giovedì 25 febbraio 2021

Recensione di “Maledetto rossetto rosso” di Chiara Della Monica

Buongiorno a tutti! Dai siamo già a giovedì e la settimana è volata, sarà che c'è il sole... gli uccellini cantano e le api volano da fiore in fiore, ma il fatto che la mia stagione sta arrivando mi mette allegria e felicità. Anche se ancora quelli del lavoro non si sono fatti vivi >.< vedo tutto più colorato e meno nero!
Oggi vi presento la recensione di Monica che ha letto per noi il nuovo libro della Literary Romance, 

Titolo:
Maledetto rossetto rosso
Autore: Chiara Della Monica
Genere: Romance
Pagine: 119
Editore: Literary Romance
Data di uscita: 7 febbraio 2021

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Colin è un principe nero. Ha tatuaggi su tutto il corpo, capelli rasati sui lati, occhi verdi, e un passato che lo tormenta. La morte di suo fratello lo ha segnato nel profondo e da quel momento il suo cuore non ha più visto la luce. Demet lavora in una distilleria, è la figlia dei Sunny, la famiglia più in vista della città, e anche lei ha dovuto superare delle sfide: l’allontanamento della sorella a causa di una gravidanza inattesa, per esempio. In un giorno di pioggia il fato ha voluto intrecciare i loro destini, un incontro che porterà luce e tenebre, amore e odio, passato e futuro. Perché forse c’è qualcosa che hanno in comune…

 «Vorrei che mi raccontassi una storia, una fiaba in cui la principessa salva il cavaliere nero. Ho bisogno di un lieto fine.»
“Trova qualcuno che ti rovini il rossetto, non il mascara”
Questa citazione di Marilyn Monroe all’inizio del libro aveva alzato di molto l’asticella delle mie aspettative. Di conseguenza sia il prologo che il primo capitolo, mi hanno delusa un pochino, in quanto ho trovato l’inizio della storia ricco di concetti ripetuti diverse volte e poco intriganti.
Dal secondo capitolo però, la vita di Colin ha iniziato a suscitare il mio interesse. L’abbandono della madre, vissuto dal marito e dai figli come una cosa puramente pratica da superare, dovendo imparare a svolgere da soli le faccende domestiche e ad organizzarsi nei vari ruoli, mi ha un po’ spiazzata. Ritengo infatti che una madre/moglie abbia ben altro ruolo. Successivamente nel corso della narrazione si scoprirà trattarsi di una madre anaffettiva nei confronti dei figli, e questo ha reso più accettabile la reazione degli uomini di casa. 
Ma non è solo l’abbandono della madre a segnare la vita di Colin. Ben più grave e sentita sarà la perdita del fratello Billy, che devasterà completamente quel che resta della famiglia e trasformerà Colin in Knight il cavaliere nero.
Così almeno lo chiamano i suoi tre amici e colleghi di lavoro nonché compagni di bisboccia di oggi.
Nonostante tutto Knight si è affermato nel suo lavoro e lo svolge con responsabilità. È la sua vita privata ad essere rimasta bloccata dalle passate vicissitudini familiari, che gli impediscono normali relazioni interpersonali.
Le uscite con gli amici infatti, si risolvono in colossali ubriacature, seguite da sesso con donne di cui nemmeno ricordano il nome il mattino seguente.

Ecco, il racconto di queste abitudini mi è sembrato piuttosto forzato. Questo rimarcare il fatto di non ricordare nulla di quanto vissuto la sera precedente, che si ripete... settimana dopo settimana, va a collidere, secondo me, con il fatto di svolgere responsabilmente il proprio lavoro. Magari, però, sono io troppo razionale e controllata. Per questo forse anche il narrare della necessità di Colin di farsi una canna tutte le sere per poter riposare senza incubi mi è sembrata troppo giustificata anche se alla fine della storia, raggiunta una certa tranquillità, il nostro protagonista deciderà di dare una regolata alle proprie abitudini. Ma anche questo è, evidentemente, un mio parere. 

L’equilibrio apparente con cui procede la vita di Colin e dei suoi amici, viene messo in crisi dall'incontro con Demet. Anche la vita di questa ragazza, che Colin definisce ripetutamente il suo Sole, è stata segnata da vicissitudini famigliari che la tengono legata ad un padre che odia e ad una madre fortemente depressa, che non trova il coraggio di abbandonare.
Quando scopriranno che le vicende delle loro famiglie si sono incrociate in maniera drammatica molti anni prima, ne rimarranno talmente turbati da allontanarsi. 
E qui il libro ha una svolta. Entrano in campo i buoni sentimenti. I ragazzacci tirano fuori il loro lato migliore; aiutano Colin a ritrovare se stesso e la via da percorrere per rimettere insieme la sua vita, affrontando tutti i suoi demoni. Il finale sarà la logica conseguenza di questo ravvedimento.
La storia quindi si fa leggere e incuriosisce, anche se scritta con un linguaggio un po’ troppo semplice che presenta molte ripetizioni di concetti. 
Le idee, però, ci sono e sono fiduciosa che Chiara Della Monica potrà sorprenderci nei suoi prossimi lavori.

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