giovedì 9 marzo 2023

Recensione - "Nero Valle Christi" di Giammauro Gargiulo


Titolo:
 Nero Valle Christi
Autore: Giammauro Gargiulo
Genere: Thriller
Pagine: 290
Editore: Nua Edizioni
Data di uscita: 24 febbraio 2023

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Massimo Malfanti è un uomo di quarantasei anni, introverso e compulsivo che ha sempre vissuto con la madre. Quando quest’ultima viene a mancare massimo, in modo non del tutto accidentale, provoca la morte di un ciclista. La sensazione di piacere provata sembra essere l’unico mezzo in grado di alleviare il suo dolore e la sua solitudine. Uccide così una ragazza e abbandona il suo cadavere di fronte all’antico monastero gotico di Valle Christi. Un luogo che per lui rappresenta il crocevia di ogni sofferenza fin da quando era bambino: proprio lì colse la madre con l’amante. Dopo un secondo delitto massimo instaura un legame con giulia, giornalista precaria di una testata locale. Un particolare legato a questi omicidi e svelato dalla giornalista fa nascere però in barbara, sorella di massimo, il dubbio che l’omicida possa essere proprio lui. Dopo essere sparita dalla sua vita per quasi quarant’anni, riuscirà barbara a mettere a posto i tasselli delle loro vite andate in frantumi e a fermarlo?
Fin dalle prime righe è subito chiaro che si ha a che fare con uno strano personaggio. Un uomo adulto che ragiona, però, in modo ancora infantile o, per lo meno, poco razionale. Per tutta la narrazione il lettore è in simbiosi con Massimo, detto Mino, che racconta passo passo quello che gli sta succedendo. 
Si entra quindi nella sua testa e si assume il suo punto di vista. Alcuni flash-back  della sua infanzia permettono di capire meglio come quest’uomo sia diventato ciò che è ora. 
Si parla di bullismo in questo libro. Del bullismo che Mino e il suo amico Gerry hanno subito fin da bambini e che ancora li perseguita in certi ambienti, dove per riferirsi a loro sono sempre utilizzati i nomignoli  “Ciccio e Lo Zoppo”, sempre insieme loro due. Anche se molto diversi, l’essere stati uniti nel difendersi dai gradassi della scuola e della vita ha creato un collante tra i due. Lo si vedrà nei vari momenti in cui uno o l’altro avranno bisogno di essere tolti dai guai e l’altro sarà sempre pronto a intervenire senza fare domande nemmeno nelle situazioni più scabrose.

Si parla molto di famiglia; del rapporto tra marito e moglie; del rapporto genitori e figli e del rapporto tra fratelli. Ogni legame viene scandagliato per mostrare cosa resta nel tempo di quanto si vive, dall’infanzia all’età adulta, coi nostri cari. E la famiglia di cui ci parla Mino è una famiglia in cui le problematiche sono davvero tante. Tradimenti, segreti, molestie, droga… tutto dietro la rispettabile facciata costruita a uso e consumo dei vicini. 
Sembrerebbe fin troppo facile alla fine della lettura dare la responsabilità alla madre per le colpe di Mino, anche alla luce delle rivelazioni della sorella sul padre, che sembrano sparigliare tutte le carte. 
Ma una riflessione più profonda è necessaria per capire cosa ha reso tanto arida la madre e così anaffettiva nei confronti dei figli. Quale tipo di educazione può averle imposto di dover tacere e accettare determinate situazioni affinché la gente non parlasse. Del padre si parla appena, eppure ravviso in lui colpe ben più gravi di quelle della madre ma, agli uomini sembra essere permesso tutto. 

Ritrovo molto questo pensiero nella logica di mia madre che ha 96 anni. Per lei è sempre la donna ad aver torto, a prescindere. Anche quando viene ammazzata trova il modo di dire che in qualche modo ha esasperato l’uomo che le ha tolto la vita. Ed è purtroppo la stessa logica che porta a chiedere alla vittima di stupro come fosse vestita. La cultura, purtroppo e nonostante tutto, ancora dominante che vuole la donna in ombra e in silenzio e l’uomo sempre in primo piano. Ecco, questa è la logica a cui si è ispirata anche questa narrazione, secondo me, dove tanto male si dice della madre e, come vedrete, di quel che fa il padre si prende atto in un paio di righe e finisce lì. 

Ho trovato questo libro intrigante, ben scritto ed editato. Per come è impostato si è data al lettore la possibilità di indagare molto sulla personalità del protagonista e degli altri personaggi che sono pochi e ben caratterizzati, così anche una lettrice distratta come sono io non rischia di fare confusione.
Storia interessante che vi consiglio di leggere e al quale assegno 4 stelle. Buona lettura.

Recensione di

2 commenti:

  1. Interessante ma non fa per me; grazie comunque per la recensione

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  2. Accidenti! Non sembra una lettura leggera ma mi intriga tantissimo. Mi sa che appena ho smalto la pila della vergogna lo prendo ❤️❤️

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