mercoledì 5 febbraio 2025

Recensione - "Quel che resta della notte" di Nicola D'Armellina

Titolo:
Quel che resta della notte
Autore: Nicola D'Armellina
Genere: Narrativa Storica
Pagine: 326
Editore: Self
Data di uscita: 29 settembre 2024

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Nell'estate del 1944, in piena Seconda Guerra Mondiale, mentre le truppe sovietiche iniziano a riconquistare i Paesi Baltici, e gli americani avanzano conquistando Cherbourg in Normandia, nel piccolo paese di Vò Vecchio, nella bassa padovana, ha inizio l'evacuazione di un campo di concentramento. Tra i prigionieri, quattro giovani decidono di fuggire, cercando disperatamente la libertà. Durante la loro fuga, ricevono l'inaspettato aiuto di un capitano tedesco, di un prete pieno di risorse e di una giovane dottoressa della Croce Rossa, i quali rischiano la vita per garantire loro un passaggio sicuro attraverso i territori controllati dai nazisti. Questo viaggio si rivela ricco di ostacoli, ma anche di speranza, poiché i protagonisti lottano per la sopravvivenza e la libertà. Ai giorni nostri, due amici, mossi dal desiderio di scoprire la verità su quei quattro fuggiaschi, decidono di intraprendere un viaggio attraverso l'Europa. Spinti dalla curiosità e dal bisogno di fare luce su ciò che è accaduto a quei giovani, i due percorrono le tracce lasciate dagli eventi della guerra, esplorando luoghi segnati dal conflitto e incontrando testimoni del passato. Attraverso questo viaggio, non solo ricostruiscono le vicende dei protagonisti, ma riflettono anche sul valore della memoria e sul legame indissolubile tra passato e presente.

Ho scoperto quasi per caso pochissimi anni fa che a nemmeno quaranta chilometri da casa mia dal ’43 al ’44 c’era stato un campo di concentramento per gli ebrei catturati nelle province di Padova e Rovigo e quando ho visto che era stato scritto questo libro ambientato proprio in quel luogo l’ho voluto leggere subito.

L’ambientazione è, dunque Villa Contarini Giovanelli Venier di Vo’ Vecchio in provincia di Padova e la storia ha inizio il giorno della deportazione il 17 luglio del 1944.

I riferimenti agli eventi storicamente avvenuti e ai personaggi realmente esistiti si intrecciano con quelli frutto della fantasia dello scrittore in modo molto avvincente. Devo dire che le circostanze narrate hanno saputo tenere catturata la mia attenzione tanto da farmi leggere le trecento pagine del libro in due giorni. Anche la combinazione tra ciò che avvenne nel 1944 e quanto avviene ai giorni nostri con protagonisti due amici amanti dell’avventura e decisi a scoprire cosa si nasconde dietro una fotografia “rubata” durante una gita, è ben costruito e calibrato.

Avendo già letto i libri scritti da F. Selmin sul Campo di concentramento di Vo’ Vecchio, ai quali sembra essersi ispirato anche Dall’Armellina, credo che sia stato molto bravo a lasciare nello sfondo quel che era realmente successo in quel luogo e a creare una storia intricata, con quel tocco si soprannaturale appena accennato, incastrandovela a pennello.

Direi che è un libro che può incontrare gusti diversi essendoci, appunto, il racconto storico, l’evento fantastico, la storia moderna che vede l’incontro tra presente e passato.

Nota dolente ci sono alcune cose che si potrebbero migliorare a livello di editing anche se, devo dire, che ho visto libri autopubblicati molto più corti ma con una quantità di errori molto davvero importante, quindi, tutto sommato è stato fatto un bel lavoro. Infatti questo non ha impedito alla trama di tenermi inchiodata alle pagine. Spero che qualche casa editrice possa intravvedere le potenzialità di questa storia, che permetterebbe di illustrare un luogo tanto importante ai molti che ancora non lo conoscono, e ne proponga una nuova edizione.

Nel frattempo però, consiglio di leggerlo perché la Shoah non è solo quella dei lager nazisti ma anche quella dei piccoli centri di raccolta allestiti in mezzo alle nostre case. E sono stati quei piccoli numeri a creare il grande numero finale.

Assegno quattro stelle per come ha saputo catturare il mio interesse dalla prima all’ultima pagina.

Buona lettura.


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