lunedì 17 ottobre 2022

Recensione - "Volevo solo salutarti" di Raffaele Sciannimanico

Buon lunedì! Ricomincia la settimana ed io vi propongo subito un libro letto da Mariagrazia di un autore emergente che con il suo libro introspettivo l'ha fatta penare un pochino. Una proposta interessante ma un po' altalenante tra presente e passato.
Titolo:
Volevo solo salutarti
Autore: Raffaele Sciannimanico
Genere: Narrativa
Pagine: 256
Editore: PubMe (collana Tulipani)
Data di uscita: 16 settembre 2022

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Ognuno di noi ha un bagaglio di esperienze e di scelte fatte. Ognuno tenta di convivere con gesti non fatti o parole non dette che hanno irrimediabilmente portato la nostra esistenza a quella che viviamo tutti i giorni. Quanti di voi hanno pensato, almeno una volta nella vita, a cosa sarebbe successo se avessimo deciso per una strada diversa da quella che abbiamo imboccato. Il protagonista, carico di sensi di colpa per ciò che è successo a sé stesso e a coloro a cui vuole bene, si ritroverà a rivivere la sua infanzia e avrà la possibilità di intervenire nei momenti chiave che lo hanno portato ad essere ciò che è. 

Esiste una storia alternativa in cui diverse scelte portano a diversi effetti? Qual è il nostro vero potere sulle nostre vite e su quelle degli altri?
Non è semplice scrivere un libro con una narrazione psico-introspettiva ed è proprio l’autore, Raffaele Sciannimanico, al suo esordio come scrittore, che inizia a fare questo viaggio all’interno del personaggio; entrando per appurare quali sono gli aspetti che tormentano il principale interprete. 
Non è stato facile proseguire, ci sono stati attimi in cui ero curiosa e momenti di avversione contro ciò che stavo leggendo, ma con caparbietà ho voluto proseguire, mi incuriosiva entrare in quella prima persona del romanzo, tanto da pensare che sia l’autore stesso a descrivere la sua età adolescenziale. Quello che viene descritto è la vita di un ragazzo come tanti che ha buoni amici, gioca a pallacanestro e ha un piccolo amore segreto sbocciato alle elementare con Alice. Ha un ottimo rapporto con tutti i suoi amici: Giuseppe, Viola, Michele, Raffaele e da sempre qualche dissidio con Elia. Giocano, si divertono e arriva anche l’emozione del primo bacio, che in quel momento lo riempie di sensazioni contrastanti. Sì, perché non aveva sostegni e per varie ragioni si interrompevano continuamente, erano troppo fragili e toccava sempre a lui ricostruirli  per continuare.
“Non riusciamo mai a prenderci le piene responsabilità delle nostre colpe, sono sempre troppo pesanti per le nostre spalle e quindi creiamo dei sostegni che possono dividere le colpe con noi, sostegni fatti di persone o situazioni che incolpano i nostri errori.”
Il ragazzo è fragile fisicamente e tutti i giorni è costretto a fare esercizi con la fisioterapia per la schiena e deve  dire addio al suo sport preferito, la pallacanestro, e portare un busto per sempre, oltre a una  grande sofferenza che lo tocca da vicino. Ma non può indugiare e con la grinta che lo caratterizza prosegue… non può fermarsi... deve andare avanti. 
In  tutto questo c’è un personaggio, una persona che lo accompagna per mano nel viaggio della sua vita, è sempre accanto, non può vederlo ma l’altro lo assiste come un angelo custode anche nella sofferenza. Volevo solo salutarti, una frase significativa per il nostro protagonista “hai vissuto per 30 anni, ormai sei adulto, hai la tua vita….vuoi tornare bambino?"
“Con quale diritto avevo potuto pensare che quello strano evento mi arrogasse il potere di decidere il fatto di ciascuno di loro. Dovevo salvare Alice, eppure lei era morta…”.
Questo strano personaggio gli offre un’ulteriore chance: tornare indietro, con la possibilità di cancellare tutto anche quello che è successo ad Alice... e allora mi chiedo: è in grado anche di riprendere in mano le sorti della sua esistenza? In quel momento si stava vivendo col passato o col futuro? 
Sono tante le domande che il lettore si pone, non è semplice entrare in questo personaggio perché si ricorda la maggior parte del tempo vissuto, anche quando il ragazzo trova Alice in una camera d’ospedale e pensava che fosse morta. E’ un sogno? No, è solo un viaggio nel tempo….
Forse mi sono dilungata un po’ nella descrizione di questo romanzo, ma è  necessario per far capire al lettore i  tempi  trascorsi tra presente e futuro, anche se non è stato facile. 
Ho trovato delle difficoltà nel mettere insieme i vari periodi, questa lettura necessita di andare con calma e soffermarsi per collegare il tutto. Da leggere sicuramente per la complessità della storia,  sono 250 pagine che scorrono abbastanza bene, con un linguaggio semplice che mi hanno portata a diverse riflessioni personali, tranne il soffermarmi su qualche pagina per comprendere bene l’ordine degli avvenimenti. Quindi un romanzo nuovo da leggere con calma seduti su una bella poltrona con plaid, se fa freddo, godendovi  uno scritto che vi farà meditare. E anche dopo aver scritto quanto sopra mi prendo del tempo per pensare, per meditare: può succedere veramente anche a ognuno di noi?  
Buona lettura.


Recensione di

3 commenti:

  1. Trama interessante, peccato per la fatica dovuta alla narrazione; ottima recensione, grazie

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    Risposte
    1. Grazie Benedetta... è stato veramente un po' faticoso ma interessante...

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    2. Sicuramente una storia non facile già di per sé e quindi il fatto che sia difficile da seguire sicuramente non aiuta. Nonostante questo mi hai incuriosita molto, potrebbe essere interessante anche a livello narrativo ❤️

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