venerdì 13 agosto 2021

Recensione - "Complici senza destino" di Valentina Mattia

Sono abbastanza assente in questi giorni, ma beatamente in vacanza e l'ozio mi ha sopraffatta. Oltretutto il caldo di queste settimane qui in Sicilia, ha contribuito a farmi stare lontana dal PC. Per adesso i miei migliori amici sono l'aria condizionata, il divano e la TV. Ma si legge sempre... ecco che infatti ogni tanto qualche recensione viene pubblicata... come in questo caso che Monica vi parlerà di un libro letto e terminato qualche giorno fa.
Titolo:
Complici senza destino
Autore: Valentina Mattia
Genere: Narrativa
Pagine: 240
Editore: Golem Edizioni
Data di uscita: 5 novembre 2020

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Nunziatina e Amhir si conoscono sul web: lei è siciliana, lui tunisino. Dopo una lunga serie di messaggi in chat, volano a Milano, per conoscersi. Si rivedranno, poi, in Sicilia dove lui si è trasferito per lavoro, e si sposeranno dopo un breve fidanzamento ufficiale. Ma non sempre le cose vanno come devono andare. Una successione di eventi travolgerà come uno tsunami la coppia: come mai Amhir viene continuamente tartassato di telefonate? Hamza è un uomo oppure una donna? Chi sono "Loro"?
Libro molto ben scritto ed editato, che permette una lettura piacevole e scorrevole anche grazie alla suddivisione in capitoli brevi. Ho apprezzato molto l’uso di termini non di uso comune per i quali ho fatto ricorso al vocabolario, perché trovo sempre entusiasmante imparare anche parole nuove.
La storia presenta dei salti temporali che possono lasciare un po’ perplessi all’inizio, ma gradualmente ci si abitua. Questi passaggi permettono di raccontare una storia che si sviluppa nel corso di una ventina di anni senza appesantirla e in un numero di pagine abbastanza ristretto. 
Viene utilizzata anche qui la tecnica delle due storie che per molto tempo corrono parallele, salvo poi intrecciarsi con risvolti drammatici. La narrazione principale vede personaggi ben caratterizzati che vivono la loro quotidianità in maniera abbastanza normale, fino a quando non entra a far parte della loro vita Amhir, un tunisino che riceve delle misteriose telefonate che lo rendono di cattivo umore. Solo verso la fine del libro si svelerà l’arcano attraverso frasi che dicono e non dicono, e che lasciano intuire qualcosa che poi non si verifica o si verifica in maniera imprevedibile.
C’è una storia d’amore appassionata che porta un po’ di scompiglio in una classica famiglia del sud che attraverserà momenti di gioia intensa ma anche di dolore e sofferenza. 
Ci sono i contrasti generazionali, quelli culturali e religiosi. A dire il vero nel confronto tra la religione cattolica e quella islamica, a mio avviso, escono perdenti entrambe dato che viene data più importanza alle apparenze che al rispetto dei dogmi in ambedue. Intensa anche la parte che riguarda il rapporto tra padre e figlie.
L’altra storia viene invece appena abbozzata per renderla ancora più velata di mistero. La si riconosce immediatamente in quanto scritta in corsivo. 
La cosa che mi ha colpita molto sono i tanti non detti, anche decisamente importanti, in famiglia. Quanto sarebbe bello invece se in ogni famiglia ci si potesse sentire liberi di dire qualunque cosa senza timore di far soffrire gli altri o di subire scenate inutili. Ed invece, purtroppo, anche nella realtà ritrovo spesso questi segreti che rendono solo più pesanti le relazioni in quanto, quando si vuol bene ad una persona, si capisce se qualcosa la turba e non ne vuole parlare e da lì prende il via una gara ad immaginare quello che ci viene taciuto che causa ancora maggiori sofferenze.
Credo sia un libro che merita di essere letto e meditato per tutte queste situazioni che si intrecciano anche con un importante fatto di cronaca recente. Mi sento di assegnare quattro stelle. Buona lettura.

Recensione di

5 commenti:

  1. Bella recensione, libro interessante; grazie

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  2. Grazie per l'interessantissima recensione.

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  3. Grazie di cuore, Monica, per l'analisi approfondita e gli spunti che ha colto dalla lettura del romanzo ❤❤❤.

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    1. Leggere mi piace moltissimo e credo che ogni libro abbia qualcosa di buono da cui imparare. Buona lettura

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