi a guardare oltre le paure e se trovassi il coraggio di fare quel passo che tanto ti spaventa? Prova ad immaginarla. Sii protagonista della tua storia e ricorda che, in qualunque momento, puoi cambiare il finale. Io ci ho provato 1000 volte e alla 1001 è andata bene. Questo per me è il coraggio di non arrendersi.
I problemi, che i disturbi del comportamento alimentare pongono davanti alla famiglia di chi ne soffre, sono davvero tanti e notevoli ma l’autrice ci propone invece, quei problemi che la famiglia stessa potrebbe aver creato e dai quali potrebbe esser nato il disturbo. Ne fa un'analisi ben accurata ripercorrendo la sua vita in quaranta brevi capitoli. Uno per ogni anno. Non è un saggio, questo libro quindi non va letto per cercare una ricetta miracolosa, ma per capire cosa è successo nella vita di una bambina che a un certo punto ha iniziato a mangiare troppo.

Mangiatrice seriale di emozioni si definisce, perché attraverso il cibo mangiava tutte quelle emozioni che non riusciva ad affrontare e a sopportare.
Racconta di una coppia di genitori, che genitori non hanno saputo essere perché troppo concentrati nelle loro discussioni e nelle loro beghe famigliari.
Un padre e una madre che non hanno capito che per aiutare la loro bambina bisognava innanzi tutto capirla e poi provare a uscire assieme da quel momento difficile. La nostra protagonista, invece, si ritrova sola e facile preda dell’orco e questo non farà che aumentare le emozioni da divorare.

Credo davvero che chi si trova a vivere una situazione che in qualche modo somigli a quella narrata da Frangiamore troverà, se vorrà coglierli, moltissimi spunti di riflessione.
Ma il punto è proprio questo: se vorrà coglierli. Purtroppo mettersi in discussione non è mai facile e risulta sempre molto più facile vedere la pagliuzza nell’occhio dell’altro piuttosto che la trave nel nostro. È altresì importante, nell’apprestarsi a leggere questo libro, impostare l’atteggiamento non giudicante ma di semplice confronto. Riconoscersi in questa o quella situazione e recepire il messaggio che l’unica cosa sbagliata è arrendersi. Perché l’importante non è non cadere ma sapersi rialzare ogni volta.
Mi è piaciuta molto la poesia che l’autrice ha usato per aprire la narrazione:
“Immagina se…
Un giorno potessi camminare
scalza dalle tue paure,
e nuda dai pregiudizi,
abbracciando la tua vera essenza
mentre si riveste di gioia.
Immaginati libera
da quello che ti tiene prigioniera
e che non ti fa essere più te stessa.
Immagina se un giorno
fosse liberata la vera te,
quella che per anni
hai provato a nascondere
dall’imbarazzo delle tue paure.
Immagina se…”
Sarebbe bello che questo libro venisse letto da chi sta vivendo un disturbo alimentare e si trova nella stessa situazione della piccola Sabrina che non capiva quello che le stava succedendo attorno. Potrebbe certamente ritrovarsi in tanti passaggi e magari sentirsi meno solo nell’affrontare una prova tanto difficile. E questi versi potrebbero diventare il mantra da recitare ogni volta che si sentisse le forze venir meno. Ogni volta che, come la nostra protagonista si sentisse “tutta grassa, dalle dita dei piedi al cervello.”

Ho apprezzato la semplicità del linguaggio e la schiettezza, così come le metafore usate. Per esempio quando racconta il momento in cui si è resa conto che per uscire dalla sua malattia avrebbe dovuto far pace con la sé bambina che se ne stava là, ferma, ad aspettare da lei gli abbracci e l’amore che non aveva mai ricevuto, scrive:
“Questa consapevolezza illuminò il mio nuovo cammino e la mia vita. Sentivo di aver trovato la chiave del castello e aver liberato la principessa dalla prigionia.”
Perché è lampante che se non si vuol bene a sé stessi non si può far nulla né per sé né per gli altri. In quel momento lei pesava sui 130 kg ma parla di sé come di una principessa. L’ho trovato stupendo.
Frangiamore mette in guardia da tutti i meccanismi di autodistruzione falsamente gratificanti che spesso si mettono in atto per provare a scappare dalla realtà. Per sfuggire a questa trappola può essere utile fermarsi a guardarsi dentro per capire chi siamo e cosa vogliamo davvero. Cambiare non sarà facile. Come smettere di fumare o dismettere qualsiasi altra dipendenza.
“Il cambiamento porta con sé anche la paura stessa di cambiare, e include tanti dubbi sul perché farlo e fa paura.”
Dice ancora:
“Ho capito però che è indispensabile accettare il passato per andare avanti. Ci sono alcuni eventi difficili da comprendere e da accettare, ma è necessario farlo per tutelare il proprio benessere psicofisico e il proprio futuro.” È importante perdonare e lasciar andare, altrimenti le zavorre ci terranno sempre fermi nello stesso posto.
La cosa che ho particolarmente apprezzato di Frangiamore è che non si autocelebra con questo libro. Semplicemente e generosamente mette la sua storia a disposizione di chi sta attraversando lo stesso campo minato che si è trovata a percorrere lei, ma invitando a chiedere aiuto a parlare di quello che si sta vivendo.
“Non ho mai parlato con nessuno di quello che vivevo realmente e con il senno di poi, penso che avrei potuto cambiare la mia vita molto tempo prima, se solo avessi chiesto aiuto.”
Assegno quattro stelle a questo libro che ha saputo lasciarmi un bel messaggio e vi auguro buona lettura. Se non state vivendo un disturbo alimentare potrebbe aiutarvi a relazionarvi meglio con altri che si trovassero in situazioni simili.

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