giovedì 2 dicembre 2021

Recensione - "Nel cortile di Nenè" di Lucia Spinella

Benvenuto dicembre e partiamo subito con la prima recensione del mese, con l'ultima lettura di Mariagrazia, che si aspettava un giallo ma che invece ha trovato più che altro un racconto di narrativa.
Titolo:
 Nel cortile di Nenè
Autore: Lucia Spinella
Genere: Mistery
Pagine: 200
Editore: Land Editore
Data di uscita:  10 giugno 2021


Un omicidio da risolvere, la storia di un amore impossibile e il piacere di riscoprire l'universo intimo - quasi magico - della Sicilia più autentica: benvenuti a Torrescirtea, dove l'anziana Nenè è pronta ad accogliervi con una tazza di caffè bollente e un fragrante biscotto inzuppato nello zabaione. Nel suo giardino dal sapore bucolico Nenè lascia sempre una sedia libera per ospitare chiunque voglia fermarsi ad ammirare il panorama. A popolare il borgo incantato di Torrescirtea una serie di personaggi quanto mai stravaganti: dalla bizzarra Ciccina - pettegola impenitente ma dalle movenze assai comiche - alla graziosa Sarina, che nutre una passione segreta per le divise dei carabinieri. E poi c'è la saggia Nenè, che con la forza del suo buon cuore aiuterà due amanti ormai lontani a ricongiungersi - e questa volta per sempre...
Premetto subito che mi aspettavo di leggere un romanzo giallo perché si parte con il ritrovamento di alcune ossa umane sulla spiaggia. Mi sono detta: è quello che fa per me. Da sempre appassionata di thriller e storie oscure, romanzi che fanno venire i brividi, insomma bei noir, mi aspettavo almeno un po' di adrenalina... ma non è stato così....

Dopo poche pagine si entra nel pieno di questo breve romanzo. E’ uno spaccato di vita in terra siciliana, in un piccolo paese, Torrescirtea, dove in un cortile è un via vai di persone, affezionate a questa ex insegnante, Nenè, alla quale fa da contorno, Ciccina, da sempre sua amica con un unico difetto: pecca di eccessiva curiosità e non riesce a distinguere il vero dal falso, per lei tutto è possibile… Nenè non le dà molto peso, ma la tiene sempre accanto a sé. Sono cresciute insieme e hanno una particolarità: sono nate entrambe lo stesso giorno dello stesso mese, ma con una differenza di 10 anni.
“Ma tu a casa toa non ne hai di campanelli? Oppure non li sai usare? Cu unnu vulia sapiri ca sei qui, u sapi lu stessu…che c’è.mi devi dire qualcosa? Ormai cara Ciccina, ti conosco fin troppo bene, sei come un libro per me…anzi, pi dilla megliu un’inciclopedia!”
Nenè è l’interprete principale di questo racconto, dove l’autrice porta il lettore ad ambientarsi subito per le strade di questo paesello, che con i suoi personaggi e i dialoghi, in parte in dialetto, si è catapultati piacevolmente in un altro mondo. Mi sono letta intere frasi in questa lingua, soffermandomi per capire bene, e anche se non mi apparteneva, sono riuscita lo stesso a capire il significato delle parole.
Non fa certo fatica Nenè, nativa del luogo, a dare consigli a chi si rivolge a lei… hai dei fantasmi in casa? Arriva Nenè… Vuoi corteggiare una ragazza e non sai dove iniziare? Arriva Nenè… Non vuoi più sposare la ragazza promessa? Nenè risolve tutto. Ed anche se a volte ci sono situazioni che condizionano la vita di alcune persone, Nenè con i suoi consigli, le indirizza sulla strada giusta. 
Ma... rimane sempre la questione del ritrovamento delle ossa umane, sepolte da oltre venti anni, e il brigadiere Simone, da poco arrivato dal Piemonte, avrà il suo momento di gloria festeggiato da tutti, perché anche a distanza di anni, la verità trionfa.

Leggendo questo lungo racconto, poco più di 100 pagine, i ricordi vanno indietro nel tempo quando ci si radunava nei cortili a chiacchierare, chi cuciva, chi lavorava a maglia e chi accudiva i bambini piccoli e c’era molta solidarietà verso chi ne aveva bisogno. Era come una grande famiglia, si partecipava uniti per risolvere un problema che soddisfaceva tutti, grandi e piccoli. Sebbene questo racconto è scritto bene e la lettura semplice, la storia raccontata dall’autrice è abbastanza esigua. Essendo il libro presentato come un "giallo" mi aspettavo più ansia e suspense, invece sono arrivata alla fine con poca soddisfazione. L'omicidio e le indagini fanno solo da contorno, quando invece tutta la parte centrale riguarda Nenè e il suo cortile.

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