venerdì 16 aprile 2021

Recensione "La vita semplice" di Alessandro Gnani

 
Ciao a tutti! Ieri il mio compleanno è passato un po' a sonnecchiare e a rilassarmi sul divano... una colazione con torta e candeline e un buon pranzetto preparato insieme a mio marito. Una birretta mentre si cucina e musica e risate... avremmo voluto andare a mangiare fuori, ma siccome siamo rossi qui in Sicilia è andata così. Sinceramente è andata benissimo lo stesso, alla fine non importa dove sei, ma con chi sei <3
Oggi vi propongo la recensione di un libro di un autore che ho conosciuto tramite un concorso di racconti In Mille Parole, se mi seguite dovreste averne sentito parlare durante qualche mia condivisione. Il libro lo ha letto Monica e la recensione è la sua ;)
Titolo:
La vita semplice
Autore: Alessandro Gnani
Genere: Narrativa
Pagine: 2788
Editore: Robin
Data di uscita: 28 settembre 2020

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Alberto ha undici anni, non parla e guarda il mondo con occhi diversi. Vede tazzine come tartarughe e coltelli come martelli. Una sera di settembre scambia un graffio alla caviglia per un mare di sangue. Da quel momento, la sua famiglia dovrà fronteggiare una spirale di avvenimenti tanto bizzarri quanto pericolosi, ricostruiti a partire dai pensieri di questo ragazzino speciale. Mentre Alberto si riempie di aspettative per una novità che sta per irrompere nella sua vita, i genitori, intorno a lui, cercano di raggiungere un seppur fragile equilibrio.
Questo libro mi ha spiazzata. Di brutto. Avevo letto il precedente dello stesso autore e mi ero fatta delle aspettative. Ma Gnani ha davvero scombinato le carte sul tavolo. 
Intanto la struttura del libro: risulta diviso in capitoli brevissimi che, come le patatine, si divorano uno dietro l’altro. 
Poi il linguaggio usato: ora quello molto semplice e imperfetto del protagonista undicenne. ora quello proprio dello scrittore, che si alternano in maniera molto accattivante nel narrare la storia di una famiglia, che lascia perplessi, e delle sue vicende con le forze dell’ordine e i servizi sociosanitari, che lasciano decisamente stranito il lettore. 
“Non può funzionare così” viene da dire. E quando ti fermi a riflettere e capisci che sì, effettivamente, non funziona così, la domanda diventa: “Dove vuole portarmi?” 
Non sono sicura di aver capito dove l’autore voglia portare i suoi lettori già a partire dal titolo del libro. “La vita semplice” è quella della famiglia nel suo complesso o quella che ogni personaggio conduce a suo modo? 
Il ragazzino è il personaggio che mi è piaciuto di più. La sua semplicità è conseguente ad un disturbo non meglio identificato che sembra rientrare nello spettro autistico. Per lui c’è il bianco e il nero, nessun’altra sfumatura. Eppure i suoi ragionamenti a volte sorprendono per l’acutezza. 
I genitori sono anche loro semplici. Nessuno dei due ha saputo rendersi simpatico ai miei occhi. La madre l’ho vista come una ragazzina a cui mancano gli strumenti per affrontare, in modo responsabile, la crescita di un figlio, come quello che si è ritrovata tra le braccia a poco più di vent’anni. Il padre, che l’età ce l’avrebbe avuta, è stato troppo concentrato su se stesso per farlo ed ora, seppur ogni tanto si ponga delle domande su quello che potrà accadere a quel figlio quando loro non ci saranno più, sembra sempre che i panni che il suo ruolo prevede gli vadano estremamente stretti.
Le loro vicende sono narrate dando voce ai mille pregiudizi che le persone spesso hanno ed anche questa sembra una scelta “semplice”, ma sarà così davvero?
Comunque è un libro che crea curiosità e si fa leggere davvero con piacere pur se fa nascere molte domande alle quali è solo il lettore a poter e dover rispondere perché l’autore chiude in modo molto “semplice” e senza curarsi di farlo. Per questo motivo merita le quattro stelle e il mio invito a leggerlo.

Recensione di

10 commenti:

  1. buon compleanno.
    Bella recensione. Mi ha molto incuriosito.

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  2. mi è piaciuta la tua recensione, io però spesso fatico quando è scritto in maniera troppo colloquiale

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    1. Non credo lo troveresti troppo colloquiale. Ogni personaggio dà la sua versione in modo estremamente semplice. Ti garantisco che se non lo avessi letto con un gruppo di lettura lo avrei finito in un lampo. Grazie del tuo apprezzamento.

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  3. Grazie Monica, gran bella recensione hai colto in pieno il senso che volevo dare della famiglia Giorgini

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    1. E detto dall'autore è un gran complimento. Ma i complimenti vanno tutti a te. Al prossimo libro.

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  4. Libro interessante. Complimenti: bella recensione.

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