lunedì 7 aprile 2025

Recensione - "Festa di mezzanotte" di Lucy Foley

Titolo:
Festa di mezzanotte
Autore: Lucy Foley
Genere: Thriller
Pagine: 304
Editore: Emons Edizioni
Data di uscita: 22 gennaio 2025

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Il Maniero è una tenuta extralusso immersa in un’antica foresta del Dorset riguardo alla quale sopravvive un’antica leggenda: pare sia abitata dagli Uccelli, creature vendicatrici della tradizione pagana chiamate a rimediare ai torti causati da chi elude la giustizia. È stata progettata per offrire una fuga pacifica a ospiti privilegiati e la sua proprietaria, Francesca Meadows, ha deciso di organizzare una memorabile festa del solstizio d’estate con l’aiuto di suo marito, più giovane, l’aspirante architetto Owen. Tutto procede come previsto, anche se Francesca si sente minacciata da Bella, un’ospite misteriosa che è decisa ad affrontare i segreti del suo passato. Ma all’improvviso un evento straordinario sconvolge i loro piani: un incendio devastante travolge il Maniero, gli ospiti sono terrorizzati e viene rinvenuto un corpo senza vita. Il giorno successivo al solstizio, indagando sulla tragedia accaduta al Maniero, l’ispettore Walker comincia a porsi una serie di domande: cos’è successo durante il solstizio? Chi è morto? Chi è il responsabile? Come si è sviluppato l’incendio? I lettori hanno il compito di raccogliere i pezzi del puzzle per risolvere il mistero; ma nulla è come sembra e l’astuta narrazione di Lucy Foley vi terrà con il fiato sospeso.
Ripercorriamo i fatti un po' alla volta con tre escursioni temporali differenti. Tutto ruota intorno alla serata di apertura di un antico maniero di famiglia convertito in centro alberghiero e di benessere. Si parlerà del giorno stesso, del giorno prima, del giorno dopo e di una quindicina di anni prima tramite le pagine di un diario.
Ho già letto i libri precedenti della Foley, pubblicati sempre da Fanucci, La lista degli ospiti e L'appartamento a Parigi, e tutti mi son piaciuti tantissimo. Soprattutto adoro questo suo modo di farci venire a conoscenza dei fatti, che a salti avanti e indietro, tutti ben specificati a inizio capitolo, ci portano pian piano alla scoperta dei fatti.
Le descrizioni dei personaggi e delle ambientazioni poi rendono il quadro completo. 

La storia è ben articolata, i colpi di scena sono vari e imprevedibili. Per tutto il libro c'è un'aria mistica e paranormale, l'ansia di quei boschi dei rumori la notte, gli alberi che si muovono... e il pensiero di dormire in una stanzetta nel bosco con delle creature che si muovono... o forse è solo tutta suggestione. 
I punti di vista cambiano in base ai vari personaggi e questa è una cosa che adoro, perché consente di vivere in prima persona quello che accade.

Abbiamo la netta distinzione dei ceti sociali, il ricco che si impadronisce di un territorio e decide di farci quel che vuole sfruttando al massimo le sue potenzialità anche a discapito della flora locale; e poi gli abitanti del luogo, che si vedono presi in giro da questa casta e che cercano di rivendicare i luoghi della loro vita. Un intreccio di situazioni e realtà che, prima individualmente e poi insieme, creano una storia che intriga e coinvolge sempre di più. Le rivelazioni finali... sì, sono più di una... lasciano una certa soddisfazione. L'ultima è quella più inaspettata, anche perché fino alla fine non sapremo a chi appartiene il cadavere ritrovato l'indomani dell'inaugurazione del maniero e chi è il suo assassino o la circostanza che l'ha portato alla morte. 
Durante tutto il libro ho fatto delle teorie che poi venivano puntualmente distrutte dal prosieguo della trama. E questo mi piace tantissimo, piccoli indizi che fanno riflettere ma che solo alla fine avranno un senso.
Se ve lo consiglio? Assolutamente sì, come del resto anche gli altri dell'autrice 

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